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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Pigorini, Luigi: La terramara Castellazzo di Fontanellato nella provincia di Parma
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0088

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149

NELLA PROVINCIA DI PARMA

150

Tali lame, che relativamente abbondano nelle ter-
ramare (!) e nelle palafitte subalpine orientali (2), si
fabbricavano senza dubbio nelle une e nelle altre
come dimostrano le forme rimaste per fonderle, e
se ne producevano di foggie varie, massime quanto
alla base o alla appendice per inserirle nel manico,
il quale nella maggior parte dei casi era di legno, di
°sso o di corno cervino. Se ne conoscono anche al-
cune trovate nell' Italia superiore fuori delle terre-
mare e delle palafitte orientali, come nel sepolcreto
di Povegliano in provincia di Verona, nel Bellunese,
nel Trentino (3), non che nelle palafitte del circon-
dario di Varese, e di Mercurago in provincia di
Novara (4); ma il numero loro è tanto più scarso
quanto più si scostano dall'Adriatico i luoghi ove si
scavano. A sud dell'Apennino poi, se sono bene in-
formato, ne vennero appena alla luce pochissime negli
Abruzzi di Teramo e di Aquila, conservate nel Museo
Preistorico di Eoma, oltre ad una trovata in quel di
Offida nel Piceno (5).

Al di là delle Alpi sono assai più diffuse. Vanno
dall'Ungheria alla Francia e all'Holstein, e, a giudi-
care dalle illustrazioni o notizie che se ne hanno, si

0) Canestrini, 1" Relaz. cit. tav. V, 1-5 — Coppi op.
cit. tav. V, 2-6; VI, 5, 6; XL, 7-10; XLI, 16; LXXIX, 7 —
Gastaldi, op. cit. tav. II, 7; IV passim — De Mortillet Mus.
préhist. cit. tav. LXXX, 888, 891, 892 -- Strobel, Av. prerom.
eit. tav. II, 34-38 ; IV, 34-36 — Matér. pour Vliist. cit. VII,
tav. I, 9.

Alle citate illustrazioni di lame dei terramaricoli si deb-
bono aggiungere quelle degli esemplari fatti conoscere dal Ma-
rinoni (La terram. di Regona, cit., tav. Ili, 18, 19 ; V, 18,
19), dal Santarelli [Nuovi scavi alla staz. preist. d. Bertarina
nel Forlivese, tav. II, 35, 37) e dallo Scarabelli (Staz. preist.
sul Monte d. Castellacelo pr. Imola, tav. XXIII, 3, 4, 5) quan-
tunque le stazioni donde provengono non appartengano forse ai
terramaricoli, ma bensì a famiglie diverse che ne ricevevano i
prodotti industriali.

(2) Cavazzocca, op. cit. tav. II — De Stefani, Scavi nella
palaf. cenlr. d. Golfo di Peschiera, estr. dagli Atti d. Acc.
d'agricolt. di Verona, ser. 8* LX, flg. 1, 2 della tav. — Sacken,
Der Pfahlb. im Garda-See, fig. 5-10 — Keller, Pfahlh. Rapp.
V, tav. IV — Mater. pour l'hist. privi, cit. 1878, pag. 547.

(3) Pellegrini, Sepol. prerom. a Povegliano, estr. dagli
Atti d. Acc. d'agricolt. di Verona, IVI, tav. IV, 4, 5, 6, 8 —
Leicht, Av. preist. nel Bellunese, 1871, fig. 1* della tav. —
Bull, di paletn. II, tav. VII, 12, 13 — Arch. slor.par Trieste
ecc., HI, tav. I, 7, 8, 10.

(*) Riv. arch. di Como 1879, fase. 15°, tav. I, 5, 6;
1879, fase. 16°, tav. H, 14 — Quaglia, Laghi e tori, d.circond.
di Varese, tav. IV, 36, 41 — Regazzoni, L'uomo preist. nella
prov. di Como, tav. VI, 4, 5, 6 — Gastaldi, op. cit. tav. I, 1.
(5) Allevi, Offida preistorica, pag. 39.

rinvengono di preferenza dall' Ungheria e dalla Boemia
alla Baviera e alla ' Svizzera, vale a dire nelle re-
gioni centrali; nell'Ungheria anzi esistono per giunta
i tipi vari delle terremare e delle palafitte subalpine
orientali (G). Oltre la Baviera e la Svizzera, a set-
tentrione come ad occidente, si fanno via via più
rare, o le varietà tipiche ungheresi e italiane mancano.

