LE COLONIE MILITARI
DEDOTTE IN ITALIA DAI TRIUMVIRI E DA AUGUSTO
ED IL CATALOGO DELLE COLONIE ITALIANE DI PLINIO
La storia delle colonie militari romane è un
tema ben lungi dall'essere esaurito, poi che la
lunga memoria che su di esse scrisse lo Zumpt, ')
non soddisfa più alle esigenze della critica, ed
il materiale epigrafico, in questi ultimi anni non
solo è cresciuto ma si è anche appurato, di guisa
che solo da qui innanzi si potrà, forse, ritentare un
lavoro simile con speranza di miglior successo.
Una delle tante questioni, che si riconnettono
con questa tema generale, è quella delle colonie
che furono dedotte in Italia durante il secondo
triumvirato e poi da Augusto: e su di esse oltre
allo Zumpt •) ed a Bartolomeo Borghesi,3) scris-
sero recentemente l'Hollànder- ed il Beloch.4)
Ma i primi due non poterono valersi di tutte le
iscrizioni di cui può oggi disporre lo studioso 5) e
lo Zumpt specialmente, trovò indizii di colonie in
notizie qualche volta troppo vaghe e fece troppo
uso di queir opuscolo che si è convenuto chiamare
liber coloniarum, e che fa parte degli scrittori gro-
matici. Il valore di quel libro è stato discusso con
') Zumpt. Be coloniis romanorum milìtaribus in Comm.
Epigr. Berolini 1850, II, p. 195 sqq.
2) Ib. p. 322 sqq.
3) Borghesi. Oeuvres. Paris 1869, voi. V. Sulla iscrizione pe-
rugina della porta Marzia, p. 257 sqq. Delle 24 città citate
dal Borghesi quali colonie di Augusto , oltre alle quattro
aggiunte dal Eenier ib. dieci non lo sono in nessun modo
come Acerrae, Atella, Teanum, Liternum, Volturnum,
Verona, Perusia, Augusta Bagiennorum, Abellinum, Flo-
rentia (Firenzuola); due hanno per sè o poca o nessuna
probabilità, Cuma, Puteoli. La qual cosa è in massima rico-
nosciuta dal Marquardt, Boem. Staatsverw. I.3 p. 120.
*) Hollander. De militum colonis ab Augusto in Italia
Museo italiano di antichità classica.
molto acume da Teodoro Mommsen, e dubito che,
per quello che riguarda il giudizio generale dato
da lui, si possa, anche in seguito, trovare alcun
che da modificare.6)
In quell'opuscolo v'è del buono e del cattivo;
vi sono notizie che derivano da una fonte auto-
revole anzi preziosa, ma che sono state misera-
mente rimaneggiate, raffazzonate e mutilate; di
modo che è necessaria la maggiore cautela, prima
di accettare una notizia qualsiasi, che venga data
in esso; per non parlare di un numero notevole
di goffi errori che tradiscono ad ogni passo l'igno-
ranza di chi compendiò il materiale legittimo e
buono. Ma il servirsene con precauzione, non è
lo stesso che il servirsene punto, come può dirsi
abbia fatto il signor Hollander, il quale se qua
e là ha colto il segno, tuttavia è ben lungi dal-
l'avere trattata la questione con la dovuta serietà;
che anzi in più luoghi ho potuto sicuramente
constatare che egli non ha fatto altro che recapito-
lare, e non sempre chiaramente, le prefazioni del
deductis. dissert. Halle 1880. Beloch. Ber italische Bund
unter Rom's Hegemonie Leipzig 1880.
s) Porgo i più vivi ringraziamenti al Prof. Teodoro
Mommsen il quale benevolmente mi ha permesso di stu-
diare presso lui i volumi IX e X del Corpus Inscript.
Latin, che fra poco saranno pubblicati, senza la cui let-
tura non sarebbe stato possibile fare questo lavoro, ed
al Prof. Eugenio Bormann dell'Università di Marburgo,
che mi accordò lo stesso favore pel voi. XI della rac-
colta medesima, di cui vidi e la parte già stampata e le
schede.
°) Bie Schriften der Roemischen Feldmesser, la disser-
tazione del Mommsen è nel voi. II 1852, p. 145 sqq.
