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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 7.1897

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Ghirardini, Gherardo: La situla italica primitiva studiata specialmente in Este, [2]: l'ornamentazione geometrica
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https://doi.org/10.11588/diglit.8557#0025

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STUDIATA SPECIALMENTE IN ESTE

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fa certi della scoperta di tre situle con ornati geome-
trici, avvenuta nel territorio di Este, senza che si possa
indicare il sito preciso.

Secondo una notizia, eh' io ebbi già a riferire ricor-
dando le situle del Catajo ('), parrebbe che parte

mante la parte inferiore, fissata parimenti con chiodi
alle dette due lamine maggiori. Di questa striscia più
bassa non avanza se non una piccola porzione antica,
ed una delle due lamine più grandi è pure assai mal-
andata e lacunosa. Il fondo manca del tutto. Essendo

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Fig. 7 b — Da disegno.

almeno delle antichità primitive atestine quivi con-
servate fossero scoperte nella chiusura Franchini in
contrada di Morlongo, cioè nella stessa necropoli meri-
dionale, ove sono il fondo Nazari e la Palazzina Capo-
daglio.

Checche sia di ciò, con le tre situle ricordate dal
Cavedoni, con la situla di Villa Benvenuti, con quella
della Palazzina Capodaglio e con l'altra del podere
Nazari (2), veniamo ad avere un numero certo di sei
situle di bronzo a ornati geometrici nella sola necropoli
di Este : numero alquanto scarso guardato isolatamente,
ma che parrà notevolissimo, se si tenga conto della
scarsità, che v' è da per tutto di vasi così decorati.

Nelle contrade venete due altri importanti esem-
plari di situle a ornati geometrici tornarono in luce :
quella di Rivoli veronese e quella di Asolo.

La situla di Rivoli veronese, di cui diamo una
nuova riproduzione (fig. 7 a) conservata nel mu-
seo preistorico-etnografico di Roma e indicata col
n. 31630 (3), consta di due grandi lamine trapezoidali
unite con chiodi ne' margini, e di una striscia for-

0) Parte I, col. 174.

(2) Parte I, col. 177, 178.

(3) Cfr. parte I, col. 179. La pubblicò nello stato fram-
mentario, in cui fu scoperta, ma disgraziatamente in modo
molto infedele, il De Stefani, Sopra la scoperta di oggetti di
"■Ita antichità scavati a Rivoli veronese negli Atti del R. Isti-
tuto veneto, s. VI, v. Ili (1884-85), tav. XXIV, fig. 1; cfr. p. 1772,
La figura medesima fu ripetuta, rabberciata, dal Montelius, op.
cit-> P- I, s. B, tav. 48, fig. 10.

Monumenti Antichi. — Vol. VII.

stato il vaso schiacciato, la forma si era alquanto alte-
rata, cosicché la bocca da circolare era divenuta ellit-
tica (m. 0,32 X 0,25); ma recentemente fu raddrizzata,
e ristaurata ; nella qual nuova condizione misura l'al-
tezza di m. 0,28 ed ha il diam. della bocca di 0,265.

Il tipo è dei più consueti. Dalla spalla, il cui
margine non è più decisamente angoloso, ma piutto-
sto leggermente curvo, si sviluppa, rientrando, un breve
collo cilindrico, che termina nel labbro arrotolato. Ma
un particolare della struttura è degno di nota. Due
robuste anse fisse, di filo cilindrico, sono inchiodate
orizzontalmente nella parte superiore della situla, presso
al punto del suo massimo allargamento : anse, che somi-
gliano perfettamente a quelle proprie delle ciste a
cordoni del Bolognese ('). Ad ognuna sono appese due
coppie di pendagli fusi, come quelli, che si hanno ap-
punto infilati frequentemente nelle maniglie delle ciste
a cordoni. Nel marzo 1895 venne fuori per la prima
volta in Este nel fondo della Casa di Ricovero una
situla, che ho ricordato già sopra (2), fornita delle stesse
anse fisse, di cui non si aveva sino allora esempio al-
cuno in Este, né in Bologna.

La situla ansata atestina è peraltro liscia, laddove
quella di Rivoli ha una ornamentazione (fig. 7 b) affine,
nel concetto essenziale, alla estense della Palazzina Ca-
podaglio (fig. 4 b). Intorno alla spalla sono due file di

(') Cfr. Marcbesetti, Scavi cit., p. 190, nota 1.
(2) Col. 14,

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