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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 7.1897

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Ghirardini, Gherardo: La situla italica primitiva studiata specialmente in Este, [2]: l'ornamentazione geometrica
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https://doi.org/10.11588/diglit.8557#0046

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LA SITULA ITALICA PRIMITIVA

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Oltre a questi pochi vasi a situla già editi, altri
se ne ebbero dagli scavi fatti dall' Arnoaldi, non ri-
prodotti nella pubblicazione del Gozzadini. Fra questi
ultimi richiamarono singolarmente la mia attenzione
taluni segnati col comune numero 41596 e con altri
numeri speciali : 18, 20, 21, 22, 24, 26, 30, 92. Sono
tutti adorni d'una straordinaria copia di disegni va-
riamente combinati, profondamente scalfitti o stampati,
simili a quelli, di cui citammo testé altri esempi.
Diamo per la prima volta riprodotto il vaso segnato
col n. —alto m. 0,167 (fig. 17), nel quale sono
impresse a punzone file di anitre, di linee spirali, di
doppi circoli, di croci gammate, di doppie volute:
motivi simili ad uno di quelli editi dal Gozzadini e
sopra citati (').

Tutti i quali disegni del resto, si badi bene, non
hanno che fare con una decorazione, che fosse pro-
pria delle situle di bronzo ; perocché, secondo che ab-
biamo detto, le situle metalliche del Bolognese come
quelle dell' Etruria e del Laaio si mantennero sempre
prive d'ornamenti. I vasi fittili or dunque, derivanti,
in quanto alla forma, dalla situla metallica, furono
poi ornati con la decorazione geometrica, che nelle
ceramiche bolognesi della età di Villanova (stadio più
recente) troviamo appropriata in genere a tipi sva-
riati di vasi fittili. Così appaiono ornati in tal modo
gli ossuari a doppio tronco di cono, le olle panciute,
i vasi cilindrici, sia a cordoni, sia lisci, le coppe ad
alto piede, le tazze semplici, i coperchi, i cilindri a
doppia capocchia; e uno sguardo ai saggi editi dal Goz-
zadini (2) basta a dimostrare la ricchezza e varietà
de' motivi, che si poterono ottenere coi due soli mezzi
tecnici del graffito a punta e della stampa a punzone,
applicati sull' argilla molle innanzi alla cottura del
vaso. L' uso del punzone fu peculiarissimo alla regione
bolognese, sebbene qualche rarissima volta e per mo-
tivi molto semplici si sia adoperato anche nell' Etruria
propria (3), dove dominò più universalmente il metodo
de' graffiti. L' introduzione di una serie nuova di forme
ornamentali non solo geometriche, ma vegetali e zoo-

morfìche ('), avvenne nelle ceramiche bolognesi ap-
punto mediante la tecnica del punzone, La quale da
un lato contribuì ad arricchire la decorazione geome-
trica di quelle forme, che mal si sarebbero potute ren-
dere a graffito, dall' altro rese le forme stesse fisse e
invariabili, restando ai ceramisti soltanto 1' ufficio di
distribuirle, combinarle, alternarle sulla superficie dei
vasi. La tecnica del graffito, che ne' prodotti più an-
tichi del Bolognese dominava sola e che seguitò più
tardi a mantenersi in uso (resa con tratti più larghi
e profondi) assieme a quella della stampa, compor-
tava una maggiore rozzezza e semplicità di disegno,
ma in pari tempo maggior libertà e varietà formale
di trattazione.

Degli ornati de' vasi a situla spettanti alle zone
più recenti delle necropoli di Bologna noi non inten-
diamo del resto intrattenerci da vantaggio, anzitutto
perchè, come abbiam detto, non si possono riguardare
per un genere di decorazione specifico e caratteristico
di quel tipo di vaso ; poi perchè non sarebbe possi-
bile trattarne analiticamente senza offrire riproduzioni
de' singoli esemplari (2). D' altra parte la decorazione,
di cui si tratta, è nell' insieme, se non nei partico-
lari, abbastanza nota ai cultori dell' archeologia paleo-
ittalica e fu recentemente sottoposta ad acute indagini
dal Bohlau, il quale distinguendola dall'ornamenta-
zione degli ossuari delle più arcaiche zone delle ne-
cropoli bolognesi, volle ravvisare in essa, come avver-
timmo sopra, l'influsso degli ornati a bitorzoli dei
bronzi laminati dell' Etruria e d' un genere decorativo,
come quello dei pithoi rodii: genere, che egli crede
giunto nel Bolognese per mezzo d'un commercio greco,
esercitato attraverso all' Adriatico. Molta parte ad ogni
modo egli concede nella formazione di questo genere
decorativo delle più recenti ceramiche bolognesi all' in-
gegno inventivo degli artefici italici

Passiamo ora senz' altro ad un sistema ornamen-
tale de' vasi fittili situliformi, che nel territorio ate-
stino ed altrove, per quanto applicato anche a vasi
di specie diversa, divenne proprio e caratteristico di

(') Cfr. col. 73 nota 2.

(2) V. specialmente op. cit., tav. I-VI.

(3) Veggasi quello che fu da me osservato nell' illustrazione
della necropoli cornetana: Notizie, 1881, p. 347-348 (= Di un
sepolcreto, ecc., p. 8-9).

(') Cfr. Gozzadini, op. cit., p. 14, 15. Brizio, Monum.
arch., p. 18.

(2) Ben a ragione il Bohlau osserva (op. cit., p. 22, nota 24):
« Eine zuverliissige VerSffentlichung des gesammten Bestandes
dieser Gefàsse wiire iiusserst wtìnschenswert ».

(3) Bohlau, op. cit., p. 13-16.
 
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