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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 2.1893 (1894)

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Ghirardini, Gherardo: La situla italica primitiva studiata specialmente in Este, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.9301#0136

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251

la sicdla italica primitiva studiata specialmente in este

252

ciamento formato dall'orlo inferiore della stula » (').
In quanto alla forma, è notevole nell'esemplare di
Dercolo il grande inarcamento della spalla del vaso e
la bocca eccessivamente ristretta.

Fra i sepolcreti del gruppo alpino primeggia per
lo straordinario numero delle tombe quello di s. Lucia,
la cui esplorazione è dovuta all'opera zelantissima ed
illuminata del dott. Marchesetti, e la cui compiuta
illustrazione, già in corso di stampa, i cultori delle
antichità paleoitaliche aspettano con la più viva im-
pazienza. Le situle quivi scoperte sono cosi numerose
che possiamo affermare essere stato a s. Lucia uno
de' maggiori contri di produzione di questo genere di
vasi : il terzo centro, dopo Bologna ed Este. Vedemmo
nelle note statistiche (2) che si ebbero 80 situle e
5 situloni. Or ecco alcune notizie particolari sulle une
e sugli altri, comunicatemi con isquisita cortesia da
esso dott. Marchesetti.

« Questi ultimi (i situloni) hanno un'altezza di
48-64 cent, e constano di 3-5 lastre trapezoidali sal-
date insieme mercè di un numero maggiore o minore
di chiodi o bullette. Essi servivano sempre da ossuari.
Le situle all' incontro vanno considerate quali vasi
aggiunti, e sono formate di una sola lamina, misu-
rando in altezza 16-29 cent. 11 margine superiore è
accartocciato sopra un'asta cilindrica di piombo. Una
possiede ancora alla base un collarino alto 25 cent.
Eccetto una, che va fornita di doppio manico ed ha
un coperchio, tutte le altre non hanno che un solo
manico liscio o ritorto, che s'inserisce con due pic-
cole maniglie all'orlo superiore. Le nostre situle pos-
sono dividersi in quelle che hanno il collo più o meno
sviluppato ed in quelle che ne sono prive. Oltre allo
liscie ve ne sono di ornate da disegni a sbalzo...
Un'unica è fornita di piede ed è mancante di ma-
nico, e ricorda quindi alquanto la situla tarquiniese
ed alcune di Este. Di una situla di ferro, totalmente

(») Oberziner, Archivio Trentino, II (1883), p. 170.
(2) V. sopra, col. 186, 187.

decomposta dall'ossido, non mi riesci salvare che il
manico quadrangolare ed il margine superiore ».

Due fatti importanti noteremo da ultimo nelle ne-
cropoli così della Lombardia, come delle Alpi : il primo,
che qui e là le situle fungevano consuetamente da vasi
cinerarie); il secondo, che in ambedue le regioni se
ne fecero riproduzioni molteplici in terracotta, nello
stesso modo che si fecero a Bologna e ad Este (2).

Guardata la situla nelle sue note tecniche, nel suo
sviluppo formale, nella sua derivazione e diffusione,
ne' suoi rapporti con la civiltà e le industrie, le usanze
e i riti degli antichi popoli italici, ci resta da consi-
derarla nell'aspetto decorativo, che insino a qui la-
sciammo affatto in disparte. In cotesto studio della
decorazione, non avremo bisogno di allontanarci tanto,
quanto fu necessario finora, dalla necropoli di Este.

6. Ghirardini.

(>) Y. sopra le indicazioni bibliografiche. Un'eccezione è
costituita dalle situle della necropoli di s. Lucia, di cui pochis-
sime, come vedemmo, erano ossuari.

(2) Lontano dal proposito di dare una notizia compiuta di
queste riproduzioni fittili della situla ricordo qui gli esemplari più
noti, specialmente pubblicati. Montorfano — Tre vasi ho ve-
duto nel museo preistorico-etnografico di Roma (n. 21293) della
precisa forma di situle. Ne parlò il Castelfranco, Notizie 1878,
p. 7-8. Gkandate — Barelli, Notizie 1885, p. 174. «Nell'una
(tomba) fu trovato un vaso a cono rovescio, come le situle di rame ».
Vadena— Orsi, La necrop. di Vadena, tav. I, fig. 5; cfr. p. 95. A
me pare che apparisca abbastanza netto e spiccato il tipo della
situla, che non è altrettanto evidente nei vasi dati dalle fig. 3 e 4
della stessa tav. S. Lucia — Marchesetti, Boll, della Società
adr. di scienze nat., XI, n. II (188G), tav. IV, fig. 1, 23; cfr.
p. 118. Orsi, Bull, di paletn. ital., XI (1885), p. 5, e 41. Vermo —
Moser, Sitzungsberichte der k. Akad. der JViss., voi. cit., tav. III,
fig. 1 e 4, ma specialmente fig. 11, con ornati a laminelle di
piombo ; cfr. p. 334, 336, 344. Marchesetti, Boll, cit, Vili (1883),
tav. I, fig. 2; cfr. p. 267. Orsi, Bull, di paletn. cit., p. 41.
Dice l'Orsi d'alcune delle urne cinerarie di Vermo che « sono
vere e proprie situle fittili ». Pizzughi— Amoroso, Le necrop.
dei Pizzughi, tav. II, fig. 6, 8, 9; cfr. p. 12, 13, 16. — Quanto
ad altri esempi di situle fittili delle regioni austriache v. Hoer-
nes, Die Urgeschichte, p. 605, fig. 277; Orsi, Bull, di paletn.
cit., p. 162; Deschmann, Sitzungsberichte der k. Akad. der
Wiss. Math. naturwiss. CI. LXXXIX (1884), tav. I, fig. 7;
cfr, }». 387.
 
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