493
e l'ordine di benedetto canonico
494
(sinistra)
Circus fi amine us. ibi sca Agnes
thermae alexandrinae
sci Eustachii
rotunda
thermae Commodianae
Minerviam. ibi scà Maria
ad scum Marcimi
forum Traiani et columna eius
(destra)
sci Laurentii in Damaso
theatrum Pompei
cypresus
sci Laurentii in Minerva
Capitolium
Sci Sergii. ibi umbilicum Eomae
Il solo punto oscuro è la glossa in Minerva
attribuita alla chiesa s.Laurentiipensilisprope
s. Marcum. Veggasi lo Jordan 2, 356. Di questa
chiesa non trovo menzione nel volume dell'Armellini,
o piuttosto la trovo alquanto confusa ed incerta. Egli
fa tutt'una cosa delle chiese di s. Lorenzo in Nicola-
naso, de Capitolio, in Minerva, e la pone
sotto la rupe tarpea, in via della Consolazione, dove
sta la corsia delle donne. Quivi infatti, a levante della
piccola area municipale chiusa da cancellata, si veggono
avanzi di una cappellina del secolo X incirca. Ma se
questa è veramente la chiesuola di s. Lorenzo Ni-
colai Nasonis, essa non è quella dell'itinerario di
Einsiedeln che stava dall'opposto lato settentrionale
del monte, dirimpetto a s. Marco (').
Dall'arco di Severo all'imbocco di via Capo d'Africa,
si hanno:
(nel mezzo)
forum romanum
(sinistra) (destra)
sci Hadriani sci Georgii
sci Cosmae et Da- sca Maria antiqua
miani
palatina Neronis ad scum Theodorum
aeclesia sci Petri Palatinus
ad vincula
arcus Titi et Vespa- Testamelitum
siani
palatium Traiani Arcus Constantini
amphitheatrum meta sudante
(') Nel volume di Pietro Fericoli, intitolato V Ospedale di
s. Maria della Consolazione, cap. II, si hanno importanti no-
tizie sugli oratorii e cappelle della regione subtarpea.
Questo elenco richiede brevissimo comento perchè,
di per se stesso, chiaro e preciso, scevro cioè di tutte
quelle incertezze che i miei predecessori hanno cre-
duto riconoscervi. Il pellegrino, attraversato il foro,
percorre, dunque, la sacra via, dal tempio del divo
Giulio alla Meta sudante. Ilpalatius Neronis,
nominato subito dopo i ss. Cosma e Damiano, panni
essere la basilica di Costantino, benché sarebbe stato
forse più naturale la denominazione di tempium R o -
mae o Romuli, accettata unanimemente dagli scrit-
tori contemporanei. Cf. Duchesne,l. c. p. 467, nota 10.
Segue la aeclesia sci Petri fra la basilica
stessa e l'arco di Tito, fabbricata fra gli anni 757-767
da Paolo I. Cf. Uh. pont. D.ichesne, I, 465: « Hic
fecit... ecclesiam infra hanc civitatem romanamin via
sacra iuxtatemplumRomein honore sanctorum
apostolorum Petri et Pauli,... in quo loco usque acte-
nus eorum genua... in quodam fortissimo silice esse
noscuntur designata ». Parlano di questo edifizio il de
Rossi nel Bull, crist. 1867, p. 70 e sg., ed il Du-
chesne nella nota 9 alla vita di Paolo (p. 466), ri-
ferendolo alla vecchia tradizione della caduta di Simon
Mago, così vivacemente espressa nel dipinto vaticano
di Francesco Vanni. Nè l'uno nè l'altro scrittore hanno,
però, ravvicinata all'edilìzio la indicazione esplicita del
nostro itinerario. Si è disputato intorno la sua posi-
zione precisa. « Molti opinano » scrive il de Rossi,
p. 70, « che la chiesa dei ss. Apostoli sia quella stessa
ove oggi è conservato il predetto selce: cioè l'odierna
s. Francesca romana, ossia s. Maria Nova. Essa già
esisteva nel principio del secolo ottavo col nome di
s. Maria antiqua (Lib. pont. in Joanne VII, § 2)
e lo ritenne almeno sino al secolo nono (1. c. in Ni-
colao I, § 37) : perciò non possiamo applicarle la no-
tizia registrata nel libro pontificale della chiesa fatta
