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125

THAPSOS

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in pieno disordine, e scarsi invece i rottami fittili ; in-
tatta una scodella, come tav. IV, 15, e di bronzo la corta
daga, riprodotta nella fig. 35 e sfuggita ai devasta-
tori, perchè piatta e ben nascosta sul fondo; misura
in lung. mm. 183, in larg. alla base mm. 37 con testa
arrotondata e margini taglienti ; il tipo è nuovo nelle
tombe sicule, e sembrami una forma ridotta a martel-
latura da un esemplare più lungo, che ebbe la punta
rotta o logora (').

Sepolcro 43. Il disegno che produco (fig. 36) di-
mostra come questo sepolcro fosse costituito da un grot-

Fig. 36.

tino scavato artificialmente, la cui bocca (larga m. 1,45)
era sbarrata da una triplice maceria di rozzi pezzi.
L'escavazione anormale e rozza, la negligenza del-
l'opera muraria, ed il fatto che questo come il seguente
sep., di forma analoga, si trovano lontani dalla zona

Fig. 37.

delle tombe sontuose non solo, ma anche appartati e
lontani da quelle di forma comune, alludono ad una
deposizione di genie assai umile ; gli scheletri erano
in tutto nove, dei quali sei ammassati in una rien-

(') Questa daga corta e larga va ricondotta ai coltelli di
identica forma, discussi ultimamente con assai larghezza dal
Naue (Die Bronzezeit in Oberbayern, p. 78 e segg.), diffusi in
Grecia, nelle terremare e palafitte italiane, in Austria, Baviera
e Svizzera, e dei quali un esemplare si ebbe anche a Castel-
luccio (o. e, tav. II, 11). L'unico esemplare greco che conosco di
così fatte daghe è prodotto da Bastian e Voss, Die Bronze-
schwerter des K. Muscum zu Berlin, tav. XII, 9.

tranza della grotta. Il cranio di uno era coperto da
un grande frammento di bottino cordonato, del quale
gli altri si raccolsero dentro o messi in opera nella
maceria dell' attigno sep. 47 ; il disegno che offro a
circa '/,« del vero (fig. 37) lo rappresenta approssima-
tivamente ricostruito (')•

Sepolcro 47. Grottino artificiale a fianco del
precedente (larg. m. 1,60, prof. 1,10, alt. 1,15), la
cui ampia bocca, preceduta da corridoio amplissimo,
era barricata non da una maceria ma da pochi grossi
macigni misti a terra. Nell'interno erano stipati 20
scheletri ; fra mezzo ad essi due scodelle ad alta ansa
bipuntata (tipo Plemmirio, o. e, tav. XI, 24, e Cozzo
Pantano, o. e, tav. II, 19).

Sepolcro 48. Circolare, con quattro grandi nic-
chie, ed una appena incominciata, alto m. 1,50, con

Fig. 38.

volta pianeggiante (vedi planimetria a fig. 38). Sul
fondo erano distribuiti 25 scheletri accompagnati da
ricco mobiglio vascolare; ma, a differenza di quanto
ho constatato in tutti gli altri sepolcri, qui erano di-
stribuiti in due strati, di due momenti diversi, senza
disposizione speciale dei crani. Abbondanti dovevano
essere in origine i bronzi, a giudicarlo dai piccoli avanzi
abbandonati dagli spogliatoli. Enumero i vasi interi :
bacino globare biansato, con gambo conico (tav. V, 9) (2);

(') Codesti bottini, che appariscono a Thapsos con una fre-
quenza altrove inusitata, si ebbero anche nella necropoli di
Castelluccio (o. e, tav. II, 16) e dodici esemplari eguali anche
a Creta (Athenische Mittheilungen, XI p. 141, tav. IV).

(2) Parecchi esemplari eguali, ma con anse acuminate, di-
pinti a stralucido rosso ha dato la necropoli di Pantalica (Bull,
di paletnol. ital , 1889, tav. VII, 6, 7, pag. 174), e l'esemplare
colossale da me edito nell'Archivio Storico Siciliano, 1893,
tav. III.
 
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