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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 5.1895

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Brizio, Edoardo: La necropoli di Novilara
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https://doi.org/10.11588/diglit.9299#0067

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NECROPOLI DI NOVILARA

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La sproporzione sessuale nel sepolcreto Molaroni è
stata da me confermata con l'esame della suppellet-
tile; e per conseguenza essa non può offrir materia a
contestazioni. Il lettore che seguirà con diligenza la
descrizione delle singole tombe contenute nel Catalogo
di esse, pubblicato in appendice alla presente Memoria,
ne rimarrà convinto.

Statura degli scheletri. — Ma l'ing. Mengarelli
ebbe cura altresì di misurare l'altezza dei primi 123
scheletri, sia deducendola dallo sviluppo totale delle
loro ossa, sia calcolandola sulla lunghezza del femore.
E ne avea tratto la conclusione che le stature erano
assai elevate, così per gli uomini, come per le donne.
Di sessantaquattro donne, ventuna superavano m. 1,68,
e di queste ventuna sette aveano un'altezza fra m. 1,72
e m. 1,74. e quattro arrivavano rispettivamente a
m. 1,75, 1,76, 1,77 ed 1,78.

Fra trenta uomini poi, diciannove superavano m. 1,75,
e fra essi due raggiungevano m. 1,76, cinque m. 1,78,
quattro m. 1,80, uno m. 1,82, due m. 1,85, uno
m. 1,87, due m. 1,90, ed uno perfino m. 1,92.

Il prof. Sergi però, che nel gennaio 1893 fu a No-
vilara per studiare i crani di quegli scheletri, pose in
dubbio l'esattezza delle misure date dall'ing. Men^a-
rolli, perchè fondate, per massima parte, sul femore
moltiplicato quattro volte per sè stesso, secondo il me-
todo generalmente adottato.

Il prof. Sergi al contrario ritiene che il metodo,
finora più a2)prossimativamente esatto, per calcolare
la statura degli scheletri deducendola dai femori, sia
quello di Manouvrier ; e, valendosi di esso, ha di molto
abbassato le cifre date dall'ing. Mengarelli, come ri-
sulta da uno specchio ch'egli ebbe poi la gentilezza
di trasmettermi.

Per conseguenza nel Catalogo delle tombe, accanto
alla misura di un determinato scheletro data dal Men-
garelli, ho apposta anche quella corrispondente, sem-
pre più bassa però, e talvolta anche di molto, ottenuta
dal prof. Sergi.

Oltre ciò dalla tomba 122 in poi, per il sepolcreto
Molaroni, e dalla tomba 100 per quello Servici, l'ing.
Mengarelli si è limitato ad indicare, quando la conser-
vazione delle ossa lo permetteva, la lunghezza esatta
del femore, lasciando agli antropologi di dedurre da
essa, secondo i propri calcoli, la statura originaria degli
individui sepolti.

Monumenti antichi — Voi. V.

Lo stesso prof. Sergi però, nell'inviarmi lo specchio
delle misure da lui ottenute, mi aggiungeva che
« le stature non sono altissime, ma sono in media
elevate, alcune alle davvero ».

Per ciò che riguarda il cranio, questi scheletri hanno
tipo esclusivamente dolicocefalo, zigomi assai rilevati,
e taluni un prognatismo accentuato.

Nessuna traccia di colorazione. — È stata espressa
anche l'opinione che alcuni di questi scheletri presen-
tassero tracce di colorazione rossa ('). Tale opinione
ebbe forse origine dal fatto che le ossa e specialmente
alcuni crani sono di un colore naturale tendente al
rossiccio, e che parecchi scheletri rannicchiati dell'età
della pietra venivano realmente colorati di rosso.

Ma uè l'ing. Mengarelli, nè io, che pure abbiamo
esaminato con la massima diligenza tutti gli avanzi
ossei, vi abbiamo mai riconosciuta traccia alcuna di
colorazione artificiale. Ed il prof. Sergi che studiò i
crani e gli scheletri di Novilara anche sotto questo
rispetto, mi ha dichiarato che in essi non vi è il più
piccolo indizio di tale colorazione.

Questa d'altra parte non si comprende se non am-
mettendo che nelle fosse si deponessero non cadaveri,
ma scheletri scarniti. Ora tale costumanza, in uso al-
l' età della pietra, era generalmente cessata nel pe-
riodo eneolitico. Difatti negli scheletri rannicchiati di
Remedello più non si scorge traccia di colorazione
rossa, come ha osservato il dott. Colini (2), il quale
non trova convincenti le ragioni addotte dal prof. Ca-
stelfranco per ammetterla nelle tombe eneolitiche di
Fontanella.

Ciò prova che già all'aurora dei metalli la barbara
costumanza della scarnitura e colorazione delle ossa
erasi abbandonata in Italia ; tanto più adunque dovea
essere scomparsa nell' avanzato periodo dell' età del
ferro, a cui spetta la necropoli di Novilara. Nei cui
sepolcri senza dubbio deponevansi non scheletri, ma
cadaveri avvolti in drappi e circondati dai propri or-
namenti. Perchè su taluni oggetti, ad es. foderi di pu-
gnali, fibule ecc., si riconobbero ed osservansi tuttavia
avanzi dei tessuti ai quali aderivano ; le fibule si
trovarono per lo più alla sommità del petto, le col-
lane presso il collo, gli orecchini ai lati del cranio,

(') Quintavalle, Natura ed arte, 1892, fase. 15, novembre,
p. 1151.

(2) Bull, di paletn. ital. anno XIX, p. 210, nota 128.

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