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IL PIOMBO SCRITTO DI MAGLIANO

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pletamente da Teza, Deecke, Bugge e Pauli. Questa
parola fu collegata dal Deecke col testo della faccia
principale, quantunque incisa a tergo del piombo. Quasi
non ci fosse posto per essa nella prima pagina, si sa-
rebbe riportata, secondo lui, dall'altra parte sull'estremo
orlo superiore, scrivendola in lettere minute e com-
patte avanti di prendere il largo e l'avvio per la scrit-
tura grande e spazieggiata del quarto versetto, il quale
comincia sopra l'aletta destra del piombo con la voce
Calusc. Io però non giudico così. Secondo la mia im-
pressione, l'autore dello scritto incise quella parola
in una forma abbreviata mlay&an nella revisione del
testo della seconda pagina e successivamente, in una
seconda revisione del testo, essendoci spazio per farlo,
aggiunse interlineamente sotto la stessa parola le due
lettere complementari ra non viste da nessuno degli
editori dell'iscrizione.

Che queste due lettere sieno certamente dovute alla
revisione generale del testo, si desume da altre due
giunte di lettere intercalari non avvertite dai diversi
editori dell'epigrafe. Una è nel versetto 2 alla parola
cas-9ial0(lintercalata; cfr. versetto 2, dove s'incontra
un'altra volta la stessa parola) ; l'altra è nel versetto 4
alla parola nesl-(i intercalata invece di M = s' con
cui è scritta la stessa parola nel versetto 1, dove tutti
gli editori dell'epigrafe lessero erroneamente nenl) (').

Una serie non breve di altri simili errori e di sviste
commesse dagli editori dell'epigrafe, ha fatto sì, che
parecchie altre parole venissero lette, combinate e spie-
gate inesattamente. Il Mommsen che insieme con me
ha potuto verificare gli errori e le inesattezze del
testo dato da Teza, Deecke, Bugge e Pauli, mi ha
impegnato a pubblicare io stesso l'esatta lezione del
piombo, come fu da noi verificata (v. § 2); epperò
mi dispenso di dilungarmi ora in questa critica della
comune lezione, critica, la quale basta di per sè a far
cadere le elucubrazioni scherzevoli del Pauli (2).

(1) Due altre giunte di lettere intercalate nella versione
antica del testo sono da me notate nella lezione del testo § 2,
alle parole i/utevr (v. 3, A) e marcalurcac (v. 4, B).

(2) Intorno alle prove linguistiche con cui il Pauli si sforzò
dimostrare la non autenticità dell'iscrizione di Magliano, si
veda il giudizio espresso dal Bugge nei Beitràge zur Kunde d.
indogèrm. Sprachen, Xf, a. 1886, p. 25, nota I. « Wenn die
« von Pauli (Altit. st., Ili, 112-116) angefiihrten sprachlichen
« griinde die unechtheit der Magliano-inschrift beweisen, mache
« ich mieli anheischig die unechtheit der meisten etruskischen
« inschriften zu beweisen ».

Prima di chiudere questa mia difesa del piombo di
Magliano, credo opportuno di trattenermi sul luogo e
sulle circostanze del ritrovamento per completare le
notizie date dal Teza nella Rivista di Filologia clas-
sica, X, fase. 10-12 aprile giugno 1882.

Il trovamento avvenne, come annunciò il Teza, il
25 febbraio 1882 presso Magliano (prov. di Grosseto),
in un campo denominato Pian di Santa Maria, il quale
fa parte di una tenuta dei fratelli Busatti, detta Santa
Maria in Borraccia ed anche Monastero diruto.

Magliano è luogo troppo conosciuto dagli studiosi
della topografia archeologica dell'Etruria, perchè ivi
un tale trovamento potesse riuscire incomprensibile. Il
Pauli, che si allarma (1. e, p. 117) per una frase in-
significante del Teza relativa alla singolarità della sco-
perta in quel luogo, si vede che non si diede la
pena di guardare la carta geografica e di leggere le
molte notizie che abbiamo intorno ai trovamenti ar-
cheologici in quella contrada, trovamenti di tale im-
portanza da indurre il Dennis, Cities and Cemeteries
of fitruria2, II, p. 263 sgg., a considerare Magliano
come centro dell'antica Vetulonia. Oramai le scoperte
del cav. Falchi hanno dimostrato che l'antichissima Ve-
tulonia sorse invece sul poggio di Colonna di Burano.

Il piombo dei fratelli Busatti fu raccolto a fior di
terra, mentre si stava zappando il campo di Pian di
Santa Maria. Fu visto uscir di sotto il suolo da una
contadina che assisteva i lavoratori; essa lo porse
al vicino fattore, e questi alla sua volta lo recò al
padrone, che stava attendendo ai lavori di campagna,
cioè al fratello del dott. Luigi Busatti. Più tardi il
dott. Luigi Busatti lo riceveva a Pisa da parte del
detto fratello, il quale glielo mandava senza annettere
veruna importanza alla scoperta.

La tenuta di Santa Maria in Borraccia giace in un
terreno variamente ondulato. Il lato orientale del pog-
gio, sul quale è il casale, ha dato in ogni tempo una
bella messe archeologica; mentre il lato occidentale,
dove è il Pian di Santa Maria e dove fu trovato il piombo
scritto, non aveva mai offerto nulla di notevole. Però
il dott. Luigi Busatti afferma che in quel medesimo
campo, circa 15 anni addietro, si rinvenne un'altra la-
mina di piombo accartocciata, su cui erano stati av-
vertiti dei segni graffiti, e che dopo di essere rimasta
negletta vario tempo in casa dei signori Busatti, un
bel giorno si fuse per farne palle da fucile.
 
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