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Museo italiano di antichità classica — 1.1884/​85

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Vitelli, Girolamo: Spicilegio florentino, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.9011#0043

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- 32 -

Tanto nel Laur. Conv. Sopp. 177 (f. 246v, 1. 248v),
quanto nel Laur. VII, 8 (f. 158), alla fine della
Vita del Nazianzeno composta da Gregorio Prete si
legge: Tqiàg iiovùg ói'àov nortovri rerjv nokvolfiov
àQMyijv. q©. M'immagino sia una indicazione sti-
cometrica anche questa; ma se è, bisognerà an-

che dire che ci giova a ben poco. Nella solita ediz.
Parigina del 1609 ho calcolato che la ' Vita ' venga
a contenere qualcosa più di 53,300 .lettere; per
avere quindi uno stico, poniamo, di 35,8 lettere,
dovremo supporre omesse innanzi al q le cifre delle
migliaia e delle centinaia e supplire: ATqw.

Vili.

Osservazioni paleografiche del genere di quelle
comunicate più sopra (p. 9-15) possono senza gran
fatica essere ampliate. È quindi spiegabile e scu-
sabile che io ne usi come di bladvulling.

Di codici che offrano la nota tachigrafia della
sillaba rag (p. 11) avrei potuto citare anche il
Laur. 7, 22 (Greg. Nazianz.). È un codice oltre-
modo bello del s. X, con scolii in parte della stessa
mano del testo, in parte di mano più recente
(s. XI-XII). La nota non occorre che in questi
recenti1) ma molto frequentemente; f. 239v ovrag,
249T Xt'yovrag, 182v òóóvrag, 183 naqóvrag, 183v ■d-é-
Xowag e ì)%xì){}év%ug etc. Questi stessi scolii avrei
potuto citare (p. 9 not. 2) per quella notazione di
ehm che è riprodotta nella tav.VII, 2 dal Laur. 87,7.
Così l'ho trovata almeno due volte neiff. 249ve 183v.

Ho rammentato a p. 11 le notazioni delle sillabe
toc e tov dagli scolii Aristotelici del Laur. 72, 5 ;
avrei dovuto aggiungere che vi si trova anche
il reo tachigrafìco, notazione anche questa non se-
gnalata finora da alcun codice di scrittura comune.
Ripetutamente per es. nel f. 51 occorre èv rrò
scritto eri oppure en ' —.

Egualmente per l'eoo tachigrafìco (p. 15) oltre
il Laur. 32, 9 avrei dovuto ricordarmi del Laur.
di S. Marco 304 (Etym. Magn.), dove (f. 210) oc-
corre col compendio la stessa parola vóooq. Fre-
quente è in questo codice Ysq notato come tav. I,

') Alle parole od' anccQàl-ofxca xófiì]v dell'Omelia XV Mi-
gne (= Or. XXII p. 405 C ed. Par. 1609) questo scolia-
sta annota (f. 183): .... ex rijg Evomidov dè 'AfdQond^g
(v. 1209) i\ XQ>j<ris- Di versi della stessa tragedia trovasi
una citazione (anche essa, per quanto so, non segnalata
finora), senza lemma, in una informe miscellanea (Bandini,

9-10, IX, 8-9 (cf. p. 15 not. 1), ma non vi man-
cano neppure esempii della notazione solita : fre-
quentissimo il re tachigrafìco: ovótnó1', fi^no1',
ó'v'l' (= ovre f. 129v, 159v etc.) etc. Del resto è que-
sto un codice sulla cui importanza paleografica
già il Miller aveva richiamata l'attenzione dei dotti,
ed io avrò tra non molto occasione di riparlarne.

Della nota rjg (s) dice il Lehmann p. 66 di non
averla mai trovata nel mezzo di parole. Già a
prióri è lecito dubitare che essa non occorra mai
in siffatta condizione, mentre la stessa nota oc-
corre non raramente come ig in mezzo di parola,
e qualche esempio ne abbiamo citato più sopra
anche noi. Ad ogni modo è bene sapere che al-
meno in un codice occorre in fatti la nota così
adoperata: intendo dire il celebre codice Lauren-
ziano degli Stromata di Clemente Alessandrino
(pi. 5, 3), dove, in alcuni scolii di mano del s. XII,
ho trovato %q*&cu = iqìfiOui (f. 276v) e yeyevttai
= yeyevìjO-O-ca (f. 286v).

Un buon numero eli peculiarità tachigrafiche ho
citate più sopra dal Laur. 5, 22 s. XII: avrei
dovuto però fra le altre ricordare anche quella
nota tachigrafìca del xut (\) che a p. 15 ho se-
gnalata dal Laur. 58, 30. Nel Laur. 5, 22 essa
occorre almeno una volta a f. 82.

{continua) G. Vitelli.

Codd. Gr. II p. 79) contenuta nel Laur. 31, 3 (f. 150v):
(t)« fj,èv yàq aXka devreQK (cod. devT? ) av nccaxoi ywij, àv-
dVpoV ds djxaqrdvovaa à(j.aqxdvei pitti/ (sic) t(ò rijg fii^Qo/uccviag
(,u)jTQo- corr.; pr. ,«po-) nda-ei inoninxovau. Cioè due trimetri
leggermente corrotti dell'Andromaca (v. 372 sq.), e un
balordo commento di non so chi.
 
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