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la situla italica primitiva

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Fondo della Società adriatica.
Scavo del 1886.

Tomba n. 500 — Vaso a situla ornato di pun-
teggiature, di zone rosse e nere e di liste di piombo,
pubblicata (').

Tomba n. 534 — Ciotola ad alto manico con
listelle di piombo.

Tomba n. 735 — Vaso a forma di situla or-
nato, oltrecchè di listellino, simili di graffiti, pubbli-
cato (2).

Tomba n. 964. — Ciotoletta ad alto manico,
listata di piombo.

Fondo predetto. Scavo del 1888.

Tomba n. 1796. — Vaso a situla rosso, pubbli-
cato (3). Le listerelle di piombo formano vari ed ele-
ganti motivi geometrici. Sulla spalla due serie di
linee a zig-zag fra linee orizzontali. Sul corpo due
meandri di diversa forma e un' altra serie di linee a
zig-zag fra linee orizzontali.

Nella tomba erano una fìbula serpeggiante e un
frammento di cintura.

Caporetto.

Per i vasi borchiati usciti da questa necropoli ci
richiamiamo agli accenni forniti dal Marchesetti.

Merita d' essere ricordato un vaso a forma di si-
tula posseduto dal Marchesetti, ornato di listerelle di
stagno che « hanno conservato inalterata la loro lu-
centezza metallica ('').

S. Martino di Torre.
Castelliere.
Frammenti di una pentola situliforme borchiata. (5).

Vermo.
Necropoli arcaica.
Vasi ornati di listerelle di piombo. (fi).

Pizzughi.
Necropoli arcaica.
Vaso fregiato di listerelle di piombo (7).

(>) Marchesetti, ibid., tav. IV, fig. 2.

(2) Ibid., tav. III. fig. 10.

(3) Ibid., tav. Ili, fig. 9.

(4) Marchesetti, Scavi cit., p. 219, nota 2.

(5) Marchesetti, ibid., p. 215.

(°) Marchesetti, Scavi cit., p. 217, nota 6.
(71 Amoroso, Le necrop. preist. dei Pizzughi, p 10. Mar-
chesetti, Scavi cit., 1. c.

Per gli scarsi vasi decorati di borchie metalliche
raccolti oltr' Alpe, a Watsch (una ciotoletta), a Frogg
(due fìttili), a Maria Rast (un vaso), a Gurina (un
coccio), a Neutra-Novak (un'urna?) e nei tumuli di
Gmeinlebarn, nell' Austria inferiore, mi richiamo ai
dati bibliografici forniti dal Marchesetti (')•

Lo studiò del materiale, ond'è costituito questo
gruppo alpino, ci permette di intendere nella maniera
più limpida e chiara il passaggio dell' ornamentazione
a borchie di bronzo dalla regione veneta, di cui Este
fu il massimo centro di produzione, alla regione alpina,
di cui fu centro precipuo s. Lucia.

De' vasi borchiati il tipo, che vedemmo già pre-
ponderante in Este, quello della ciotola ad alto ma-
nico verticale (tazza con spalla angolosa o pignatto
con corpo ricurvo), apparisce da prima unico e isolato
nel Bellunese e nel Cadore, ove è da credere pervenuto
mediante importazione, per moltiplicarsi poi rapida-
mente nella valle dell' Isonzo. Di codesto tipo di vaso
vedemmo quanto siano copiosi gli esemplari scoperti
a S. Lucia, e come, a paragone di esso, l'altro tipo della
situla, più o meno modificato, si trovi quivi in debo-
lissima minoranza.

Gli esemplari di S. Lucia si riscontrano a quelli
di Este non soltanto per la forma talora ricurva, talora
angolosa, ma altresì per la disposizione delle borchie
e i concetti decorativi, che si sono con esse conseguiti.
La fila orizzontale di borchie intorno alla maggiore
espansione del vaso, le bullette lungo il manico sono il
tratto più. comune nelle ciotole di Este come in quelle
di S. Lucia. Nè la rispondenza fra le une e le altre
si arresta qui : essa si estende ai motivi speciali, che
spesso si aggiungono a que' più semplici elementi, sic-
come abbiamo avuto occasione di notare nella disa-
mina delle ciotole pubblicate dal Marchesetti. Grup-
petti di tre o di sei borchie, angoletti retti spiccan-
tisi dalle linee orizzontali, linee a zig-zag ed obbli-
que sono motivi comuni alle ciotole di S. Lucia e di
Este. Singolari fra tutte sono quelle due di S. Lucia,
uscite dalle tombe n. 574 e 2474, sul cui ventre sono
rozzamente foggiati con le borchie i cavallini affron-
tati, identici a quelli di una ciotola estense (tav. II,
tipo 15; cfr. anche tipo 14). I cavallini del resto ri-

ti) Scavi cit., p. 215.
 
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