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Orsi, Paolo: D' una città greca a Terravecchia presso Granmichele in provincia di Catania
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A TERRA VECCHI A PRESSO GRANMICHELE IN PROVINCIA DI CATANIA
270
sotto le influenze della ceramica protogreca e cipriota('),
che agiva sulle coste ben prima della fine del secolo
ottavo. Formatosi definitivamente questo geometrico si-
culo, esso deve aver durato qualche secolo, certo nel-
1' ottavo, con tutta probabilità nel settimo, e forse
anche nei primordi del sesto. Sarebbe un quarto pe-
riodo siculo, parallelo ai tempi storici greci, pel quale
mancano ancora necropoli sistematicamente esplorate ;
la tomba di Lentini spetterebbe al finire del terzo,
con elementi del quarto. E da augurarsi la scoperta
di qualche gruppo di sepolcri intatti di tale epoca,
per fissare definitivamente questa ultima fase della col-
tura sicula, che poi si confonde nella greca.
B) Sepolcri greci.
Poco più sotto della plaga delle tombe sicule mi
sono anche imbattuto in alcuni sepolcri greci, guidato
dalle notizie del contadino del luogo, che asseriva
essersi qui talvolta incontrato in depositi mortuari ;
dai rilievi assunti devo in ogni modo arguire non
trattarsi di una vasta necropoli ma di un gruppo
ristretto di sepolcri, d' età piuttosto tarda. Descrivo i
pochi da me esplorati.
I) Fossa rettangolare formata da sei pezzi, messi
1
1
7
?
Fig. 54.
in coltello (fig. 54) direzione nord-sud, dimensioni del
vano m. 0,51 X 1,76, con fondo di roccia arenaria com-
(*) Al Fusco manca il vero geometrico dipyloniano e si
ha solo il protocorinzio geometrico. Alcuni ossuari fuscani con-
servano un poco più a lungo e più pura la tradizione del geome-
trico primitivo (Notizie, 1895, p. 114); essi presentano taluni
clementi decorativi (campi metopiformi, triglifi, linee ondulate)
comuni coi geometrici siculi, ma sono notevolmente superiori
a questi per finezza e correttezza di disegno.
D'altra parte l'influenza del ciprioto sul geometrico siculo
solo allora sarà ben chiarita quando saranno pubblicati i mate-
riali ancora inediti; intanto non v'6 dubbio che certe grandi
anfore di Tantalica (saggio Bull. Pai. Ital., 1889, tav. V, I) ri-
spondono esattamente nella forma e nelle anse ad esemplari
ciprioti (Ohn. Richter, Kypros, tav. CLXXVII, 2 = Hermann,
Graeberfeld voti Marion, p. 13).
patta e tre coperte. Nell'interno scheletro col cranio a
sud, ai cui piedi uno skyphos a vernice nera, un ary-
ballos costolato nero, uno scodellino, ed uno stamnos
grezzi. I vasetti campani assegnano il sepolcro al se-
colo IV a fine III circa.
Il) Sepolcro alla cappuccina, con tre coppie di te-
gole a piovente, chiuse alle teste da tegole verti-
cali ; gli esemplari intatti misurano m. 0,77 X 0,52,
e la lung. complessiva del sep. da nord a sud è di
m. 1,75. Lo scheletro col cranio a sud era disteso
sulla sabbia compatta ; ai piedi di esso raccolsi un
vaso grezzo in forma di orinale (diam. bocca mm. 215).
Non mi pronunzio sull' età precisa del sepolcro, che
però deve essere tardo.
Ili) Tomba ragguardevole, a cella, simile a talune
di Megara Hyblaea (op. cit., col. 86, 160), spettanti
al sec. sesto ; avendola trovata senza coperte e violata,
mi limitai a prenderne un disegno ; e ne offro la
>
-.............i.....................
ì
..............i
m.o
1
*
Fig. 55.
planimetria (fig. 55). È costruita a tre assise di
grandi blocchi, ed il fondo ne è formato da sei lastre ;
le dimensioni del cavo sono: lungh. m. 2,86, larg. 1,46,
prof. 1,59, lo spessore medio delle pareti 0,46, la
direzione nord-sud. In mezzo alle terre del fondo
si raccolsero frustuli di ossa, frammentini di kylikes
e di un vaso cirenaico, pezzetti di robusta lamina di
bronzo, chiodetti di ferro ed una asticella d' osso con
due globetti alle estremità ; dai frammenti di vasi
assegnerei al sec. VI il sepolcro.
IV) Altro sepolcro alla cappuccina, 1. m. 1,68, con
due coppie di tegole a piovente, e due verticali in
testa ; nell' interno sul nudo terreno uno scheletro col
cranio a sud.
