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Museo italiano di antichità classica — 1.1884/​85

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Milani, Luigi Adriano: Monumenti etruschi iconici d'uso cinerario: illustrati per servire a una storia del ritratto in Etruria
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https://doi.org/10.11588/diglit.9011#0329

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- 317 -

n. 1 e XXHHa, n. 7; XI, tav. LIX, n. 1 ecc.).
La parte inferiore del vaso è semplicemente de-
corata con segmenti di cerchio tangenti fra loro
tratteggiati uno presso l'altro; mentre la parte
superiore piena ed ampia nella sua curva emi-
sferica, e fatta quasi a foggia d'un petto umano
corazzato, si vede decorata a imitazione del bronzo,
in maniera più complicata. Sopra le borchie corre
una fila di circoli concentrici eguali a quelli del
vaso n, ma più radi; intercalarmente fanno ver-
tice con questi circoli delle doppie linee trat-
teggiate ad angolo continuo intorno alla perife-
ria dell'omero. Dentro questi angoli sono impressi
due altri circoli concentrici allineati verticalmente
con quello della base. Sopra gli angoli tratteg-
giati corre un'altra fila di quei circoli concen-
trici impressi, e sopra questa una serie di pal-
mette piramidali impresse, una diritta e l'altra
capovolta, intorno al collo del recipiente; dove
finalmente è ripetuta una terza fila rada di cir-
coli concentrici. Il collo del recipiente, relativa-
mente piccolo ed angusto, rimane nascosto sotto
il coperchio foggiato a testa umana. A lato del-
l'omero sul fianco destro sporge un cuneo mas-
siccio, il quale serve di sostegno a un braccio
nudo con spada impugnata. Quel braccio, vuoto
internamente, era in origine fissato sopra il cuneo
di sostegno mediante una caviglia di legno, o
metallica. Il braccio stesso è modellato con dili-
gente studio del vero: si vede riprodotta la noce del
cubito, e si vedono interpretate tutte le ossa della
mano (carpo, metacarpo e falangi) nel movimento
del pugno. All' infuori del pollice, forte ed ossuto,
ma relativamente piccolo e contorto, tutte le dita
sono fatte nelle giuste proporzioni. Nel pollice è
bene indicata anche l'unghia, mentre le unghie
degli altri diti appena sono accennate. Della spada
impugnata si scorge soltanto il pomo e la parte
superiore del manico filettato, la lama essendo
andata rotta e perduta. Tuttavia, dal confronto coi
monumenti contemporanei e dal residuo -esistente ;
potrebbe con probabilità restituirsi simile a quella
pubblicata nei Mon. Ist. XI, tav. LX, n. 19, o
simile a quella di cui è armato il guerriero della
stele arcaica di Volterra (Micali, Storia LI, n. 2).
In corrispondenza con la spada impugnata nel
destro braccio, si vede espressa a guisa d'una
aletta, sotto il fianco sinistro del recipiente, la se-
zione inferiore dello scudo rotondo, tenuto dall'al-
tro braccio del guerriero in quest'ossuario raffi-

gurato. È uno scudo pari a quello, ond'era armato il
guerriero della tomba cornetana ifow.Is£.X,tav.X,
e l'orlo esterno si mostra anzi decorato come quello
di un giro di linee oblique. Sotto lo scudo si scorge
la mano s. del guerriero male sbozzata.

Il braccio mobile con la spada impugnata, lo
scudo imbracciato sul fianco sinistro, la forma del
recipiente arìeggiante un corpo umano corazzato,
e colorato per giunta a tempera nella tinta ros-
siccia del rame o del bronzo, fanno guadagnare
a tutto l'ossuario l'aspetto vivo e completo d'un
busto guerresco. La testa è trattata con la tecnica
e lo stile di quella precedentemente descritta {n), se
non che mentre in n il volto e la capigliatura sem-
brano non far parte integrante della testa, e sono
come staccate dal collo, qui son fuse organicamente
col medesimo : cioè la capigliatura segue l'anda-
mento proprio del cranio, dal cocuzzolo alto ed acu-
minato, e la faccia fa corpo col collo ormai di-
venuto umano. Nel collo si nota la prominenza
media del pomo di Adamo. Il mento tondo, le gote
piene, i zigomi rialzati sotto le guancie con netta
intelligenza del vero, danno alla faccia la freschezza
della vita, ove non bastassero gli occhi aperti di-
sposti obliquamente sotto le sopraciglia, col bulbo
ovale sporgente e con l'iride e la pupilla chiara-
mente indicati mediante due circoli concentrici im-
pressi. Le arcate sopraciliari, partendo dal naso, si
rialzano orizzontalmente prolungate fin sopra le
orecchie, le quali, fatte nello schema a elice, si av-
vicinano però meglio del solito alla forma normale.
Particolarmente caratteristica è la bocca modellata
con singolare finezza, ma tagliata un po' torta, ossia
inclinata a destra più di quel che non appaia nella
nostra riproduzione eliotipica. Questa strana piega
presa dalla bocca aggiunge severità e individualità
a tutto il viso. Il naso all'incontro è regolarissimo,
modellato con le sue pinne e con le aperture ante-
riori delle fosse nasali divise dal setto. La chioma
infine è trattata come in n, ricuopre la fronte
tutta quanta e scende dietro le orecchie tagliata
alla giusta altezza del mento. Sul culmine del capo
è praticato un foro di tre centimetri per il noto
sfogo dei vapori. Quanto alla sedia, simile di forma
alla precedente, è anche similmente decorata a
imitazione del bronzo sbalzato. Ha il postergale
superiormente ornato a rilievo col medesimo in-
treccio di palmette che decora la sedia n; di più ha
impressi inferiormente dei circoli concentrici dispo-
sti a punte o a zig-zag. Una centina aggettante

Museo italiano di antichità classica — Voi. I. Punt. III.

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