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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Orsi, Paolo; Cavallari, F. S.: Megara Hyblaea: storia, topografia, necropoli e anathemata
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0426

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MEGARA HYBLAEA

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mezzi sono scarsi, l'economia ed il personale interesse
per la scienza supplisce a tutto con usura.

In ventisette anni di grande assiduità, non abbiamo
mai perduto di vista questo importante studio, e nelle
numerose escursioni fatte in Sicilia abbiamo raccolto
una non indifferente quantità di appunti e di schizzi,
i quali serviranno per comparare le varietà della ce-
ramica trovata nelle vario regioni della Sicilia ; dap-
poiché sinora, ad onta di un gran materiale raccolto,
sebbene possiamo in certo modo riconoscere in quei
tipi di ceramica una tecnica molto progredita nelle
dipinture a disegni geometrici ed in altri con graffiti
e di una forma che mostra mescolanza di stile, pure
è quasi sicuro che essi appartengono ad epoche diverse,
ma sempre di un tipo preellenico.

Altri vasi in quelle tombe si sono trovati ; taluni
di un tipo molto rozzo con anse acuminate od embrioni
ed altre di strane forme; sono di argilla ordinaria e
fatti senza l'aiuto della ruota e poco cotti al forno:
e mostrano tutti i caratteri di un'epoca remotissima.
Pochi metalli si notano in quelle tombe, ma molti col-
telli di selce e di ossidiana e, quello che' è più note-
vole, ossa lavorate con disegni di una squisitezza di
esecuzione e di uno spiccato stile orientalo, da farli
supporre una importazione, o da indurre a pensare che
quella gente si fosse messa in contatto con altri po-
poli avanzati di molto nelle arti e nelle scienze. Sap-
piamo però dalla storia che i Siculi fecero escursioni in
Egitto, e da questa notizia si potrebbe arguire che tali
oggetti fossero stati importati dagli stessi Siculi al
loro ritorno in Sicilia ('); se quindi ora conosciamo la
provenienza della nostra numerosa raccolta di cimelii
mortuarii preellenici, non siamo però sicuri di poterli
tutti attribuire ai Siculi, dappoiché anche questa parte
orientale della Sicilia, pria dello arrivo dei Siculi, era
stata da molto tempo abitata dai Sicani, i quali, come
si sa, spaventati da tremende eruzioni dell'Etna, e dalla
venuta dei Siculi che dicesi avvenuta nel 1200 av. Cr.,
si ridussero nella Sicilia occidentale, ove storicamente
si conosce che esistevano ancora nel IV o V secolo av. Cr.

(') Una più particolareggiata descrizione ili questi oggetti si
darà dal nostro compagno di lavoro dott. cav. Paolo Orsi, aven-
dovene, oltre di quelli bellissimi acquistati pel Museo del mar-
chese Castelluccio, altri trovati dallo stesso Orsi dentro le
tombe a finestra nei fondi Castelluccio; sarà quindi il caso di
darne una completa relazione.

Dai sopra notati tipi di vasi trovati nelle tombe
delle regioni orientali della Sicilia, esaminando la
tecnica, la forma e la varietà dell'argilla, della dipin-
tura, e per la stessa differenza delle tombe dei monti,
che pare accennino ad epoche differenti, si potrebbe
supporre, che taluni potessero appartenere ai Si-
cani, sebbene ragion voglia, che la maggior parte si
deve, come abbiamo spesso scritto, attribuire ai Siculi,
i quali avevano i centri della loro potenza in questa
parte orientale della nostra isola e per molti secoli
restarono nel paese dopo l'arrivo delle colonie greche,
con le quali furono sempre in continua ostilità.

Questa comparazione ancora non si è fatta e si do-
vrebbe cominciare, senza preconcetti ; e dopo che siano
accertati altri elementi di fatto per comprovare i tipi
e poterli distinguere, allora si potrebbero classificare.

Quello che abbiamo di sicuro sinora sono le va-
rietà e la condizione delle tombe scoperte in Sicilia
nelle varie regioni ; ma su di ciò ci occuperemo in
un altro nostro lavoro già molto avanzato.

§ v.

Le due necropoli di Megara Hyblaea.

Di queste due necropoli conosciamo sinora i soli
risultati ottenuti mediante scavi sistematici fatti negli
anni 1889-90 e 91, nella necropoli situata all'occidente
della città; ma dei suor particolari si occuperà come
abbiam detto il nostro compagno di lavoro dott.
Paolo Orsi.

Dell'altra necropoli situata nel lato sud-est della
città, abbiamo solamente accertata l'esistenza nel sob-
borgo della stessa città, e precisamente sulla terrazza
situata tra l'insenatura di Giannalena ed il Mulino di
mare, terreni del sig. Patti (vedi Top., tav. I) ove, come
già abbiamo detto, si fecero taluni tentativi di scavo
dal vice-ammiraglio Acton ; e tuttora si vedono nella
superficie di quel luogo, sepolcri detti a pila intagliati
in un solo pezzo nel tufo calcare.

Certamente quell'altra necropoli dovette servire per
la sepoltura di quei che vivevano nel sobborgo o nella
parte meridionale ed orientale della città, per ragioni
di lontananza più o meno nel trasporto dei defunti. Di
queste due necropoli non abbiamo ancora tali clementi
 
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