144 BIBLIOGRAFIA
Varchi (Benedetto). Orazione funerale fatta e reci-
tata nell' esequie di Michelangelo Buonarroti
in Firenze nella chiesa di San Lorenzo, in-
diritta al molto magnifico e reverendo mon-
signore messer Vincenzio Borghini, Priore
degl'Innocenti. — Firenze, Giunti, 1564. -
In 4.°
Orazione verbosa e sonnifera, piena di enfasi, di
concettuzzi e di giochetti di parole, e così vuota di
affetto e di sostanziale eloquenza, da mostrarci l'apologista
piuttosto un rètore che un oratore.
— Epitaffio in distico latino, e sonetto in morte di
Michelangelo Buonarroti.
Stanno nel libro intitolato: Esequie del divino Mi-
chelagnolo Buonarroti. - Il sonetto peraltro fu a lui in-
debitamente attribuito, ed invece è opera del Lasca, il
quale se ne lamentò col Varchi medesimo in un sonetto
che comincia :
Siccome io penso, Varchi, che bramiate.
— Sonetti due in lode di M. B. scritti quando fu
scoperta la Sagrestia di S. Lorenzo.
Uno diretto a messer Lorenzo Lenzi, che comincia:
Lenzi, voi dite il ver, se tali e tante;
e l' altro a Michelangelo stesso, che principia :
Ben mi potea bastar, chiaro scultore.
Stanno nella raccolta dei suoi Sonetti, parte I,
pag. 92, e 93: edizione del Torrentino del 1555.
Varchi (Benedetto). Orazione funerale fatta e reci-
tata nell' esequie di Michelangelo Buonarroti
in Firenze nella chiesa di San Lorenzo, in-
diritta al molto magnifico e reverendo mon-
signore messer Vincenzio Borghini, Priore
degl'Innocenti. — Firenze, Giunti, 1564. -
In 4.°
Orazione verbosa e sonnifera, piena di enfasi, di
concettuzzi e di giochetti di parole, e così vuota di
affetto e di sostanziale eloquenza, da mostrarci l'apologista
piuttosto un rètore che un oratore.
— Epitaffio in distico latino, e sonetto in morte di
Michelangelo Buonarroti.
Stanno nel libro intitolato: Esequie del divino Mi-
chelagnolo Buonarroti. - Il sonetto peraltro fu a lui in-
debitamente attribuito, ed invece è opera del Lasca, il
quale se ne lamentò col Varchi medesimo in un sonetto
che comincia :
Siccome io penso, Varchi, che bramiate.
— Sonetti due in lode di M. B. scritti quando fu
scoperta la Sagrestia di S. Lorenzo.
Uno diretto a messer Lorenzo Lenzi, che comincia:
Lenzi, voi dite il ver, se tali e tante;
e l' altro a Michelangelo stesso, che principia :
Ben mi potea bastar, chiaro scultore.
Stanno nella raccolta dei suoi Sonetti, parte I,
pag. 92, e 93: edizione del Torrentino del 1555.