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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 2.1893 (1894)

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Ghirardini, Gherardo: La situla italica primitiva studiata specialmente in Este, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.9301#0130

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239

IjA SITULA ITALICA PRIMITIVA

240

periodo : quelle cho serbavano vestigi di civiltà propria
del periodo precedente.

Lascio da parte la zona esplorata nel fondo di pro-
prietà della casa di Eicovero ; perocché le suppellettili
delle singole tombe non furono tenute bene distinte. Così,
passando alla necropoli meridionale, non posso fare una
precisa constatazione del fatto per il sepolcreto Nazari;
perocché, non ostante la diligenza usata dall'ab. So-
ranzo nella indicazione degli oggetti delle singole tombe,
non sono ben poste in chiaro da lui le forme degli os-
suari di ciascuna di esse; non é distinto nei quadri sinot-
tici il tipo di Villanova dal tipo più recente di situla.
Non ebbi poi l'opportunità di fare nella privata col-
leziono dei sigg. Nazari una particolare disamina del
materiale proveniente dalle tombe, né studiarne la iden-
tificazione col materiale indicato nel libro del Soranzo.

Nel fondo Lachini-Pelà l'introduzione del tipo della
situla avviene come nel sepolcreto Benvenuti agl'inizi
del secondo periodo. La più arcaica tomba quivi sco-
perta apparteneva ancora al primo : conteneva due vasi
del tipo di Villanova, n. 1680 ('), 1681 e il singolare
carrettino a forma di uccello posante su quattro ruote :
oggetto oltremodo importante, perchè offre una prima
prova, irrefragabile prova della riproduzione fìttile di
oggetti di bronzo. È noto infatti come i prototipi di
quella sorta di carrettini siano orientali e in bronzo (2).

La tomba or dunque del detto fondo Lachini-Pelà,
ove comparvero i più antichi ossuari a situla, appar-
tiene, dicevamo, agl'inizi del secondo periodo. Con gli
ossuari, sbocconcellati nel labbro n. 1650, 1651, si ebbe
il vaso grande del tipo di Villanova n. 1652. La sup-
pellettile metallica è alquanto povera : un frammento
di fibula, un ago crinale a globetti, n. 1666, due ganci,
n. 1670,1671. due piccole armille, n. 1668-1669.

Anche qui, anzi, per quanto si deduce dalle tombe
scoperte fino ad ora, più rapidamente qui che nella
necropoli Benvenuti, il vaso cinerario di Villanova
scompare e rimane invece la situla. Le due tombe del
secondo periodo pieno, n. 81, 82 hanno ciascuna il
cinerario a situla liscio, n. 1840, 1871.

La situla metallica, che certamente ha servito di
prototipo agli ossuari divenuti via via comuni nel se-

condo periodo della civiltà atestina, fa la sua com-
parsa nello stesso periodo, sebbene non in tombe, nelle
quali sia ancora il vaso del tipo di Villanova.

La situla n. 896 ('), che costituiva l'ossuario della
tomba di villa Benvenuti n. 22, è uno de' più arcaici
esemplari enei, che si siano trovati nelle tombe di Este;
tanto più prezioso, in quanto ha per ornamento sva-
riati disegui geometrici a sbalzo. Ci riserbiamo di
farne una particolare analisi e accennare più precisa-
mente alla suppellettile della tomba, in cui era de-
posta, nella seconda parte di questa memoria. Frat-
tanto avvertiamo che la tomba, a cui questa situla ap-
partenne, era delle più ricche di arredi metallici; e
che, fra l'altre cose, entro alla situla stessa si ritrovarono
numerosissime foglie d'oro, le quali, secondo il Prosdo-
cimi ne formavano un rivestimento interno ; onde si
conferma quello che già di per sé risultava chiarissimo:
la situla di bronzo essere stata in questo stadio di svi-
luppo industriale un oggetto raro e tale da potersi pro-
curare soltanto da chi era in condizione più agiata. Ma
l'uso più generale fu sempre di foggiare il vaso in ter-
racotta.

A cotesta situla Benvenuti si avvicinano per età
talune liscie, che nella necropoli Nazari si raccolsero
più o meno guaste da tombe dello stesso periodo.

La tomba n. 4 ad arca e l'altra a semplice buca
segnata con la lett. 0, scoperte negli scavi del 1879
e del 1880, la tomba n. 71 scavata nel 1881 erano tutte
del secondo periodo, e in ciascuna di esse una situla
di bronzo fungeva da ossuario (3).

Ma la deposizione delle ossa combuste entro la si-
tula di bronzo cessò ben presto. I tre esempi forniti,
l'uno dalla necropoli Benvenuti, gli altri due dalla ne-
cropoli Nazari sono i soli, dai quali tal fatto sia com-
provato. L'uso degli ossuari fittili sia nella più an-
tica forma di Villanova, sia nella più recente di situla
essendo stato sempre il più comune e per dir così il
solo veramente rituale, avvenne ben tosto un compro-
messo fra l'uso stesso e quello del vaso metallico.
Chi fu in grado di porre nelle tombe quest'ultimo, col-
locò pur nondimeno le ossa combuste entro all'ossua-
rio di terracotta, il quale introdusse poi nella situla di

(') Fu pubblicato dal Prosdocimi, Notizie cit., tav. Ili, flg. 4.
I ■ _.(2)Cfr. Pigorini, Bull, di paletti., XIII, p. 86-87; Undset,
Zeitschrift fùr Etìinol, 1890, p. 50-75-

(1) V. sopra, col. 175.

(2) Notizie degli scavi 1882, cit., p. 26.

(3) V. sopra, col. 177.
 
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