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DEDOTTE IN ITALIA DAI TRIUMVIRI E DA AUGUSTO
ED IL CATALOGO DELLE COLONIE ITALIANE DI PLINIO
La storia delle colonie militari romane è un
tema ben lungi dall'essere esaurito, poi che la
lunga memoria che su di esse scrisse lo Zumpt, ')
non soddisfa più alle esigenze della critica, ed
il materiale epigrafico, in questi ultimi anni non
solo è cresciuto ma si è anche appurato, di guisa
che solo da qui innanzi si potrà, forse, ritentare un
lavoro simile con speranza di miglior successo.
Una delle tante questioni, che si riconnettono
con questa tema generale, è quella delle colonie
che furono dedotte in Italia durante il secondo
triumvirato e poi da Augusto: e su di esse oltre
allo Zumpt •) ed a Bartolomeo Borghesi,3) scris-
sero recentemente l'Hollànder- ed il Beloch.4)
Ma i primi due non poterono valersi di tutte le
iscrizioni di cui può oggi disporre lo studioso 5) e
lo Zumpt specialmente, trovò indizii di colonie in
notizie qualche volta troppo vaghe e fece troppo
uso di queir opuscolo che si è convenuto chiamare
liber coloniarum, e che fa parte degli scrittori gro-
matici. Il valore di quel libro è stato discusso con
') Zumpt. Be coloniis romanorum milìtaribus in Comm.
Epigr. Berolini 1850, II, p. 195 sqq.
2) Ib. p. 322 sqq.
3) Borghesi. Oeuvres. Paris 1869, voi. V. Sulla iscrizione pe-
rugina della porta Marzia, p. 257 sqq. Delle 24 città citate
dal Borghesi quali colonie di Augusto , oltre alle quattro
aggiunte dal Eenier ib. dieci non lo sono in nessun modo
come Acerrae, Atella, Teanum, Liternum, Volturnum,
Verona, Perusia, Augusta Bagiennorum, Abellinum, Flo-
rentia (Firenzuola); due hanno per sè o poca o nessuna
probabilità, Cuma, Puteoli. La qual cosa è in massima rico-
nosciuta dal Marquardt, Boem. Staatsverw. I.3 p. 120.
*) Hollander. De militum colonis ab Augusto in Italia
Museo italiano di antichità classica.
molto acume da Teodoro Mommsen, e dubito che,
per quello che riguarda il giudizio generale dato
da lui, si possa, anche in seguito, trovare alcun
che da modificare.6)
In quell'opuscolo v'è del buono e del cattivo;
vi sono notizie che derivano da una fonte auto-
revole anzi preziosa, ma che sono state misera-
mente rimaneggiate, raffazzonate e mutilate; di
modo che è necessaria la maggiore cautela, prima
di accettare una notizia qualsiasi, che venga data
in esso; per non parlare di un numero notevole
di goffi errori che tradiscono ad ogni passo l'igno-
ranza di chi compendiò il materiale legittimo e
buono. Ma il servirsene con precauzione, non è
lo stesso che il servirsene punto, come può dirsi
abbia fatto il signor Hollander, il quale se qua
e là ha colto il segno, tuttavia è ben lungi dal-
l'avere trattata la questione con la dovuta serietà;
che anzi in più luoghi ho potuto sicuramente
constatare che egli non ha fatto altro che recapito-
lare, e non sempre chiaramente, le prefazioni del
deductis. dissert. Halle 1880. Beloch. Ber italische Bund
unter Rom's Hegemonie Leipzig 1880.
s) Porgo i più vivi ringraziamenti al Prof. Teodoro
Mommsen il quale benevolmente mi ha permesso di stu-
diare presso lui i volumi IX e X del Corpus Inscript.
Latin, che fra poco saranno pubblicati, senza la cui let-
tura non sarebbe stato possibile fare questo lavoro, ed
al Prof. Eugenio Bormann dell'Università di Marburgo,
che mi accordò lo stesso favore pel voi. XI della rac-
colta medesima, di cui vidi e la parte già stampata e le
schede.
°) Bie Schriften der Roemischen Feldmesser, la disser-
tazione del Mommsen è nel voi. II 1852, p. 145 sqq.
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