Altre tracce di sepolcri greci, simili ai precedenti,
si hanno da metà della collina in giù, cioè sotto la
A TERRA VECCHI A PRESSO GRANMICHELE IN PROVINCIA DI CATANIA
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sotto le influenze della ceramica protogreca e cipriota('),
che agiva sulle coste ben prima della fine del secolo
ottavo. Formatosi definitivamente questo geometrico si-
culo, esso deve aver durato qualche secolo, certo nel-
1' ottavo, con tutta probabilità nel settimo, e forse
anche nei primordi del sesto. Sarebbe un quarto pe-
riodo siculo, parallelo ai tempi storici greci, pel quale
mancano ancora necropoli sistematicamente esplorate ;
la tomba di Lentini spetterebbe al finire del terzo,
con elementi del quarto. E da augurarsi la scoperta
di qualche gruppo di sepolcri intatti di tale epoca,
per fissare definitivamente questa ultima fase della col-
tura sicula, che poi si confonde nella greca.
B) Sepolcri greci.
Poco più sotto della plaga delle tombe sicule mi
sono anche imbattuto in alcuni sepolcri greci, guidato
dalle notizie del contadino del luogo, che asseriva
essersi qui talvolta incontrato in depositi mortuari ;
dai rilievi assunti devo in ogni modo arguire non
trattarsi di una vasta necropoli ma di un gruppo
ristretto di sepolcri, d' età piuttosto tarda. Descrivo i
pochi da me esplorati.
I) Fossa rettangolare formata da sei pezzi, messi
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Fig. 54.
in coltello (fig. 54) direzione nord-sud, dimensioni del
vano m. 0,51 X 1,76, con fondo di roccia arenaria com-
(*) Al Fusco manca il vero geometrico dipyloniano e si
ha solo il protocorinzio geometrico. Alcuni ossuari fuscani con-
servano un poco più a lungo e più pura la tradizione del geome-
trico primitivo (Notizie, 1895, p. 114); essi presentano taluni
clementi decorativi (campi metopiformi, triglifi, linee ondulate)
comuni coi geometrici siculi, ma sono notevolmente superiori
a questi per finezza e correttezza di disegno.
D'altra parte l'influenza del ciprioto sul geometrico siculo
solo allora sarà ben chiarita quando saranno pubblicati i mate-
riali ancora inediti; intanto non v'6 dubbio che certe grandi
anfore di Tantalica (saggio Bull. Pai. Ital., 1889, tav. V, I) ri-
spondono esattamente nella forma e nelle anse ad esemplari
ciprioti (Ohn. Richter, Kypros, tav. CLXXVII, 2 = Hermann,
Graeberfeld voti Marion, p. 13).
patta e tre coperte. Nell'interno scheletro col cranio a
sud, ai cui piedi uno skyphos a vernice nera, un ary-
ballos costolato nero, uno scodellino, ed uno stamnos
grezzi. I vasetti campani assegnano il sepolcro al se-
colo IV a fine III circa.
Il) Sepolcro alla cappuccina, con tre coppie di te-
gole a piovente, chiuse alle teste da tegole verti-
cali ; gli esemplari intatti misurano m. 0,77 X 0,52,
e la lung. complessiva del sep. da nord a sud è di
m. 1,75. Lo scheletro col cranio a sud era disteso
sulla sabbia compatta ; ai piedi di esso raccolsi un
vaso grezzo in forma di orinale (diam. bocca mm. 215).
Non mi pronunzio sull' età precisa del sepolcro, che
però deve essere tardo.
Ili) Tomba ragguardevole, a cella, simile a talune
di Megara Hyblaea (op. cit., col. 86, 160), spettanti
al sec. sesto ; avendola trovata senza coperte e violata,
mi limitai a prenderne un disegno ; e ne offro la
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Fig. 55.
planimetria (fig. 55). È costruita a tre assise di
grandi blocchi, ed il fondo ne è formato da sei lastre ;
le dimensioni del cavo sono: lungh. m. 2,86, larg. 1,46,
prof. 1,59, lo spessore medio delle pareti 0,46, la
direzione nord-sud. In mezzo alle terre del fondo
si raccolsero frustuli di ossa, frammentini di kylikes
e di un vaso cirenaico, pezzetti di robusta lamina di
bronzo, chiodetti di ferro ed una asticella d' osso con
due globetti alle estremità ; dai frammenti di vasi
assegnerei al sec. VI il sepolcro.
IV) Altro sepolcro alla cappuccina, 1. m. 1,68, con
due coppie di tegole a piovente, e due verticali in
testa ; nell' interno sul nudo terreno uno scheletro col
cranio a sud.
Altre tracce di sepolcri greci, simili ai precedenti,
si hanno da metà della collina in giù, cioè sotto la