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te, o non riputate così antiche come sono,
è dato creduto, che l’arte in Italia ne fo si-
se del tutto mancata . Ma tengali per in-
dubitato,che Parti figurative qui nonman-
caron mai, e che malamente sì, ma in
Italia si dipinte Tempre , Moltissime imma-
gini quali d’ogni fecole potrei ricordar qui,
in varie parti d’Italia da me oslèrvate , e
non già lavorate da Greci, della qual na-
zione malamente è slato soritto, che fos-
soro in que*tempi tutti i Pittori, Anzi nè
pur dell* istoriare si tralafoiò 1‘ uso mai,
poiché se non altro, memorie io tengo di
molti manusoritti Latini quali d’ogni età,
ne’ quali figurati li veggono i fatti, che li nar-
rano, non esfondo da creder soli i codici per
quello conto rammentati dal Lambecio.
Ma rislringendomi a Verona, come por-
ta il presente assiunto , un rotolo vidi già
nell’ Archivio di S. Zenone, foritto nell’an-
no decimosello dell’Imperador Lodovico,
lòtto al quale fra gii altri teslimonj è so-
soritto, Ègo Eribertw Pitelo? ; era tal’arte
adunque tra noslri nel secole dell’ ottocen-
to. Raterio Vesoovo nella sua operetta so-
pra il disprezzp de’Canoni riprende gl’Ita-
liani, ed i Veroneli per la frequenza di pit-
ture lasoive : pigmentovum Venerem nutvien-
tìum srequentìor ufus-, fioriva adunque, ed
era qui usuale la pittura nel socol decimo.
Nè possiam crederla mancata da quel tem-
po alla nasoita di Cimabue, poiché di pit-
tura satta l’anno 1123 nel chiostro di S.
Zenone fanno menzione i versi d’una lapi-
da, che quivi si conserva e nel bando di
Federico publicato nel 1239 , anno prece-
dente alla nasoita di Cimabue, leggesi, che-
i ribelli erano dipinti, e ritratti nella Sala;,
e il noslro Vesoovo Bonincontro nel suo te-
slamento, soritto nel 1298, lasoiò a Ver-
de moglie d’Alberto Scaligero la sua An-
cona, (voce derivata dal Greco icona) ch’¬
era dipinta fui vetro, e ch’era allora in ma-
no di Poìa pittore, il qual nome lo indica
per Veronese, Ma dalle menzioni che se
ne rinvengono,passàndo a gli antichi avan-
zi, che ci rimangono ; né volendo già far
ricerca delle bell’opere di Turpilio Cava-
lier Romano nativo della Venezia, e pro-
4. labilmente di Verona, che dipinte con la
man manca, le quali a tempo di Plinio qui
si conservavano; diremo sola mente come
le dipinture della grotta di S. Nazario, di
cui si parlò nell*Antichità Crislia.ne, repli-
cate nella prima intonacatura , e nella se-
conda, del sedo, o del settimo secole c’è
chi le giudica. Nelle volte antiche,ch’ora
formano^ il sotterraneo di S. Pietro in carna-
,rio , vedesi ben conservato un Crocifisfo
con quattro chiodi, e soppedaneo? e con
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titolo re xs , Sopra due meze figure d’
Angeli, CO’nomi S. MICHAEL. S. GABRIEL,
sotto è la Madonna con ampia penula in
forma di pianeta Greca, e S. Giovanni con
nobil pallio, e sandali : ogni figura è col
diadema , /partito per dislinzione quello
del Salvatore da tre davi, o tassèlli bian-
chi con entro una croce. Quella pittura e
nella maniera, e in alcune circostanze ha»
sì gran somiglianza con altre trovate in Dit-
tici antichi, e in altri tali monumenti, e
giudicate da peritissimi uomini del nono,
o decimo secolo, che può (limarli anch’es-
sa da quell’ età poco lontana . Abbiamo
dietro S. Libera, nel rito dell’Oratorio di
S. Siro, che non già a tempi di S. Pietro ,
come si favoleggia, ma fu eretto al princi-
pio del socol decimo negli archi dell’ antico
Teatro da Giovanni Veronese Vesoovo di
Pavia , come si legge nel suo teslamen-
to prelso 1’ Ughelli ; abbiamo dico , in tot» 5.
