Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 2.1893 (1894)

DOI Artikel:
Ghirardini, Gherardo: La situla italica primitiva studiata specialmente in Este, [1]
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.9301#0123

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
225

STUDIATA SPECIALMENTE IN ESTE

226

Il Brizio m'aveva accomiato, parecchi mesi or sono, al
rinvenimento di quattro vasi, raccolti in istato assai
frammentario, che, avendo il manico girevole, si poteva
dubitare sulle prime fossero situle ; ma, fattone il re-
stauro, si constatò più tardi che non eran altro che
ciste a cordoni; e le ciste a cordoni, per quanto si
incontrino a Bologna e altrove in istrati, in cui com-
paiono simultaneamente le situle, s'incontrano poi più
d'ordinario, massime nella forma più comune, in istrati
più recenti, ne' quali le situle stesse sono interamente
o quasi scomparse.

Il fondo e i frammenti di vaso con resti di ma-
nichi mobili scoperti a Verucchio presso Rimini ('),
giudicati avanzi di situle dal Gozzadini, non si possono
credere sicuramente tali ; e d'altronde anche questo tra-
vamento, di per sè solo, mal servirebbe a confortare
la tesi della provenienza della situla dal commercio
dell' Adriatico.

Fra le antichità di Adria finalmente non v'ha nulla
di comune col nostro vaso.

Si hanno bensì su quella costa italiana prove non
dubbie di un commercio marittimo ; ma non già d'un
antichissimo traffico fenicio, che accenni all'introduzione
di industrie della prima età del ferro nelle necropoli
bolognesi del tipo di Villanova, sibbene d'un commercio
ellenico, che si distese quivi e si propagò nella valle
del Po in età posteriore. E vi sono cose singolarissime :
per esempio le stele di Pesaro, che per il tipo e lo stile
decorativo si connettono con quelle di Micene ; ma che,
come ha già con ragione notato lo Helbig (-), portano
indizi di epoca relativamente recente.

Allorché indagheremo le prime derivazioni dell'arte
figurativa delle situle, tratteremo di codeste relazioni
commerciali, fra la Grecia e l'Italia attraverso l'Adria-
tico; ma, se potremo riferire all'influsso di tale com-
mercio l'origine della decorazione figurata delle situle,
non crediamo si possa del pari ascrivere ad esso la
orìgine prima del tipo di questo vaso, il quale risale
ad età molto anteriore a quella, in cui quel genere di
decorazione gli fu applicato.

Resta ora da prendere in considerazione un'ultima
ipotesi, che potrebbe affacciarsi alla mente d'alcuno:
quella propugnata dall'Helbig (3) per render ragione del

(') V. sopra, col. 169.

(2) Annali 1884, p. 165, nota 3.

(3) Das hom. Epos 2, p. 83-88.

Monumenti antichi. — Vol. II.

fatto, che appaiono nel patrimonio della civiltà italica
della prima età del ferro certi tipi d'utensili corrispon-
denti con esemplari scoperti nella Grecia (') ; l'ipotesi,
intendo dire, di relazioni fra l'Italia e la penisola
balcanica per via di terra attorno al golfo dell'Istria.

Io sono d'accordo con l'Helbig nell'ammettere un
primitivo contatto per via di terra fra Greci e Italici
nel periodo anteriore alla definitiva fissazione dell'uno
e dell'altro popolo nelle rispettive loro sedi: conforme
si trae anche dalla comparazione dei due linguaggi.
Ma, checché sia della durata e dell'indole di codeste
relazioni remotissime, questione assai grave e che non è
ora il caso di trattare, importa avvertire qui, non essere
evidentemente la situla nel numero degli oggetti, che
hanno offerto aU'Helbig l'occasione di pensare a siffatti
rapporti.

Carlo Schumacher, che discepolo del von Duhn ha
comune con lui l'amore per gli studi dell'archeologia
italica ed è fra i giovani archeologi della Germania
quegli che li coltiva con maggiore genialità e dot-
trina, indagando, non è molto, l'origine in Italia della
cista a cordoni, pensò che l'introduzione di essa fosse
dovuta anche al commercio attraverso la via addi-
tata dall'Helbig; che la forma della cista fosse per-
venuta nell'Italia settentrionale, dopoché nella peni-
sola balcanica si era svolta sotto modelli orientali (2).
Mi duole di non poter consentire collo Schumacher in
questo giudizio concernente l'origine della cista, mentre
consento volentieri nella più parte de' giudizi proferiti
da lui nella pregevole monografia sulla cista prene-
stina di Karlsruhe. Non è qui il luogo di discutere
particolarmente la sua opinione; mi basterà dire che
mancano affatto le prove del cammino, che la cista,
secondo la ipotesi ammessa dallo Schumacher, avrebbe
percorso ; chè anzi, quanto più noi ascendiamo nel set-
tentrione dell'Italia e nelle regioni austriache, tanto più
tarde ne appariscono le ciste tornate in luce, appar-
tenendo a sepolcreti, la cui origine è fuor di dubbio e
notoriamente posteriore a quella dei più arcaici cimiteri
bolognesi (3). E difatti abbondano quivi le ciste del tipo

(!) Ibid., p. 83, nota 0.

(2) Schumacher, Fine prànestinische Ciste im Museum zu
Karlsruhe, p. 47-48.

(3) Clie la età, cui spettano i sepolcreti reto-illirici o alpini
sia più tarda di quella delle necropoli di Bologna, è cosa uni-
versalmente riconosciuta, nò ho bisogno di citare qui le singole

15
 
Annotationen