286 AVELLINO
manchi il più deciso attributo della corona radiata. È
vero che l'Eckhel ravvisa un Apollo Vejove tanto in queste
monete, quanto in quelle della gente Cesia e Licinia, nelle
quali è una protome giovanile che lancia colla destra una
saetta a tre solchi; ma questa spiegazione poggiata prin-
cipalmente sull'autorità di un notissimo luogo di A. Gellio x),
o nulla, o poco differisce da quella del Iovis Axur? e
riconduce sempre la cosa al sincretismo de'due numi.
Altri monumenti, che evidentemente si riferiscono allo
stesso sincretismo, sono sicuramente le monete imperiali
daCaracalIa in poi, che rappresentano un leone radiato con
un fulmine nella bocca. L'Eckhel contentassi di dire es-
ser questo un tipo astrologico 2); ma per chiunque ram-
menti che nella credenza degli antichi a ciascun pia-
neta attribuendosi il suo domicilio in uno de' segni zo-
diacali, quello del Sole era appunto il leone 3), parrà chia-
rissimo che in queste monete , come in altri monumenti
ancora 4), il leone radiato altro non è che un simbolo dei
1) Simulacrum igitur Dei J^ejovìs,
quod est in aede , de qua supra dixi,
sagittas te net} quae sunt videlicet pa-
ratele ad nacendum. Quapropter eum
Deum plerique Apollinem esse dixe-
runt immolaturque UH ritu humano
( Cumano secondo il Gronovio) capra;
ejusque animalisfigmentumjuxta simu-
lacrum stai. Geli. noct. attic. lib. V
cap. 12 ove veggansi le note di Jacopo
Gronovio. La capra è appuntonel rovescio
delle monete della gente Fonteja. Secon-
do 1' Emeric David /. c. p. 38o questo
Apollo Vejove è il Sole del mese di
marzo. 11 Creuzer l. c. lo paragona al
Zibs \vxaios degli Arcadi.
2) Doctr. torri. VII pag. 214.
3) Veggansi le autorità i-accolte nella
memoria dell'abate Barthelemy inserita
nel tomo XLI di quelle dell' accade-
mia delle iscriz. e b. 1. pag. 5oi segg.
e vedi particolarmente Eliano de rial,
animai, lib. XII cap.7, e Macrobio somn.
Scip. lib. I cap. 21.
4) Veggasi nel giornale encicloped.
di Napoli del 1814 tom. III pag. 3o3
manchi il più deciso attributo della corona radiata. È
vero che l'Eckhel ravvisa un Apollo Vejove tanto in queste
monete, quanto in quelle della gente Cesia e Licinia, nelle
quali è una protome giovanile che lancia colla destra una
saetta a tre solchi; ma questa spiegazione poggiata prin-
cipalmente sull'autorità di un notissimo luogo di A. Gellio x),
o nulla, o poco differisce da quella del Iovis Axur? e
riconduce sempre la cosa al sincretismo de'due numi.
Altri monumenti, che evidentemente si riferiscono allo
stesso sincretismo, sono sicuramente le monete imperiali
daCaracalIa in poi, che rappresentano un leone radiato con
un fulmine nella bocca. L'Eckhel contentassi di dire es-
ser questo un tipo astrologico 2); ma per chiunque ram-
menti che nella credenza degli antichi a ciascun pia-
neta attribuendosi il suo domicilio in uno de' segni zo-
diacali, quello del Sole era appunto il leone 3), parrà chia-
rissimo che in queste monete , come in altri monumenti
ancora 4), il leone radiato altro non è che un simbolo dei
1) Simulacrum igitur Dei J^ejovìs,
quod est in aede , de qua supra dixi,
sagittas te net} quae sunt videlicet pa-
ratele ad nacendum. Quapropter eum
Deum plerique Apollinem esse dixe-
runt immolaturque UH ritu humano
( Cumano secondo il Gronovio) capra;
ejusque animalisfigmentumjuxta simu-
lacrum stai. Geli. noct. attic. lib. V
cap. 12 ove veggansi le note di Jacopo
Gronovio. La capra è appuntonel rovescio
delle monete della gente Fonteja. Secon-
do 1' Emeric David /. c. p. 38o questo
Apollo Vejove è il Sole del mese di
marzo. 11 Creuzer l. c. lo paragona al
Zibs \vxaios degli Arcadi.
2) Doctr. torri. VII pag. 214.
3) Veggansi le autorità i-accolte nella
memoria dell'abate Barthelemy inserita
nel tomo XLI di quelle dell' accade-
mia delle iscriz. e b. 1. pag. 5oi segg.
e vedi particolarmente Eliano de rial,
animai, lib. XII cap.7, e Macrobio somn.
Scip. lib. I cap. 21.
4) Veggasi nel giornale encicloped.
di Napoli del 1814 tom. III pag. 3o3