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A TERRA VECCHI A PRESSO GRANMI CHELE IN PROVINCIA DI CATANIA

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di fabbriche ; in più punti ho visto grandi tratti di pa-
vimento a mezzo mosaico, formato di coccio pesto levi-
gato con reticolato di tesselli marmorei bianchi; ne
produco un saggio nella unita fig. 2. E del paro
frequenti i rottami di terrecotte con decorazione archi-
tettonica, per lo più cilindri con modinature e dentelli,
prodotti di una industria i cui saggi migliori vengono
sin qui da Akrai e da Siracusa ('). Serva come esemplare
la colonna (trapezoforo) qui disegnata (fig. 3), alta
cm. 62, rinvenuta su queste colline e da me acqui-
stata per il Museo di Siracusa. Cronologicamente s'ac-
cordano con questi avanzi di terrecotte anche quelli

tutto distruggono, tolgono anche qui di dire, se sia opera
di fortificazione od altro. Un attento esame di tutti i ru-
deri che si stendono ad arco da s. Spirito sino al Ca-
stello mi ha convinto che essi sono medioevali o mo-
derni ; nè potei, per quanto io abbia cercato, avvertire
materiale antico impiegato in essi, cosa che però deve
ammettersi come sicuramente avvenuta. Se la collina
del castello fosse stata fortificata nell' antichità non
può dirsi, perchè le immani ruine di esso coprono tutto
il suolo; eppure quella posizione aveva anche allora
non minor importanza dell' opposta acropoli, in quanto
con questa era la chiave di tutte le posizioni retro-

Fio. 2.

del vasellame, nero con fregi ad impressione, od a
cattivi fiorami bianchi, cioè dei secoli III-J a. C. (*).

Presso la casupola Centorbi è ancora superstite,
ma durerà ben poco, una filata di fondazione di
blocchi bene squadrati e congiunti, che può ben essere
muro di cinta o di buon edifizio ; altri avanzi murari
di struttura analoga affiorano nel punto della collina che
scende e guarda 1' acropoli ; ma le invadenti colture, che

(') Kekule, Terracotten aus Sicilion, tav. LXI. Durm, Die
Baukunst der Griechen, II ediz., pag. 117.

(2) Su queste colline fu rinvenuto un ripostiglio di almeno
due centinaja di doppi denari di argento di fabbrica campana
(Adv. Giano bifronte r) Quadriga roma Cohen, Mon. cons.,
tav. XLIII, 5, 6), che andarono quasi tutti dispersi sul mercato
antiquario di Catania, dove io ne salvai oltre ad un centinaio
Per il Museo di Napoli. Tali monete devono essere state impor-
tate in Sicilia dai mercenari campani, e se ne ebbero altri ri-
postigli a Selinunte (Salinas, Notizie, 1894, pag. 392).

stanti ; da queste due punte si domina a distanza la
fertile piana di Caltagirone, con tutti gli accessi alle
colline, non meno che le opposte colline; a levante si
disegna nitido sulla sua alta rupe Mineo ; a nord-ovest
Caltagirone ; a settentrione circumfuso di nebbie il co-
losso dell'Etna.

Pertanto, oltre della punta dell' acropoli, l'area che
ha conservato tracce di abitato classico è una crosta
collinosa, che ha una larghezza di m. 100 circa, per
500 al più in lunghezza, con fianchi ripidi e scoscesi.
Insisto sul fatto che in tutta questa zona nulla vidi, e
per quanto potei sentire, nulla si trovò mai di arcaico ;
e tutto sembra riferirsi ad un abitato di epoca elleni-
stica o greco-tarda.

Scendendo ora dalle croste delle collino, e percor-
rendo le falde ed i valloni che fra esse intercedono,
raccolsi altri olementi per una ricostruzione della to-
 
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