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Museo italiano di antichità classica — 1.1884/​85

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Milani, Luigi Adriano: Monumenti etruschi iconici d'uso cinerario: illustrati per servire a una storia del ritratto in Etruria
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https://doi.org/10.11588/diglit.9011#0330
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- 318 -

divide il postergale dalla base conica, la quale è
ornata colle medesime borchie tonde e coi mede-
simi astri della sedia n, sei invece eli quattro; sul
davanti il sedile, ripiegato a imitazione del cuoio,
tiene una fila eli circoli concentrici corrispondenti
ad altrettante bullette, ed è forato nel bel mezzo,
dove sorge l'ossuario.

Da quanto abbiamo osservato sopra questo os-
suario e sopra quello precedente (ri), appare chiaro
ch'essi si associano tecnicamente l'uno all'altro
come due prodotti della medesima fabbrica, posti
al medesimo livello eli sviluppo stilistico. Ma se
rispetto alla tecnica e allo stile i due ossuari n, o
si posson dire perfettamente paralleli e compagni
l'uno all'altro non altrimenti eli li, i, qual non è
la differenza nel concetto artistico informativo del-
l'uno e dell'altro! In n abbiamo l'immagine di
un uomo il quale ha chiuso gli occhi nella pace
e nella serenità della vita, in o l'immagine eli
un uomo segnalatosi nell'azione eroica della sua
vita belligera. Il carattere dell'uno e dell'altro è
realisticamente e circostanziatamente determinato:
n s'informa strettamente al concetto primitivo
della maschera cineraria (cfr. sopra p. 295); o al
nuovo e più fecondo concetto del ritratto del de-
funto rappresentato nell'azione della vita. Sono
due direzioni opposte, le quali ci danno ragione e
spiegazione di una quantità di fatti artistici e di
una quantità di gradazioni nel concetto informa-
tivo dei primi ritratti. Fra l'una e l'altra direzione
si sviluppa il concetto ancipite, più tardi predomi-
nante, eli rappresentare il defunto religiosamente
eroizzato nella sua vita futura, concetto codesto
il quale, tanto nei vasi canopi, quanto in altri mo-
lili nienti sepolcrali, si trova ora più ed ora meno
accentuato con grande scapito della individualità
realistica del ritratto.

[Trovato a Solaia presso Sarteano nell'inverno
elei 1883; conservato nel R. Museo Archeologico].

■p) Tav. XIII, 2. Ossuario e relativa sedia di buc-
chero traslucido, molto primitivo. Alt. comples-

q Rendo pubbliche grazie al eh. sig. Amilcare Ancona
di Milano, il quale fu cortese di mandarmi a Firenze per
istudio la testa di questo importante canopo della sua
collezione, e le altre da lui possedute (ved. rf, £, d') met-
tendole tutte a mia disposizione. Un disegno inesatto
di questo canopo si trova nel Catalogo descrittivo della
raccolta Ancona, stampato in Milano nel 1880 coi tipi
G-attinoni, e distribuito in pochissimi esemplari soltanto
agli amici.

siva 0,60; alt. del canopo 0,42, di cui 0,20 riferentisi
alla testa. Come vedesi nel disegno che mi fu dato
porgerne, ') la sedia simile eli forma a quella del-
l' ossuario i, ha il postergale liscio e la base de-
corata sul davanti al traforo con tre finestrelle
oblunghe.2) Intorno al sedile gira un cordone ri-
torto in rilievo (cfr. lo stesso cordone nelle sedie
e, z'", w), e tra le finestrelle sono aggiunti dei bot-
toni, le solite borchie. Il recipiente cinerario è di
forma quasi sferica, ornato lateralmente con due
protomi di cavallo (alt. 0,06) aventi gli orecchi
aguzzi, gli occhi tondi bulbosi, la bocca graffìta, e
graffiti i crini del capo. La testa, imposta sul colla-
rino quasi cilindrico dell'olla, si presenta senza trac-
cia veruna di capelli, col cranio brachicefalo piatto
e largo nei parietali. Le orecchie, altissime, son ri-
levate nello schema di un punto interrogativo con
l'asta ritta e la voluta molto arricciata. L'orecchia
destra è fatta alquanto più piccola della sinistra. La
fronte bassissima è limitata da una linea a spigolo
vivo, quasi margine alla maschera umana model-
lata col cranio (cfr. b, g, l, e di in fine). Sotto
le sopraciglia, profilate in arco leggiero, sporgono
gli occhi ovali, grandissimi, contornati da un solco
di stecco e con le pupille forate per servire al-
l' effluvUum (cfr. q). *) Il naso, sottile, a larga base
triangolare, e con le aperture intagliate ; la bocca
semichiusa con le labbra sporgenti infossate su-
periormente e mosse un po' a sinistra (cfr. c ed o);
il mento aguzzo, fesso per metà, le guancie ma-
gre e il pomo d'Adamo pronunciato sul collo,
danno al ritratto un carattere individuale assai
spiccato e insieme l'aspetto deciso d'un uomo
maturo. A chi non ha l'occhio esercitato in
questo genere di monumenti, il tipo di questa
testa sembrerà forse più antico eli quello cui
corrispondono gli ossuari m, ri, o; ma se si pa-
ragona con quello che segue, sarà facile convin-
cersi ch'esso sta assai più vicino a q che ad
m, n, o.

[Chiusi, appartenente alla collezione Ancona di
Milano].

2) È da avvertire che la grande epoca della decorazione
a traforo nei supporti fittili dei vasi è rappresentata e ca-
ratterizzata dalle basi monumentali trovate nella ricca
tomba Bernardini di Palestrina e in altre tombe arcaiche
a camera di Cere, Vulci e Veio (?). Cfr. le grandi basi
lavorate a giorno della coli. Campana in Stephani, Die
Vasensamml. d. K. Ermitage II, taf. VI, n. 250, 251.

») Attualmente i fori tondi delle pupille sono in parte
otturati dal ristauro interno.
 
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