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ne' libri dell' antichità iigurata quasi a ogni passo degli
ermi , ornati di due teste nella superiore lor parte , e
potendo queste teste ora rappresentarne due numi , ora
due eroi, ed ora anche due uomini chiari ed insigni ec. ;
si è spesso nel caso di prendere per Giunone una nu-
vola , com' è nell' adagio antico , ove manchi il necessa-
rio aiuto degli accessorj ? e de' simboli già per lungo uso
adottati.
, Gli esempj renderanno più chiaro quel che ora io
intendo di dire. Un erma aveva non infrequentemente
due teste a se soprapposte ; ma talvolta ne aveva anche
tre, e tale altra quattro; e gli ermi di questo genere di-
cevansi bicipiti, tricipiti, e quadricipiti (1). Le teste
poi cosi replicate sopra una base medesima potevano
aver doppio oggetto. In quantochè se erano di un nume
stesso , allogavansi queste ne' bivj, ne' trivj , e ne' qua-
drivi (2) ? onde ciascun viandante , da qualunque Strada
venisse , le potesse veder di prospetto , e le potesse ono-
rare (5) : e oltracciò dalle inscrizioni incise nelle varie
(1) V. il Mazocchi alla cit. pag. i5n. a. il quale allega rantolila di
Iiesichio alla v. E'pj*»s Tp«sp«A«s \ ed avrebbe ad Hesichio potuto aggiugnere
Harpocrazioue , e l1 Etimologico Magno , ed Eustazio sopra Homero, de'quali
or ora. Servio al lib. VII. v. 607. e al lib. XII. v. igS. dell1 Eneide chia-
ma Giano non bifrontem unicamente, come di ordinario si fa, ma anche qua-
drifrontem\ e con Servio sono S. Agostino de Civitate Dei lib. VII. cap. 4»
pag. 98 b. ed Isidoro nelle Origini lib Vili. cap. 11, pag. ig5.
(a) V. Everardo Ottone nell'opera citata de Tutela viarum pag. x64» .
e pag. 170.
(3) V* l'Ab. Eckhel al tom. V. pag. 270. b. -
ne' libri dell' antichità iigurata quasi a ogni passo degli
ermi , ornati di due teste nella superiore lor parte , e
potendo queste teste ora rappresentarne due numi , ora
due eroi, ed ora anche due uomini chiari ed insigni ec. ;
si è spesso nel caso di prendere per Giunone una nu-
vola , com' è nell' adagio antico , ove manchi il necessa-
rio aiuto degli accessorj ? e de' simboli già per lungo uso
adottati.
, Gli esempj renderanno più chiaro quel che ora io
intendo di dire. Un erma aveva non infrequentemente
due teste a se soprapposte ; ma talvolta ne aveva anche
tre, e tale altra quattro; e gli ermi di questo genere di-
cevansi bicipiti, tricipiti, e quadricipiti (1). Le teste
poi cosi replicate sopra una base medesima potevano
aver doppio oggetto. In quantochè se erano di un nume
stesso , allogavansi queste ne' bivj, ne' trivj , e ne' qua-
drivi (2) ? onde ciascun viandante , da qualunque Strada
venisse , le potesse veder di prospetto , e le potesse ono-
rare (5) : e oltracciò dalle inscrizioni incise nelle varie
(1) V. il Mazocchi alla cit. pag. i5n. a. il quale allega rantolila di
Iiesichio alla v. E'pj*»s Tp«sp«A«s \ ed avrebbe ad Hesichio potuto aggiugnere
Harpocrazioue , e l1 Etimologico Magno , ed Eustazio sopra Homero, de'quali
or ora. Servio al lib. VII. v. 607. e al lib. XII. v. igS. dell1 Eneide chia-
ma Giano non bifrontem unicamente, come di ordinario si fa, ma anche qua-
drifrontem\ e con Servio sono S. Agostino de Civitate Dei lib. VII. cap. 4»
pag. 98 b. ed Isidoro nelle Origini lib Vili. cap. 11, pag. ig5.
(a) V. Everardo Ottone nell'opera citata de Tutela viarum pag. x64» .
e pag. 170.
(3) V* l'Ab. Eckhel al tom. V. pag. 270. b. -