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i.a s1tula italica piiimitiva

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ma in modo molto inesatto ('). Passò al museo civi-
co di Modena, dove presentemente è ridotta in vari
frammenti. Del principale di questi, alto m. 0,06
(diam. della bocca 0,162) offro una nuova e fedele

Fig. 34 b. — Da disogno.

riproduzione, presa da due punti di vista (fig. 34 a, b),
della quale sono grato all'egregio sig. Augusto Valli.
Ringrazio anche il sig. avv. Crespellani delle informa-
zioni, che mi diede su questo vasello.

Redù.
T err amara.

« Frammento di ciotola con traccia di borchiette in
bronzo (Crespellani) » (2). Ho riportato le parole, con
cui il sig. avv. Crespellani accennò a quel fittile.
Ora, si badi bene : tratterebbesi anzi tutto di traccia
di borchiette, non di borchiette esistenti. In secondo
luogo esso avv. Crespellani, interrogato da me sul
frammento, di cui si tratta, mi rispose, non ha guari
(14 settembre 1866), di non potermene dar notizia,
non sapendo dove, sedici anni or sono, sia stato posto.
Finalmente debbo aggiungere che un pezzo di vasello
di Redù, che unico si conserva al presente nel riparto
della Terramara di Redù, secondo traggo da un dise-
gno favoritomi dal sig. Valli, è ornato nel manico e
nel ventre di piccole impressioni circolari. Pertanto,

(') Crespellani, Scavi del Modenese (1880), negli Atti e
Memorie della R. Deputaz. di Storia patria dell' Emilia, n. s.,
v. VII, p. II (1882); tav. II, fig. 11; cfr. p. 225-226. Montelius,
La civilisation, p. I, s. B, tav. 38, fig. 14.

(2) Crespellani, Di alcuni oggetti delle Terremare mode-
nesi noli' Annuario dei Naturalisti di Modena, a. XV (1881),
fase. IV, p. 235. Cfr. lo stesso, Scavi del Modenese negli Atti
Memorie e cit., p. 225.

pur ammesso che non sia questo il frammento, ove
al Crespellani parve, molti anni or sono, di scorger
vestigi delle borchie, non posso tacere il dubbio che
le presunte tracce di borchie non siano state altro
che piccole cavità circolari, come quelle del fram-
mento esistente nel museo, le quali non provengono
di certo dall'applicazione di borchie.

Per queste ragioni credo che con molta probabi-
lità debbasi escludere dalla statistica dei vasi imbul-
lettati questo frammento di Redù.

Assolutamente poi è da escludere « un frammento
di ciotola » proveniente da Gazzade, che il Crespel-
lani dice (') « ornata di linee e di impressioni concave
lasciatevi verosimilmente o da borchiette di bronzo
cadute od eseguite intenzionalmente per imitare in
modo economico siffatto genere d'ornamentazione «.
Egli accenna anche (2) ad altri cocci comunissimi nelle
terremare, i quali « presentano impressioni, che potreb-
bero derivare da borchie cadute, o semplicemente fatte
per imitare, in via economica, siffatto genere d' orna-
mentazione ».

Ora bisogna bene intendersi su codesto punto,
perchè in una questione scientifica importante, come
questa di cui trattiamo, non si abbiano a trarre de-
duzioni da indizi al tutto fallaci. Le impressioni
concave della ciotola di Gazzade e degli altri fram-
menti fittili delle terremare non hanno che far nulla
con le borchie metalliche confitte ne' vasi. Certamen-
te non derivano quelle impressioni da borchie ca-
dute ; perocché delle borchie cadute rimangono tracce
ordinariamente ben visibili nelle fine incisioni circo-
lari, che l'orlo de' dischetti lascia impresse ne' vasi,
mentre nella ciotola di Gazzade e ne' vasi affini ab-
biamo leggeri incavi ottenuti con la estremità con-
vessa d' un' asticella.

Quanto poi all' intento che il Crespellani attribuisce
a chi ha praticato quelle impressioni di contraffare
economicamente gli ornati a borchie infìsse ne' vasi
fittili, non abbiamo niun valido argomento per am-
metterlo.

Quelle impressioni tonde, più o meno piccole, dei
vasi possono ben riguardarsi come ornamenti affini ai
rozzi graffiti, che pure appaiono nelle ceramiche delle

(') Di alcuni oggetti, ecc., p. 234, 235; tav. I, fig. 4.
(«) Scavi del Modenese cit., p. 225, 226.
 
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