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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Brizio, Edoardo: Relazione sugli scavi eseguiti a Marzabotto presso Bologna: dal novembre 1888 a tutto maggio 1889
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0187

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329

ESEGUITI A MARZABOTTO PRESSO BOLOGNA

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il periodo di tempo necessario por potor preparare e
radunare tutti i materiali laterizi, di pietra e di tra-
vertino occorrenti alla costruzione della città. È una
conclusione già enunciata la prima volta dal Chierici
al Congresso preistorico di Bologna (') e che io accetto
pienamente, perchè confermata dagli scavi ampi e
metodici di otto mesi.

Contro siffatta conclusione non può addursi nep-
pure il fatto che il Museo locale di Marzabotto pos-
siede moltissimi bronzi, fibule, ciondoli, utensili ed
armi, caratteristici del periodo detto di Villanova,
perchè la loro provenienza da Marzabotto non è ac-
certata. Mi sono occupato già altra volta di questo
tema (-) facendo notare che i bronzi i quali compon-
gono il Museo di Marzabotto provengono non soltanto
dal pianoro di Misano, ma anche da altri tenimenti
del Conte Aria. Ora posso indicare una di queste pos-
sessioni, cioè Canovella, di fronte a Marzabotto sulla
destra del Keno, dov'è nota l'esistenza di sepolcri del
periodo Villanova (3). Oltre ciò, armi in bronzo di
questo periodo, un paalstab, pubblicato ora nella
tav. X n. 10 ed un' accetta, entrati l'anno 18S6 in
Museo, provenivano non da Misano ma dalla parte
montuosa situata a ponente del palazzo Aria. Simil-
mente l'altro paalstab che pubblico sulla tav. X, n. 11
fu raccolto l'anno 1890, cioè dopo chiusi gli scavi
governativi, in fondo al balzo meridionale di Misano
dov'era, dicesi, precipitato con le terre franate in se-
guito allo scoppio di una mina. Poco lungi da quel
luogo e nelle medesime circostanze si sarebbe trovata
1 anno 1886 l'ascia di pietra forata già descritta in altro
mio lavoro (4) ed ora pubblicata sulla tavola X n. 12.

Si aveano adunque già forti ragioni per dubitare
che i bronzi tipo Villanova conservati nel Museo di
Marzabotto, non provenissero da pian di Misano : ma
la dimostrazione ampia, rigorosa si ottenne soltanto
con gli scavi metodici eseguiti per otto mesi dal
Governo in queiretrusca colonia.

Quantunque la superfìcie di terra che venne com-
pletamente esplorata sia molto considerevole, tuttavia

(') Compte-Rendu du Congrés d'Antrop. et d'Archéol.
Vréhist., p. 287.

(2) Atti e Memorie della R. Deputaz. di storia patr. per le
Romagne, 1886, pag. 227.

Ci Zannoni, Scavi della Certosa, pag. 8-13, 39-47; Monte-
lins, Spànnen fràn bronsàldern ecc., pag. 143.

(4) Atti e Memorie ecc., 1886, pag. 226.

Monumenti antichi — Voi. I.

da essa non è uscito alcun bronzo spettante al periodo
Villanova: ma solo ed in abbondanza monumenti
caratteristici della civiltà etnisca, oppure del susse-
guente periodo gallico. Restringo il mio esame agli
oggetti che a ragione vengono considerati come carat-
teristici di diversi periodi archeologici, vale a dire
alle fibule.

Nella tav. X sotto i numeri 1-5, 16 ho fatto
riprodurre i varii tipi di fibule del periodo etrusco
che già esistevano nel museo di Marzabotto (5) : tutti
hanno trovato riscontro in altri esemplari usciti dai
recenti scavi. È mancata soltanto la fibula a doppio
ventre piatto n. 5, se così posso chiamarla, della
q\ale il Museo locale già possedeva cinque esemplari.
Credo ciò nondimeno che anch'essa spetti al periodo
etrusco, forse alla fine, perchè si è raccolta in parec-
chie tombe di Numana, provincia di Ancona, le quali,
per altri oggetti e specialmente per i vasi dipinti che
racchiudevano, debbonsi riferire alla fine del periodo
Certosa.

Nessuna fibula tipo Villanova si ebbe dai recenti
scavi di Misano. Quella a navicella piena, disegnata
al n. 17, se per la forma sombra appartenervi, se
ne allontana per la decorazione, la quale consiste di
tanti forellini riempiti ciascuno da un cubettino di
osso alto un millimetro. Oltre ciò lo spillo non era
fuso tutto assieme col corpo, ma lavorato a parte ed
innestato poi nella testa come in altra simile fibula
a navicella piena proveniente dalla Certosa (fi).

Le due fibule disegnate sotto i n. 14 e 15 appar-
tengono al noto tipo la Tene e provengono dal pozzo
occidentale dell' isola IVa. Ma dai recenti scavi di
Misano non è uscita neppure alcuna fibula romana,
quantunque di esse si conservino in Museo una diecina
di esemplari, uno dei quali già pubblicato da Goz-
zadini (").

Per conseguenza anche le fibule ricuperate negli
scavi governativi a pian di Misano confermano i risul-
tati ottenuti dall'esame generale istituito sopra le
ruine degli edilìzi di quella etrusca colonia.

(5) Atti e Memorie ecc., 1886, pag. 231.

(6) Zannoni, Scavi della Certosa, tav. XLIX, 17, 18: cfr.
Atti e Memorie della li. Deputazione di Storia patr. delle
Romagne, 1885, p. 191, e Castelfranco, Bull, di paletn. ital.,
voi. Vili, p. 22.

p) Di un'antica necropoli a Marzabotto, tav. 17, n. 17;
Montelius, Spànnen fran bronsàldern, pag. 187, fig. 190.

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