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Memorie della Regale Accademia Ercolanese di Archeologia — 2.1833

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Jannelli, Cataldo: Pittura pompeiana nella quale si rappresentano le nozze di Zeffiro e Flora
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https://doi.org/10.11588/diglit.10821#0239
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( 227 )

indica, come osservammo, la sua natura, e già dagli artisti
come propria caratteristica di lei adoperato (i) G. Perchè
niun' altra gran Dea fuori di Venere può trovarsi asso-
ciata a Zeffiro con istrettissimi legami, come pure si è
detto.

Finalmente dopo quelle ricerche, che io ho potuto
far maggiori, non posso non riconoscer tuttavia nella figura
virile che siede e sostiene Flora , Dionisio ossia Bacco
Indiano. Vi fu momento in cui dubitai se il proposto
Tipo potesse aversi pel Genio dell'Anno, di Primavera,
o di Bacco stesso. Ma dopo alcuna riflessione mi avvidi
che i Simboli e gli attributi n' erano essenzialmente di-
versi. 1. I Genj delle Stagioni o degli stessi Dei si dipingono
fanciulli, o in età assai giovanile 2. Sono o affatto nudi

0 pressoché nudi per disegnare la loro natura pneumatica.
3. Spesso sonò adorni di veli , che svolazzano , per lo
stesso fine 4. E sempre hanno nelle mani e sulle braccia

1 simboli del loro Dio, e del loro uffizio (2) : Qual mag-
gior differenza dal nostro Tipo?

Fu pure tempo in cui sospettai, che potesse nascon-
dersi in quel Tipo il Genio del Sonno, o Morfeo , e '1
trovare in altri Monumenti il Sonno o Morfeo allogato
precisamente sul capo della Donzella che dorme , come
nel quadro nostro, e dippiù osservarlo alato e tunicato,

(1) Pitture Ercolanesi Tom. IV. Tav. 3.

(a) V. Pitt. Ercolanesi Tom. V. Tom. io. li. Winkelman. Monum. Ined.
Tom. IL C. 4-
 
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