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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 7.1897

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Ghirardini, Gherardo: La situla italica primitiva studiata specialmente in Este, [2]: l'ornamentazione geometrica
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https://doi.org/10.11588/diglit.8557#0017

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17

STUDIATA SPECIALMENTE IN ESTE

1S

N. 430 (tav. I, fig. 8). Frammento dell'arco d' una
fìbula (?) inserito in un corpo massiccio cilindrico d'osso
con animale accosciato sopra (leone?) mancante della
testa e della coda (').

N. 414. Braccialetto a fettuccia massiccia addop-
piato a spira.

N. 415. Molti altri frammenti d' armille, alcune
di semplice filo cilindrico, altre di due lamine accar-
tocciate, cogli orli ribaditi 1' una sull' altra.

N. 416. Laminetta avvolta in sei giri spirali
(diam. m. 0,014): forse legatura crinale.

N. 423 (tav. 1, tìg. 25). Ciondolo a sfera schiac-
ciata con appiccagnolo (2).

N. 425. Bulla fatta di due laminette circolari
concavo-convesse riunite co' margini.

N. 420. Frammenti vari, fra cui sono saltaleoni
di filo di bronzo avvolto a spira e un pezzo di un
cosidetto bastone di comando.

N. 422 Fili di bronzo portanti inserite perline
di smalto e anellini di osso.

N. 417 (tav. I, fig. 30). Manico appartenente a
qualche arnese, forse coltello, di cui una lunga punta
leggermente piramidale doveva entrare nel foro aperto
attraverso al manico stesso ed essere ribadito all'estre-,
mità. Una figura di cavallino è appoggiata, con le
gambe riunite duo a due e con la coda, sul manico
stesso. In cima erano appese catenelle (:i)- Figurine con-
simili di quadrupedi ricorrono sui codoli di certe pic-
cole scuri di Hallstatt (<).

N. 424 (tav. I, fig. 24). Punta di freccia.

Di ferro era il seguente oggetto:

N. 427 (tav. I, fig. 18). Coltello a lama incur-
vata (5) cogli avanzi del manico rivestito d'osso.

Si ebbero finalmente dalla tomba:

N. 426. Avanzi di una collana. Consisteva di minu-
tissime perline di smalto bianco e verdastro, alternate

(') Come riscontro non saprei citare che due note fibule
d'oro, ove il leone e la sfinge accosciata formano il corpo della
fibula, ma senza l'arco, su cui qui posa l'animale : Montelius,
op. cit., p. I, s. A, tav. X, fig. 131, 132.

(*) Cfr. Benvenuti, La situla Beno , tav. II, fig. 20. Pros-
docimi, Notizie 1882, tav. V, fig. 79. Marchesetti, op. cit.,
tav. XI, fig. 1, 2, G; t. XII, f. 2, 3.

(3) Fu pubblicato questo singolare manico dallo Chantre,
Matériaux pour l'histoire de l'homme, 1884, p. 22, fig. 27 e
dal Montelius, op. cit., p. I, s. B, tav. 57, fig. 9.

(4) Sacken, Das Grabfeld von Hallstatt, tav. Vili, fig- 2,
3, 4; p. 41, 42.

(5) Cfr. Sacken, op. cit., tav. XIX, fig. 1, 2; p. 87.
Monumenti antichi. — Voi. VII.

con pallottole più grosse d' ambra, di certi pendagli etti
d'osso, formati a guisa di triangolo isoscele, dal cui
vertice superiore si stacca una testina e due sporgenze
laterali a guisa di braccia, e di laminette di bronzo di
forma triangolare, fregiate di puntolini e circoletti sbal-
zati, che erano appese a due a due con un anellino.
Offriamo la riproduzione di ciò che resta di questo
monile veramente ragguardevole (tav. I, fig. 32).

Le collane di perle minute sono abbastanza fre-
quenti nelle tombe del secondo periodo : più frequenti
che in quelle del terzo, dove occorrono più spesso for-
mate di pallottole più grandi ('). Di quello collane
vedremo un altro esemplare nella tomba della Pa-
lazzina Capodaglio, ove fu trovata una seconda situla
ornata geometricamente. E un esemplare magnifico
uscì dalla tomba della villa Benvenuti (2), che diede
la situla istoriata.

Quanto ai pendaglietti antropoidi d' osso, siamo de-
bitori all'Hoernes di un importantissimo raffronto, che
egli fece di essi con certi oggetti scoperti nelle tombe
cartaginesi di Tharros in Sardegna (;l). Egli è d' avviso
che tale ornato abbia per prototipo l'idolo di Tanit,
quale appare effigiato sulle stele votive di Cartagine, e
che per influsso del commercio fenicio esso si sia in-
trodotto e svolto nella metallotecnica paleovoneta.

N. 429. Molteplici frammenti di foglie d'oro. Al-
cuni portano impressi a sbalzo doppi circoletti con-
centrici. Un frammento diamo qui riprodotto (tav. I,
fig. 10).

È opinione del Prosdocimi (4), ed io ebbi già oc-
casione di richiamarla più sopra (5), che le foglie d'oro
rivestissero all'interno la situla di bronzo. Ma anzi tutto,
se la situla avesse portato tale rivestimento, qualche

(>) Prosdocimi, Bull, di paletti., VI (1880), p. 86.

(2) Prosdocimi, Bull, cit., tav. IV, fig. 2; Benvenuti, La
situla Beno., tav. II, fig. 11; Montelius, op. cit., p. I, s. A,
tav. 54, fig. 10. Cfr. Marchesetti, Scavi cit., tav. IX, fig. 3 ;
p. 170, 276. Brizio, La necropoli di Novilara nei Monum.
ant., V (1895), tav. IX, fig. 19; col. 175, 192-193.

(3) Hoernes, Mittheilungen der pràhistorischen Commission
der kais. Akademie der Wissenschaften, I (1893), p. 103, fig. 23.
La fig. 22 della stessa pag. riproduce uno de' pendagli della
tomba estense ; la fig. 24 una stele del Lilibeo. Cfr. anche Rei-
nach, La sculpture en Europe avant les in/luences gréco-ro-
maines: estr. da L'Anthropologie, 1894-1896, p. 43-51. Egli
spiega lo sviluppo di questo ornato in maniera opposta al-
l'Hoernes, non ammettendo, come è noto, le influenze del-
l'Oriente sulla civiltà primitiva dell'Occidente.

(*) Notizie, 1882, p. 26.
(») Parte I, col. 240.
 
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