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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 3.1893 (1894)

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Comparetti, Domenico: Gortyna
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https://doi.org/10.11588/diglit.9300#0200

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357

GORTYNA — CONCLUSIONI

358

20, fixaxi Xeprjrag n. 93-94 e n. 111-112.

30?, tqiccVovtcc [Xs^rag?] n. 4-5.

50, nsvxrftovta Xs^rag n. 49-50, n. 91-92

e certamente anche n. 113-114.
100, sxatòv [Xsfirjtag?] n. 4-5.
„ éxaiòv Xefirjvccg n. 14.
„ XefirjTccg sxatóv n. 22.
„ Xeffirag?] sxavóv h. 134-135.

Il tripode non ricorre nominato che in un solo
frammento e in numero di uno

xcczccOiàGai TQircoócc iva, lì. 130-131.

Tiene dunque il lebete qui il posto dell'unità
monetaria, quello stesso che tiene lo staterò (egi-
netico) nelle leggi della 2a epoca, quello stesso
che tiene la dramma attica (euboica) nelle leggi
soloniane. In qual rapporto stia il tripode col
lebete, se sia un multiplo o un submultiplo di
quello non è possibile definire. Questo sappiamo,
che come oggetto il tripode valeva più del lebete.

2° Nella Grande Iscrizione ed in generale in
tutte le epigrafi della seconda e della terza epoca,
non ricorre mai più menzione nò di lebeti nè di
tripodi, ma costantemente e con molta frequenza
menzionata la moneta d'argento (àQyvQov, n. 151,
X, 19, 21, XI, 31, àQYVQiov ib. XI, 36, 40), colle
sue denominazioni usuali stateri, dramme, trioboli,
oboli, che son quelle del sistema eginetico domi-
nante a Creta, come attestano scrittori antichi e
tutta l'antica moneta cretese superstite conferma;
da quale epoca non sappiamo, ma certo da tempo
antico. E son queste le denominazioni che s'in-
contrano pure in tutte le iscrizioni arcaiche di altre
città cretesi. L'unità monetaria è allora, come
poi sempre in seguito a Creta, lo staterò, il quali;
nelle leggi è tanto frequentemente nominato, come
il lebete nella prima epoca, e come quello, in cifre
varie da 1 a 100.

3° In un frammento epigrafico di Knossos,
di comune alfabeto jonico e certamente non an-
teriore al IV secolo, trovato dall'Halbherr e da
noi pubblicato (Mus. Udì. II, p. 677 sgg.), parlan-
dosi di xKQtaCnoSa, ricorrono menzionati tre volte
gli stateri in numero di uno, venti, settanta, due

volte i trioboli (ià TQimSsXa) e una volta i lebeti
in una disposizione concepita secondo il nostro
supplemento così : ai xa xs{Q)[aTa xar]àisi (3oòg dv-
D-Qomog, Tct'vrs Xeftrfcag [xazaffta]ffsì twi nàtiteli ttà
(ìoóg. La dramma non è nominata, ma l'uso antico
di tal denominazione {óaQxfxà) anche a Knossos
è provato da un frammento arcaico che diamo
più oltre a suo luogo.

Se per un lato il fatto rivelatoci da questa
iscrizione di Knossos pare complichi il problema,
per un altro lo esplica. In essa il lebete è certa-
mente un nome di moneta, ma anche certamente
di una moneta che non è lo staterò; l'unità mo-
netaria è pur qui sempre lo staterò, che figura
in cifre anche elevate; il lebete accanto ad esso
passa ad un posto secondario, come moneta di
minor valore, quale la dramma, il triobolo, l'obolo.
Quindi la conchiusione ben sicura, che i lebeti e
i tripodi delle leggi gortynie della prima epoca
quando le denominazioni della moneta eginetica
sono affatto assenti, rappresentano una valuta,
qualunque essa sia, diversa da questa moneta
che solo nella seconda epoca s'introdusse in uso
colle sue denominazioni. Rimane da cercare qual
maniera di valuta potesse esser quella e da spie-
gare come mai la denominazione lebete, affatto as-
sente nelle iscrizioni della seconda e terza epoca,
riapparisca a Knossos in epoca meno antica, come
moneta di valor secondario in mezzo alle usuali
denominazioni del sistema eginetico.

Che lebete e tripode siano denominazioni de-
sunte dall'impronta della moneta, come yXavxeg
in Atene, %sXévai ad Egina, ttwXoi a Corinto, <r«-
jimvai a Samos ecc., è affatto escluso dalla iscri-
zione di Knossos e da altre considerazioni. Non si
può pensare che i lebeti si distinguessero a quel
tempo dagli stateri, dramme ecc. per una impronta
diversa, nè la moneta superstite ne offre esempio ;
che vi fosse comunanza ci' impronta monetaria fra
Gortyna e Cnossos allora o prima, è negato dalle
monete superstiti di quelle città; il lebete, clic
separato dal tripode non avrebbe significato al-
cuno, non si è mai visto fra le impronte mone-
tarie eli alcun paese; il tripode, che è simbolo
apollineo, si trova sovente, ma non a Gortyna;
secondo l'impronta, le monete gortynie avrebber
 
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