Uno studio completo di siffatte lame mostra, che
in Europa gli esemplari più arcaici si scavano da
strati archeologici anteriori a quelli formati dai ter-
ramaricoli e dagli abitatori delle palafitte subalpine
orientali, nel che si ha forse uno degli argomenti per
ritenere che in più volte, e in diversi gradi di svi-
luppo industriale, giungesse dall'Asia in Europa per
le vie di terra la immigrazione la quale portava seco
l'arte di fondere i metalli. Noi dobbiamo peraltro te-
nere solo conto di ciò, che le lame del Castellazzo
non differiscono punto da quelle delle altre terremare,
e sono parte caratteristica di una suppellettile co-
mune alle contrade orientali della Valle del Po e al-
l' Ungheria nella pura età del bronzo.

Non è ancora chiaramente dimostrato quanto du-
rasse in Italia l'uso di simili oggetti, tuttavia è da

(°) V. per l'Ungheria, Atti d. Congr. preist. di Budapest,
II, tav. XVIII e XIX passim ; CXV, 9 ; CXIX, 25 — Hampel,
op. cit. tav. IX, 7, 8, 9. = per la Croazia, Ljubic, Popis
predm. iz predhist. ecc. Muz. u Zagrebu, tav. II, 16 = per
l'Austria, Dreissigst. Ber. iiber das Mus. Francisco Carolinum,
tav. II e III, 6 — Mitth. der anthrop. Gesell. in IVien, V,
pag. 172, tav. II, 12, e IV, 11 = per la Boemia, Pamdt. ar-
chaeol. a mistops. XI, tav. Vili, 2-6; XII, tav. I, 14,
tav. XIV, 112, tav. XVI, 13, 15; XIII, tav. II, 21, 28; XIV,
tav. I, 16 — Mitt. der anthrop. Gesell. in Wien, XIII, tav. I,
1, 10; XIV, pag. 213 = per la Baviera, Beitr. zur Anthrop.
Bayerns, I, tav. X, 226; Vili, tav. I, 1, 2 — Photogr. Album
der pràhist. Ausstell. zu Berlin, VIII, tav. IV, 2 — Naue,
Die Ilùgelgr. zwisch. Ammer und Staffelsee, tav. XII, 3, 4, 5 -
per la Svizzera, Keller, Pfahlb. Rapp. Ili, tav. V, 26 ; Rapp.
Vili, tav. II, 32 — Gross, op. cit. tav. X passim ; XV, 33 —
Indie, d'antiq. suisses, I, tav. X, 2, 3; II e III, pag. 562, tav.
Ili, 2; IV, tav. XIX, 6, 7; Anno 1887, pag. 486, tav. XXXII,
14 _ Bonstetten, Ree. d'antiq. suisses, suppl. 2°, tav. IV,
13 — Antiqua, 1887, tav. Ili, 2, 4 = per la Francia, Chantre
op. cit. Album, tav. XXXV, 5, 6; XXXVI, 1, 2; LVIII, 1-5 j
LIX, 4 — De Mortillet, Mus.préhist. cit. tav. LXXX passim —
Dictionn. arch. des Gaules, I, tav. XXVII, 19-22 — Matér.
pour Vhist. prim cit., V, tav. II, 13, 14; Vili, tav. XV, 3 -
per la Germania, Photogr. Album cit., II, tav. XX; III, tav.
X; VII, tav. XIII — Bastian e Voss, Die Bronzeschw. des K.
Mus. zu Berlin, tav. II, 10; IV, IX e Xlpassim; XVI, 7, 8 —
Mestorf, Vorgesch. Alterth. aus Schleswig - Ilolstein, tav.
XVIII, 157, 159 — Estorff, Ileidn. Alterth. der Gegend von
Uelzen, tav. VII, 10-13.
 
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