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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 2.1893 (1894)

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Milani, Luigi Adriano: Il piombo scritto di Magliano
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https://doi.org/10.11588/diglit.9301#0029

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IL PIOMBO SCRITTO DI MAGLIANO

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a caratteri più bassi, e tali si mantengono regolarmente per
tutta la pagina superiore. Dalla forma dell'incisione si potrebbe
fors'anco dedurre la forma dello stilo o punta con cui si scrisse;
ed ogni lettera mostra evidente l'ordine con cui furono incisi
i vari suoi tratti.

I tratti sono conservatissimi, corrono egualmente e colla
stessa penetrazione sulle parti liscie e sui rilievi della piastra;
per cui riesce evidente che lo scritto fu eseguito su questa pa-
gina quando già i rilievi esistevano; come del resto l'origine,
per fusione, della piastra rende indiscutibile.

Nella pagina inferiore lo scritto è assai più tirato via, e
negletto, che sull'altra. Le lettere sono grandi e piccole, irre-
golarmente, trascurate o non ben riuscite; manca la curva di-
rettrice e separatrice dello scritto ; il complesso dà l'impres-
sione come se l'incisore stanco per la scritturazione della pa-
gina superiore si fosse impazientito trovando poi una superfi-
cie tanto più irregolare, o avesse più che altro inteso a finire.
Però anche qui i tratti dello scritto penetrano in tutte le cavità,
salgono tutti i monticelli ; e anzi l'andamento del tratto si ri-
sente della presenza di tali 'irregolarità, per le quali talvolta
si fa più profondo e tal'altra più leggero. Si esclude che le
irregolarità possano essere posteriori allo scritto, e prodotti da
corpi duri premuti contro la pasta plastica del piombo ; manca
assolutamente la totale e parziale obliterazione dello scritto ine-
vitabile nell'ipotesi, che appunto si esclude.

È notevole il contrasto che offrono le due pagine rispetto
all'alterazione che col tempo vi indussero gli agenti corrosivi
sotto la cui influenza si trovò la piastra. La pagina superiore
è uniformemente coperta di un sottile strato liscio bianco di
cerussa (L'analisi non fu fatta come pure quella degli altri com-
posti di piombo, non ritenendomi autorizzato a staccare le por-
zioni necessarie). Sono rari i punti bigi, da cui cioè traspare ancora
la materia bigia del piombo. Rari pure sono i punti in cui la corro-
sione ha prodotto una maggior grossezza della patina; e quivi la
superficie è scabra e granulosa. Nei solchi e più specialmente
sugli orli delle lettere la corrosione è naturalmente più avanzata.
La pagina inferiore si è assai più conservata nel suo stato ori-
ginario. Il suo colore generale è il bigio, e solo qualche leg-
gera incrostazione di cerussa indica punti di maggior corrosione.

L'alterazione è massima sugli orli della piastra ; e questo
è naturale perchè ivi il piombo oltre ad essere aggredito da tre
parti (le due pagine e la superficie laterale dell'orlo), presen-
tava alla corrosione una struttura meno compatta e più screpo-
lata. L'ossido rosso che vi si è formato supera talvolta un milli-
metro di grossezza; è compatto, lucente, aderente al piombo
sottostante ; infine ha tutto l'aspetto di un minerale, formatosi
da tempo durante un tempo assai lungo.

Firenze 4 maggio 1892.

G. Grattarola.

II prof. Grattarola, esaminando, come mineralogo,
il piombo dei fratelli Busatti, prese così vivo inte-
resse alla cosa, da oltrepassare, come dice egli me-
desimo, i limiti della mia domanda e de'suoi studi;
ma nondimeno le stesse sue osservazioni sulla grafia
della lastra sono giustissime e corrispondenti con
le mie.

Con l'analisi del prof. Grattarola possono intanto
giustificarsi le seguenti conclusioni:

1° che il piombo di Magliano ha ricevuto la

sua forma a cuore per naturale effetto di fusione e
colatura ;

2° che la scrittura graffita, non superficial-
mente come scrisse il Pauli (1. e, p. 117), bensì vigo-
rosamente e profondamente mediante una punta tonda
(stilo), è stata eseguita quando già esistevano tutte le
ineguaglianze e le scabrosità della lastra, derivanti
appunto dalla fusione e colatura, non dalla giacitura
soito terra, come credette il Pauli (1. e);

3° che la patina di due colori (cerussa), più
bianca sulla prima faccia ed un pò traente al giallo
sull'altra faccia, dipende dalla diversità di alterazione
e corrosione subita dalla lastra, stando sotto terra;

4° che l'ossido rosso, formatosi sugli orli là dove
il piombo mostrava una struttura meno compatta e
più accessibile all'alterazione degli agenti corrosivi,
ha l'aspetto di un minerale formato da tempo
in un lungo spazio di tempo.

Dal canto mio, non tralasciai di mettere in con-
fronto il piombo di Magliano con gli altri piombi an-
tichi posseduti dal nostro Museo, ed in ispecie con
le ghiande missili etnische, ed ho verificato la per-
fetta simiglianza della patina, la stessa identica crosta
bianca, solida e lucente formata dalla cerussa, l'istesso
identico ossido rosso nei punti screpolati ; particolarità
le quali non si riscontrano nei piombi falsificati.

Un altro dato di genuinità si ricava dal processo
di esecuzione delle singole lettere, le quali, anche
quando sono di forma diversa fra loro, mai sono otte-
nute con procedimento grafico differente. Estendendo
cioè l'osservazione fatta dal Grattarola intorno all'ordine
con cui i tratti costitutivi di ogni singola lettera sono
stati incisi sulla lastra, ho potuto verificare, che per
tutte le lettere si è mantenuto il medesimo sistema
meccanico, quello ordinario delle iscrizioni etnische
graffite sulla terracotta o sculte sulla pietra. Così per
esempio per le fi (a), sempre è tracciata prima la
gamba destra, poi la sinistra, a quando curva a quando
spezzata, poi il tratto traversale da d. a s. Per le
HI (m) e per le H (ri), prima sono incisi i tratti ad
angolo staccatamente, poi la linea parallela di chiusa.
Per M (= $'), prima i tratti costitutivi di una p (4),
indi quelli di un'altra p a ritroso (4), incrociata con
la prima.

Un'altra prova di legittimità parmi offerta dalla
parola mlayi)aara, non mlax&an, come fu letta incom-
 
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