quell’ oseuro l’effigie d’ un Vesoovo ; slac-
cata, e caduta d’intorno dagli antichi mar-
mi la calce con l’altre figure , eh’ ogni ra-
gion persuade, non folsero pollerioridi mol-
to alla coslruzione dell’ Oratorio slessio .. Il
Salvatore con quattro chiodi nella Chiesa
del Crocifisfo del secol duodecima possiam
crederlo ; poiché nel piè della grandissima
croce sopra cui è dipinto, e che fòrte fu
Stazionale , prima che da moderni orna-
menti reslasso coperta , si vedea memoria
della contecrazion della Chiesa seguita nel
5134 . Nel sotterraneo di S. Zenone siotto
una gran sigura, che può crederli del 1300;
o di quel torno, si scuopre in più luoghi un’
altra malta anteriore, che pur’ era dipìnta,
e sotto quella un’altra pitturata parimente,
ma con tratti molto divertì . Lo stesfo tri-
plicamento si ossorva nel sotterraneo di S.
Stefano , là dove nella Tribuna un S. Gio-
an Battigia a fatica rimane ancora . Pittu-
re antiche si veggono in più altri luoghi, e
più si vedeano in S, Gregorio a noslri gior-
ni dislrutte, e si vedrebbero nelle muraglie
della Chiesa di Lepia consecrata nel 1186
dal soiamo Pontefice Urbano III, alle qua-
li slolidamente fu dato il bianco non gran
tempo fa . Erano inoriate di detta conse-
crazione, e vi si vedea il Papa co’Vescovi,
e Cardinali, e altresì le Monache , eh’ ivi
allor soggiornavano. : pittura poslerior di
poco al fatto, e come asserisee chi 1’ ha
veduta , di non orribil maniera ; onde il
Moscardo , che ne fa menzione, dice so- &
lamente eh’ era di poco disegno , Ecco
però come in Verona fu la Pittura in ogni
tempo,
Converrà dunque interpretare il preteso
rinaseer nel terzodccimo secole della Pit-
ta-
te, o non riputate così antiche come sono,
è dato creduto, che l’arte in Italia ne fo si-
se del tutto mancata . Ma tengali per in-
dubitato,che Parti figurative qui nonman-
caron mai, e che malamente sì, ma in
Italia si dipinte Tempre , Moltissime imma-
gini quali d’ogni fecole potrei ricordar qui,
in varie parti d’Italia da me oslèrvate , e
non già lavorate da Greci, della qual na-
zione malamente è slato soritto, che fos-
soro in que*tempi tutti i Pittori, Anzi nè
pur dell* istoriare si tralafoiò 1‘ uso mai,
poiché se non altro, memorie io tengo di
molti manusoritti Latini quali d’ogni età,
ne’ quali figurati li veggono i fatti, che li nar-
rano, non esfondo da creder soli i codici per
quello conto rammentati dal Lambecio.
Ma rislringendomi a Verona, come por-
ta il presente assiunto , un rotolo vidi già
nell’ Archivio di S. Zenone, foritto nell’an-
no decimosello dell’Imperador Lodovico,
lòtto al quale fra gii altri teslimonj è so-
soritto, Ègo Eribertw Pitelo? ; era tal’arte
adunque tra noslri nel secole dell’ ottocen-
to. Raterio Vesoovo nella sua operetta so-
pra il disprezzp de’Canoni riprende gl’Ita-
liani, ed i Veroneli per la frequenza di pit-
ture lasoive : pigmentovum Venerem nutvien-
tìum srequentìor ufus-, fioriva adunque, ed
era qui usuale la pittura nel socol decimo.
Nè possiam crederla mancata da quel tem-
po alla nasoita di Cimabue, poiché di pit-
tura satta l’anno 1123 nel chiostro di S.
