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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 7.1897

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Orsi, Paolo: D' una città greca a Terravecchia presso Granmichele in provincia di Catania
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https://doi.org/10.11588/diglit.8557#0114

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d'una città greca

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nè hanno perciò relazione di sorta col grande deposito
greco. Nel predio Di Conto io apersi varie trincee da
nord a sud e parecchi pozzi profondissimi (sino a m. 3,50),
senza imbattermi in fondazioni od in strati archeologici ;
rinvenni soltanto banchi di sabbie compatte vergini,
alternati con letticciuoli di dura roccia, cioè rinvenni
terreno geologicamente intatto. In altre parole non mi
venne fatto di scoprire le tracce del santuario che pure
doveva colà esistere ; come ciò s' abbia a spiegare ve-
dremo più avanti. Alle poche abitazioni, che in età
greco-romana sorgevano sul colmo della collina, spetta
anche un cisternone conico, da me scoperto sul mar-
gine sud della collina, a pochi passi dallo scarico delle
terrecotte ; è aperto nelle sabbie compatte vergini, ed
ha un rivestimento di cm. 3-5 di cemento bianco,
durissimo. Il collo cilindrico ne era quasi tutto di-
strutto ; la profondità raggiunta fu di m. 5,50, con un
diametro sul fondo di m. 3,38. Fattolo interamente
sgombrare, non rinvenni sul fondo che numerose ossa
di animali, rottami fittili recenziori, un' ascia in ferro,
un disco in bronzo ; di materiale arcaico solo la spalla
di una grande statua fittile, ed una figurina col por-
cellino. Se il cisternone fosse stato sincrono al santuario,
avrebbe prodotto, ne sono certo, ben altri materiali
del VI e V secolo.

Se nell' alto del Pojo dell'Aquja non esistono quasi
affatto avanzi archeologici, ne conserva invece parecchi
il suo declive meridionale, e sopratutto la scarpa, che
forma quasi un solido contrafforte alla collina. La quale
ha fianchi ripidissimi nella parte superiore, mentre da
metà in giù offre una pendice più dolce, formata dalle
masse di terre sabbiose franate o calate, per slittamento
degli strati, dall' alto. A metà della costa gira una
fascia di terreno che ha dato sepolcri, per forma, co-
struzione e contenuto appartenenti a due epoche ben
distinte. Nei punti segnati in pianta - 7 si trovarono,
ed erano ancora visibili, quando io passai alcune gior-
nate sul sito, gli avanzi di quattro grandi sepolcri greci
a celletta. Da notizie assunte risulta che essi sono
isolati, e saltuariamente distribuiti ; ma nulla potei co-
noscere del loro contenuto ; di uno da me esplorato mi
occupo più avanti. Una piccola necropoli greca, della
quale io stesso esplorai un certo numero di sepolcri,
esiste nel centro del versante meridionale, e quivi eranvi
tracce di sepolcri con vasi a decorazione geometrica ; di
ciò mi occupo più avanti. Al piede poi della collina

esistono qua e là tracce di piccoli fabbricati antichi,
non fittamente agglomerati, ma saltuariamente sparsi,
i quali, piuttosto che ad un quartiere o sobborgo (rcqóa-
axsiov) accennano a rustiche dimore o villette. Pos-
siamo dunque così ricostruire il panorama antico di
Pojo dell'Aquja; in alto un santuario, probabilmente
in legno; a metà della costa sepolcri greci e siculi;
in basso rare ed isolate abitazioni di varia età.

IL Le scoperte.

Il santuario. Giacitura degli anathemata.

La struttura particolare del Pojo dell'Aquja, le
alterazioni da esso subite, in una parola lo studio delle
condizioni geologiche s'impone qui alla ricerca archeo-
logica, la quale non trova una soluzione chiara ed esatta,
se non si comprende prima bene il rapporto di giaci-
tura del materiale antico colla formazione dei terreni
della collina.

Come tutto il sistema di elevazioni circostanti, anche
il Pojo dell' Aquja è un banco di tufi porosi, coperto
nella sua parte superiore da potenti masse di arene
giallognole. Il rigagnoletto che scorre profondo al piede
sud della collina colle sue lente ma secolari erosioni,
e la poca coesione delle masse sabbiose del lato sud
del colle sono state e sono causa di continue dilama-
zioni e franamenti, dei quali avvertonsi tracce ovunque ;
invece il pendio settentrionale del poggio, formato da
poderosi banchi tufacei, senza sabbie ha meglio con-
servata la sua formazione originale. Per tutto ciò sono
indotto a credere, che una larga fascia del contorno
meridionale del Pojo dell'Aquja coli' andare dei secoli
sia lentamente scivolata in basso, travolgendo anche
il santuario che vi doveva esistere. Di fatto le masse
di terrecotte e tutti i piccoli anathemata vennero tro-
vati nella frattura dell' orlo della collina ; la massa
principale giaceva sopra uno sviluppo in lunghezza di
una dozzina di metri, per 4 a 6 in larg., ad una pro-
fondità dal vigneto soprastante di 4 a 5 ; pezzi e pic-
coli gruppi sporadici furono riconosciuti ai lati del
deposito principale. Al mio arrivo sul luogo erano an-
cora aperte le trincee profondissime, dalle quali le
terrecotte vennero estratte ; e dai proprietari del terreno,
scopritori e scavatori del deposito, attinsi tutte le no-
 
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