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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Pigorini, Luigi: La terramara Castellazzo di Fontanellato nella provincia di Parma
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0089

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151

LA TERRAMARA CASTELLAZZO DI FONTANELLATO

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credere che, cominciata appena la età del ferro, rapi-
damente diminuissero, e in breve cessassero o poco
meno. Dovette allora essere accaduto di quei coltelli
dei terramaricoli quanto avvenne dei loro rasoi che,
a doppio taglio com'erano nella età del bronzo, in
quella successiva si fabbricarono con un taglio solo.
Infatti, a parte le due lame dell'antica foggia sco-
perte a Coarezza nel Milanese e alla Kogorea di Ro-
goredo nel Comasco, che sembrano appartenere al-
l'alba della prima età del ferro ('), di questa età nel
suo pieno sviluppo, oltre l'esemplare assai modificato
di Montenero presso Livorno (2) abbiamo, soltanto fin
qui un pezzo di manico forse fra i bronzi del ripo-
stiglio di Piediluco presso Terni, oggi nel Museo Prei-
storico di Roma, e una lama quasi intera e probabil-
mente tre frammenti di altre nel celebre e colossale
ripostiglio di Bologna, secondo le notizie favoritemi
dal prof. Brizio. E giova notare che in tutti e tre i
ripostigli di Montenero, di Piediluco e di Bologna,
ma particolarmente nei due tiltimi, sono numerosi i
residui di coltelli ad un taglio solo.

L'Italia non ha ancora pubblicazioni nelle quali
sieno illustrate con metodo scientifico serie intere del
materiale paletnologico ad essa spettante, trattisi poi
di speciali oggetti, o di quanto serve a mostrare nel
modo il più completo possibile la civiltà dei vari suoi
popoli primitivi o di determinati periodi, epperò manca
pur quella che ci faccia conoscere le diverse forme
delle nostre ascie di bronzo arcaiche e la loro distri-
buzione geografica. Sappiamo ad ogni modo che appar-
vero innanzi tutto le ascie piatte,, per la maggior parte
almeno di rame, poi, nella vera età del bronzo, quelle
di tale metallo sia a margini rialzati-, sia ad alette :
nella prima età del ferro finalmente, dei tipi più an-
tichi non rimase, può dirsi, che l'ultimo modificato,
cui si aggiunsero le ascie a cannone. Nelle terremare
e palafitte subalpine non s'incontrano che le ascie a mar-
gini rialzati e quelle ad alette caratteristiche della
età del bronzo, delle quali abbiamo il saggio tra gli
oggetti del Castellazzo {Tavola, fig. 9, 12) (3). Sono

fin qui una rara eccezione due ascie piatte del lago
di Varese e di quello di Fimon nel Vicentino (4).

Dei tipi che comunemente si incontrano nelle men-
zionate stazioni furono illustrati vari esemplari, tanto
delle terremare (5) e delle palafitte orientali (c), quanto
delle occidentali (7), tralasciando gli altri molti rinve-
nuti in condizioni diverse. Dal confronto delle citate
figure risulta, che nelle terremare e palafitte orientali
abbiamo sempre le ascie della foggia di quelle del
Castellazzo, mentre nelle palafitte occidentali sono di-
verse. In queste le costole dei margini son brevi e la
penna si allarga notevolmente e termina con un taglio
semicircolare, oppure le alette si allungano inferior-
mente fino a toccare quasi il taglio. All'incontro negli
esemplari delle terremare e palafitte orientali le alette
son brevi, oppure le costole dei margini sono altret-
tanto lunghe quanto l'intero strumento che ha poi un
corto taglio. Anche per l'ascie di bronzo quindi le ter-
remare si collegano colle palafitte subalpine orientali,
e si staccano dalle occidentali, senza per questo negare
che talvolta qualcuno dei tipi propri di uno dei due
gruppi non s'incontri nell'altro.

Nei paesi transalpini le ascie di bronzo non sono
certo meno frequenti che in Italia, e spesso di foggie
delle quali noi non abbiamo il menomo indizio. Uscirei
dai limiti entro i quali la mia Memoria si deve con-
tenere, se accennassi pur solo le conclusioni di uno
studio completo sulle ascie trovate all'estero. Mi limito
a citare le figure a me note di quelle fra esse che

(1) Bull, di paletn. V, tav. IV, 1; XIII, tav. V, 1.

(2) Bull, di paletn. XIII, tav. IV, 3.

(3) Nel Museo di antichità di Parma esiste un'altra ascia
del Castellazzo simile a quella rappresentata nella tavola,
fig. 12, e deve pure trovarvisi un secondo esemplare frammen-
tato di ascia ad alette.

(4) Bull, di paletn. VII, pag. G7 — Lioy, op. cit. tav. XV, 164.

(5) Per le ascie a margini rialzati v. Coppi, op. cit. tav. V, 1;
LXXIX, 5 — Gastaldi, op. cit. tav. II, 6; IV, 2; VI, 7 —
Strobel, Av. prerom. cit. tav. III, 14, 15 — Crespellani, Marne
moderi, cit. tav. X, 154 — Bull, di paletn. I, tav. VI, 2 -
per quelle ad alette v. Coppi, c. s. tav. LXXIX, 2, 4 — Ga-
staldi, c. s. tav. IV, 1 — Strobel, c. s. tav. Ili, 13, 16 — Bull,
di paletn. I, tav. I, 7. Alle quali si può aggiungere l'esemplare
di Monte Castellacelo presso Imola, figurato dallo Scarabelli
(op. cit. tav. XXIII, 2).

(°) Sacken, op. cit. fig. la e 2a — Cavazzocca, op. cit.
tav. Ili, 4.

(7) Per le ascie a margini rialzati v. Regazzoni, L'uomo
preist. nella prov. di Como, tav. VI, 3 — Riv. arch. d. prov.
di Como, 1879, fase. 15°, tav. I, 3, 4 — Gastaldi, Iconogr. di
ogg. di remola antich. tav. Vili, 15 = per quelle ad alette
v. Marinoni, Abit. lacus. in Lombardia, estr. dalle Mem. d. Soc.
ital. di se. nat. IV, tav. VII, 7 — Marinoni, Nuovi av. preist.
in Lombardia, estr. c. s. tav. I, 6 — Eegazzoni, op. cit. tav. VI, 1 —
Villa, Armi ant. di Bosisio, estr. dal giorn. Il Fotografo, 1856,
fig. 1».
 
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