Zenone fanno menzione i versi d’una lapi-
da, che quivi si conserva e nel bando di
Federico publicato nel 1239 , anno prece-
dente alla nasoita di Cimabue, leggesi, che-
i ribelli erano dipinti, e ritratti nella Sala;,
e il noslro Vesoovo Bonincontro nel suo te-
slamento, soritto nel 1298, lasoiò a Ver-
de moglie d’Alberto Scaligero la sua An-
cona, (voce derivata dal Greco icona) ch’¬
era dipinta fui vetro, e ch’era allora in ma-
no di Poìa pittore, il qual nome lo indica
per Veronese, Ma dalle menzioni che se
ne rinvengono,passàndo a gli antichi avan-
zi, che ci rimangono ; né volendo già far
ricerca delle bell’opere di Turpilio Cava-
lier Romano nativo della Venezia, e pro-
4. labilmente di Verona, che dipinte con la
man manca, le quali a tempo di Plinio qui
si conservavano; diremo sola mente come
le dipinture della grotta di S. Nazario, di
cui si parlò nell*Antichità Crislia.ne, repli-
cate nella prima intonacatura , e nella se-
conda, del sedo, o del settimo secole c’è
chi le giudica. Nelle volte antiche,ch’ora
formano^ il sotterraneo di S. Pietro in carna-
,rio , vedesi ben conservato un Crocifisfo
con quattro chiodi, e soppedaneo? e con
U R E 144
titolo re xs , Sopra due meze figure d’
Angeli, CO’nomi S. MICHAEL. S. GABRIEL,
sotto è la Madonna con ampia penula in
forma di pianeta Greca, e S. Giovanni con
nobil pallio, e sandali : ogni figura è col
diadema , /partito per dislinzione quello
del Salvatore da tre davi, o tassèlli bian-
chi con entro una croce. Quella pittura e
nella maniera, e in alcune circostanze ha»
sì gran somiglianza con altre trovate in Dit-
tici antichi, e in altri tali monumenti, e
giudicate da peritissimi uomini del nono,
o decimo secolo, che può (limarli anch’es-
sa da quell’ età poco lontana . Abbiamo
dietro S. Libera, nel rito dell’Oratorio di
S. Siro, che non già a tempi di S. Pietro ,
come si favoleggia, ma fu eretto al princi-
pio del socol decimo negli archi dell’ antico
Teatro da Giovanni Veronese Vesoovo di
Pavia , come si legge nel suo teslamen-
to prelso 1’ Ughelli ; abbiamo dico , in tot» 5.
quell’ oseuro l’effigie d’ un Vesoovo ; slac-
cata, e caduta d’intorno dagli antichi mar-
mi la calce con l’altre figure , eh’ ogni ra-
gion persuade, non folsero pollerioridi mol-
to alla coslruzione dell’ Oratorio slessio .. Il
Salvatore con quattro chiodi nella Chiesa
del Crocifisfo del secol duodecima possiam
crederlo ; poiché nel piè della grandissima
croce sopra cui è dipinto, e che fòrte fu
Stazionale , prima che da moderni orna-
menti reslasso coperta , si vedea memoria
della contecrazion della Chiesa seguita nel
5134 . Nel sotterraneo di S. Zenone siotto
una gran sigura, che può crederli del 1300;
o di quel torno, si scuopre in più luoghi un’
altra malta anteriore, che pur’ era dipìnta,
e sotto quella un’altra pitturata parimente,
ma con tratti molto divertì . Lo stesfo tri-
plicamento si ossorva nel sotterraneo di S.
Stefano , là dove nella Tribuna un S. Gio-
an Battigia a fatica rimane ancora . Pittu-
re antiche si veggono in più altri luoghi, e
più si vedeano in S, Gregorio a noslri gior-
ni dislrutte, e si vedrebbero nelle muraglie
della Chiesa di Lepia consecrata nel 1186
dal soiamo Pontefice Urbano III, alle qua-
li slolidamente fu dato il bianco non gran
tempo fa . Erano inoriate di detta conse-
crazione, e vi si vedea il Papa co’Vescovi,
e Cardinali, e altresì le Monache , eh’ ivi
allor soggiornavano. : pittura poslerior di
poco al fatto, e come asserisee chi 1’ ha
veduta , di non orribil maniera ; onde il
Moscardo , che ne fa menzione, dice so- &
lamente eh’ era di poco disegno , Ecco
però come in Verona fu la Pittura in ogni
tempo,
Converrà dunque interpretare il preteso
rinaseer nel terzodccimo secole della Pit-
ta-