e l'ordine di benedetto canonico
494
(sinistra)
Circus fi amine us. ibi sca Agnes
thermae alexandrinae
sci Eustachii
rotunda
thermae Commodianae
Minerviam. ibi scà Maria
ad scum Marcimi
forum Traiani et columna eius
(destra)
sci Laurentii in Damaso
theatrum Pompei
cypresus
sci Laurentii in Minerva
Capitolium
Sci Sergii. ibi umbilicum Eomae
Il solo punto oscuro è la glossa in Minerva
attribuita alla chiesa s.Laurentiipensilisprope
s. Marcum. Veggasi lo Jordan 2, 356. Di questa
chiesa non trovo menzione nel volume dell'Armellini,
o piuttosto la trovo alquanto confusa ed incerta. Egli
fa tutt'una cosa delle chiese di s. Lorenzo in Nicola-
naso, de Capitolio, in Minerva, e la pone
sotto la rupe tarpea, in via della Consolazione, dove
sta la corsia delle donne. Quivi infatti, a levante della
piccola area municipale chiusa da cancellata, si veggono
avanzi di una cappellina del secolo X incirca. Ma se
questa è veramente la chiesuola di s. Lorenzo Ni-
colai Nasonis, essa non è quella dell'itinerario di
Einsiedeln che stava dall'opposto lato settentrionale
del monte, dirimpetto a s. Marco (').
Dall'arco di Severo all'imbocco di via Capo d'Africa,
si hanno:
(nel mezzo)
forum romanum
(sinistra) (destra)
sci Hadriani sci Georgii
sci Cosmae et Da- sca Maria antiqua
miani
palatina Neronis ad scum Theodorum
aeclesia sci Petri Palatinus
ad vincula
arcus Titi et Vespa- Testamelitum
siani
palatium Traiani Arcus Constantini
amphitheatrum meta sudante
(') Nel volume di Pietro Fericoli, intitolato V Ospedale di
s. Maria della Consolazione, cap. II, si hanno importanti no-
tizie sugli oratorii e cappelle della regione subtarpea.
Questo elenco richiede brevissimo comento perchè,
di per se stesso, chiaro e preciso, scevro cioè di tutte
quelle incertezze che i miei predecessori hanno cre-
duto riconoscervi. Il pellegrino, attraversato il foro,
percorre, dunque, la sacra via, dal tempio del divo
Giulio alla Meta sudante. Ilpalatius Neronis,
nominato subito dopo i ss. Cosma e Damiano, panni
essere la basilica di Costantino, benché sarebbe stato
forse più naturale la denominazione di tempium R o -
mae o Romuli, accettata unanimemente dagli scrit-
tori contemporanei. Cf. Duchesne,l. c. p. 467, nota 10.
Segue la aeclesia sci Petri fra la basilica
stessa e l'arco di Tito, fabbricata fra gli anni 757-767
da Paolo I. Cf. Uh. pont. D.ichesne, I, 465: « Hic
fecit... ecclesiam infra hanc civitatem romanamin via
sacra iuxtatemplumRomein honore sanctorum
apostolorum Petri et Pauli,... in quo loco usque acte-
nus eorum genua... in quodam fortissimo silice esse
noscuntur designata ». Parlano di questo edifizio il de
Rossi nel Bull, crist. 1867, p. 70 e sg., ed il Du-
chesne nella nota 9 alla vita di Paolo (p. 466), ri-
ferendolo alla vecchia tradizione della caduta di Simon
Mago, così vivacemente espressa nel dipinto vaticano
di Francesco Vanni. Nè l'uno nè l'altro scrittore hanno,
però, ravvicinata all'edilìzio la indicazione esplicita del
nostro itinerario. Si è disputato intorno la sua posi-
zione precisa. « Molti opinano » scrive il de Rossi,
p. 70, « che la chiesa dei ss. Apostoli sia quella stessa
ove oggi è conservato il predetto selce: cioè l'odierna
s. Francesca romana, ossia s. Maria Nova. Essa già
esisteva nel principio del secolo ottavo col nome di
s. Maria antiqua (Lib. pont. in Joanne VII, § 2)
e lo ritenne almeno sino al secolo nono (1. c. in Ni-
colao I, § 37) : perciò non possiamo applicarle la no-
tizia registrata nel libro pontificale della chiesa fatta