Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 3.1893 (1894)

DOI Artikel:
Comparetti, Domenico: Gortyna
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.9300#0203

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
363

OOETYNA — CONCLUSIONE

364

compra e vendita per via di permutazione. La
determinazione del valore in animali è tuttavia
in uso e si ritrova in queste antiche leggi gor-
tynie come si trovava nelle draconiane, ma pre-
vale l'uso del metallo, sia greggio e pesato, sia
lavorato, e fra gli oggetti metallici, come nella
società omerica, dei lebeti e dei tripodi partico-
larmente per doni, premi, soddisfazioni di offese
o danni, riscatti, ànoiva. Poiché vediamo che il
numero dei lebeti da pagarsi secondo quelle leggi
raggiunge anche la cifra di 100 e che il lebete
è usato come unità di valore sempre uguale e
determinato, pare di dover pensare che nell'ul-
timo periodo precedente l'introduzione della mo-
neta fossero in uso, piuttostochè veri libeti e tri-
podi, pezzi di bronzo, con impronta o no, di un
peso determinato, come già in Italia e in Sicilia,
e come pezzi tali ma di ferro e di due varie
fprme (néXavoQ, òfìsli'Gxog) furono in uso a Sparta,
salvo che qui quei pezzi invece di essere riguar-
dati quali equivalenti di animali o pecus come
presso i Romani, eran considerati come equiva-
lenti di lebeti e tripodi e quindi così denominati.
Questi lebeti e tripodi sono essenzialmente bronzo.
Essi cadono in disuso e cessano affatto in ogni caso
dall'esser contemplati negli atti ufficiali quando
si introduce a Gortyna e in generale a Creta la
monetazione colle sue denominazioni, e bronzo
monetato non c' è, come neppure altrove in Gre-
cia; allora le leggi gortynie non parlan più di
lebeti nè di tripodi, ma di stateri, dramme, oboli,
di moneta d'argento (àgyvQiov). Ciò accade nella
2a epoca contemporaneamente colla riforma del-
l'alfabeto e lo sviluppo della legislazione scritta
e codificata.

Finalmente, quando verso il IV secolo s'intro-
duce negli stati cretesi come in altri stati greci
l'uso della moneta di bronzo aggiunta a quella
di argento, allora probabilmente nel cercar nomi
per questa nuova moneta, facilmente si potè (al-
meno a Knossos) applicare ad essa il nome dei
pezzi di bronzo d'un tempo. Così si spieghereb-
bero i cinque lebeti della iscrizione di Knossos, che
ben possono essere monete di bronzo dacché le
denominazioni delle monete d'argento veggonsi
in quella iscrizione pure usate.

Questa spiegazione che lascia noi perplessi, po-
trà incontrare assai increduli. Il fatto che sup-
pone non è punto inverisimile ed è anzi di comune
notorietà altrove; è però affatto nuovo nella Gre-
cia propria, non ricordato da scrittori, non esem-
plato nei monumenti monetari fin qui trovati a
Creta nè altrove in Grecia; debole è il valore pro-
bativo dell' esempio che fornisce l'eccentricità spar-
tana; ì'aes grave della lontana Olbia rimane fin
qui esempio isolato e neppure antico, ma poste-
riore alla comune coniazione del bronzo nei paesi
greci.

Con più solido fondamento potremo congettu-
rare ponendo che il nome lebete fosse dapprima
applicato ad una moneta vera e propria dei co-
muni sistemi monetari greci. Gli scrittori (Di-
cearco, Dosiadas) «) che parlano di dramme egine-
tiche, e di oboli eginetici usati a Creta al loro
tempo non sono di molta antichità, quantunque
l'età di uno di essi sia ignota (Dosiadas). La mo-
neta antica cretese oggi fin qui nota appartiene
realmente al sistema eginetico o ad una varietà
di quello ; la più antica che possediamo non pre-
senta tali segni di alto arcaismo da riferirla ai
tempi delle prime coniazioni cretesi e della prima
introduzione della moneta nell'isola. I numismatici
esitano nel determinare il tempo delle più antiche
monete cretesi conosciute e non ardiscono spingere
le date più in là del 500 av. Cr. 2). Certo, quando
l'uso stabile della moneta secondo un sistema,
ufficialmente riconosciuto cominciasse a Creta,
quando all' uso della moneta coniata altrove suc-
cedesse nell'isola la coniazione locale, è affatto
ignoto. Antichi stateri di Gortyna e di Phaestos
portano iscrizione nell'alfabeto arcaico della se-
conda epoca; altre monete di apparenza più ar-
caica, non presentano iscrizione; fin qui nessuna
moneta si trovò che presenti l'alfabeto della prima

1) Athen. IV, p. 143 B; cfr. Imhoof-Blumer in Mo-
natsbericht d. Beri. Ak. 1881, p. 657, Hultsch Or. u. Bóm.
Metrol. p. 556, Brandis Munz Maass, ecc. p. 131.

2) Cfr. Warwick Wroth in Numism. Chronicle 1884)
p. 7 e Catalogne of the greck coins of Crete ecc. p. XIV,
Head Eist. numor. p. 383 : " there are no cretan coins
which can be safely ascribed to an earlier date than
the first half of the fifth century. „
 
Annotationen