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213

A TERRA VECCHIA PRESSO GRANMICHEI.E IN PROVINCIA DI CATANIA

214

tizie possibili sull' indole del giacimento archeologico
e sulla distribuzione dei pezzi.

Secondo i fratelli Di Conto (ed il loro rapporto
non trovò contestazioni noi miei scavi), le terrecotte
formavano ammassi di varia estensione, a breve di-
stanza l'uno dall' altro, a m. 4 di profondità. Ognuno
di codesti ammassi sarebbe stato deposto dentro in-
grottature aperte nell'arenaria compatta e protette in
giro da pezzami di pietra; e le ingrottature non sa-
rebbero già state aperte verticalmente, scendendo dal
piano della collina, ma orizzontalmente, scavando quasi
delle gallerie dal fianco sud-est, ed addentrandosi nelle
viscere di essa. Dentro una di codeste grotte, al centro
di tutte le altro, fu trovata la divinità seduta (in bocca
ai villici ' u puppo ' ), circondata di pietre, piazzate ver-
ticalmente ; un poco più profondi di essa si trovarono i
due busti muliebri, ed intorno al maggior idolo vi
erano terrecotte in massa, con prevalenza di figure se-
dute ; quivi pure si raccolse il maggior numero delle pa-
tere. Causa i franamenti secolari, o forse anche per lavoro
intenzionale antico, tutte codeste piccole ma profonde
grotte sarebbero state ostruite di sabbie. Non sarebbe
nuova la forma di nascondere gli anathemata di rifiuto
dentro grotte (!); e la notizia sembra prendere consi-
stenza anche da ciò che gli strati orizzontali sottostanti
all' humus sono vergini sino a circa m. 4, dopo di che
appariscono le terrecotte.

Pur ammettendo dunque che le terrecotte fossero
state scaricate o depositate dentro piccole grotte aperte
nel fianco della collina, subito sotto il tempio, escludo
in modo assoluto che queste fossero luoghi di culto,
udvia, mentre non altro erano che ripostigli, in qualche
modo simili se non per forma, per destinazione alle fa-
visse ; se luoghi di culto, tali grotte avrebbero dovuto
esser consolidate con murature, delle quali non si ebbe
traccia.

(') Per la maniera di nascondere i donarì guasti o di poco
valore dentro fosse, celle, ripostigli sotterranei rimando all' ar-
ticolo dell' Homolle in Darcmberg & Saglio, Dictionnaire, II voi.,
pag. 379, 381. È però a deplorare che la vera maniera di giaci-
mento di tali rifiuti, i quali come sacri si dovevano nascondere,
non distruggere, non sia stata esattamente studiata. A Locri
Epiz. io trovai delle vere favissae: fosse contenenti dello masso
di piccolo vasellame. Una enumerazione sommaria dei depositi
di terrecotte ieratiche trovasi nel Bullettino dell' Istituto, 187C,
pag. 23 estr. (von Duhn), e presso il Pottier, Lek statuettes
de terrecuite, pag. 285. Aggiungi anche gli esempi citati dal
Petersen (Roem. Mitth. 1896, p. 174) e nelle Notizie, 1896,
p. 99, 101 (Locri, Megara, Conca).

Durante il periodo dei miei scavi io raggiunsi uno
solo dei piccoli depositi di terrecotte sfuggito ai pre-
cedenti esploratori ; conteneva poche statuette rotte e
giaceva in uno strato molto profondo, accompagnato
da qualche carboncello. Pezzi sporadici raccolsi poi in
più punti, ma erano rottami.

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FlG. 6.

Negli ultimi giorni eseguii un tentativo mediante
un lavoro lungo e pericoloso, chiarito dall' unito schizzo
di pianta (fig. G) e di sezione, (fig. 5), che mi portò a
m. 6,50 in profondità dal piano superiore della collina,
addentrandomi per m. 7,20 nel fianco della medesima.
Levato sopra una fronte di oltre a m. 2,00 la rilevante
massa di terreno contenuta nel triangolo che si osserva
sul davanti della sezione, avevo davanti netta ed evi-
dente la sezione geologica del fianco della collina for-
mata di sabbie argillose, a letti obliqui o di scivola-
mento nei primi due metri superiori, a letti in posto
 
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