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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Orsi, Paolo; Cavallari, F. S.: Megara Hyblaea: storia, topografia, necropoli e anathemata
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0427

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749

LA TOPOGRAFIA

750

da poter diro quale sia la più antica, e non lo possiamo
dire perchè non si conosce la ceramica dell'altra ne-
cropoli non ancora frugata da noi. La forma dei loculi
è quella conosciuta, che vedesi nelle tombe greche ar-
caiche con pochissime varianti ; se non che quello che
abbiamo già detto, è di trovarsi in Megara molte urne
di tufo come quelle di Suessula con crateri di rame
per uso di ossarii, di belle sagome che sembrano simili
alle curve dell'echino dei più arcaici capitelli della
Sicilia del VI sec. a. Cr.

Confrontando le tombe di Megara Byblaea con le
moltissime di Selinunte da noi scoperte nel 1871, e
pubblicate un anno dopo nel Bull. n. 5 della Commis-
sione di antichità e belle arti di Sicilia, nelle necropoli
di Galera Bagliazzo, abbiamo le seguenti differenze,
che si possono rilevare nella tavola II,dello stesso Bull,
n. 5 ( Tipi dei sepolcri trovati a Selinunte delle due
acropoli di Manicalunga e Galera Bagliazzo).

Ognuno si persuaderà dell'opportunità di compa-
rare i cimelii di Megara con quelli di Selinunte, per
essere queste due città fondate dagli stessi Megaresi
con 100 anni circa di differenza, le quali cessarono di esi-
stere, la prima per ordine di Gelone e la seconda perchè
materialmente distrutta dai Cartaginesi. Nella nostra
Megara abbiamo di notevole la sovrabbondanza de' cine-
rarii di rame, e nella suppellettile mortuaria trovata
nelle tombe, oggetti di argento in rilevante numero,
pochissimi di oro, ma che pure si sono trovati, collane
di pasta vitrea, di vetro, di smalto e di ossa lavorate e
coralli ; mentre in Selinunte, in più di 400 tombe da
noi personalmente scoperte, mai abbiamo trovati oggetti
di metallo. E notisi che le tombe selinuntine, partico-
larmente quelle di Manicalunga, si trovano a molta
profondità e coperte spesso con raddoppiati filari di
pezzi intagliati di notevole spessore ed ermeticamente
murati. Da ciò si arguisce che non poterono le tombe
selinuntine essere state frugate.

In Megara non si sono trovati sarcofagi a culla di
argilla come quello di Manicalunga tipo n. 1, tav. II,
nè tampoco si sono trovate tombe come quelle del tipo
n. 9. Galera-Bagliazzo tav. II, nelle quali nel suolo del
loculo esiste un buco che comunica con una controcassa
della stessa tomba alta cm. 30 per accogliere le parti
carnose del cadavere putrefatte e liquide (').

(l) Nella necropoli del Fusco abbiamo trovato la copertura
di una grande tomba forata da tre buchi del diametro di cm. C

Stanze mortuarie come quelle di Selinunte tipo n. 6,
tav. II, non se ne sono trovate in Megara, come nemmeno
si sono trovati in questa necropoli altari di grandi pezzi
senza tombe, come quelli che abbiamo trovati alla necro-
poli selinuntina Galera-Bagliazzo, aventi in giro fosse
ripiene di ossa cremate, riunite in grandissima quantità.

Ossarii di argilla come quelli di Megara non furono
trovati in Selinunte se non in iscarsi esemplari, ma
iscrizioni mortuarie nessuna in quelle necropoli men-
tre a Megara parecchie se ne sono trovate, apparte-
nenti a stele commemorative di persone.

L'orientazione delle tombe è pel maggior numero
quella da oriente ad occidente, ma altre e non poche
sono situate da nord a sud.

Le tombe della necropoli occidentale di Megara
cominciano alla distanza di metri dieci circa dalle mura
della città, e si estendono verso occidente per più di
mezzo chilometro circa; ma ancora gli scavi non sono
arrivati sino all'estremità di questa necropoli, la quale
oltre della sua lunghezza si estende pure verso l'av-
vallamento della Cantera, ove molti anni prima, negli
scavi del 1879, abbiamo trovato una grande tomba,
nella quale si rinvenne un orecchino di argento.

Oggetti di argento si sono trovati in grande numero
in Megara, nessuno in Siracusa e pochissimi a Seli-
nunte : a Lentini colonia Calcidese se ne rinvennero
molti nei pochi scavi fatti colà.

Le due necropoli di Selinunte riunite occupano una
superficie che oltrepassa i chilometri 2 e \ quadrati (2).

Per la posizione topografica della necropoli occi-
dentale di Megara, aderente quasi alle mura della città
ove esiste l'ingresso, una strada sepolcrale doveva ne-
cessariamente passare, ed in questa strada, come si ve-
dono nelle altre antiche città, dovevano esistere mo-
numenti sepolcrali o stele; ma disgraziatamente nella
ripresa degli scavi del corrente anno 1891, per neces-
sità non si poterono collegare con gli altri scavi pre-

e lateralmente un canaletto scolpito nella roccia che tornava alla
distanza di m. 8 circa, ove stavano ceneri ed ossa combuste. La
venerazione che avevano gli antichi per i defunti era grandis-
sima, ed ogni avanzo umano si considerava come un oggetto
sacro appartenente alle divinità infernali.

(2) Nella necropoli di Manicalunga abbiamo trovato un tem-
pietto a due prospetti uno a levante e l'altro all'occidente. Chi
viene dalla città e dall'acropoli di Selinunte per recarsi a quella
necropoli, deve traversare il Selinus ; e da questo ediflzio si
ascende alla necropoli (vedi Bullettino n. VII. Palermo, 1874,
§ I, II, III e IV pag. 1-14 con iscrizione col nome HEKATAI).
 
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