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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 7.1897

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Savignoni, Luigi: Di un bronzetto arcaico dell'acropoli di Atene e di una classe di tripodi di tipo greco-orientale
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https://doi.org/10.11588/diglit.8557#0173

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329

E DI UNA CLASSE DI TRIPODI DI TIPO GRECO-ORIENTALE

330

Parimenti fin dall' epoca arcaica ritroviamo in opere
greche, come ad esempio nel bronzo di Griichwyl ('),
l'uso tectonico e decorativo del serpente, in analogia con
quelli, i cui corpi lunghi e flessuosi ben sostituiscono
nel medesimo tripode, in basso le inorganiche sbarre
di congiunzione tra 1' anello e le zampe, in alto i sem-
plici puntelli. Per questa forma artistica il pensiero
ricorre, oltreché alla colonna serpentina di Delfo (2),

Fio. 18.

sostegno anch' essa di tripode, a certe forme di ma-
nichi nelle note oinocboai ionico-calcidesi, venute fuori
in buon numero, non solo dall'Etruria, ma anche da
antichi centri ellenici, come Capua, Cuma, Olimpia e
altrove (3). Oltre alla funzione costruttiva, anche la

(') Cf. Friederichs-Wolters, 1. cit. Helbig, Annali d. Inst.
1880, p. 238 seg. Furtwangler, Bronzefunde, p. 68.

(2) Friederichs-Wolters, 227. Fabricius, Jahrb. d. Inst., I,
1880, p. 175 seg. ; la ricostruzione a p. 189.

(3) Bull. d. Inst., 1871, p. 245, 4; Annali, 1880, p. 227, notai,
c p. 232 con tav. V, 3 : manico con serpe attortigliata, già ricor-
dato, p. 328, nota 1, Schumacher, Bronzen inKarlsruhe, p. 98,
n. 528 (« unteritalisch-griechisch des VI Jahrh. »). Furtwiingler,
Olympia, IV, p. 145, dove ricorda anche « ein ganz vorzùgliches,
archaischcs, wohl chalkidisrh.es Hcnkelpaar n di Napoli (Mus.
Borb., IX, 30), e p. 147, n. 918, sotto il qual numero è rife-
rito, insieme ad altri oggetti, ancora uno di Napoli edito in
Mus. Borb. VI, 62, 2. Non mancano pure tra le cose dell'Antro
Ideo in Creta, Mus. Ital., II, p. 738 seg. Alcuni inoltre presso Frie-
derichs, Kl. Kunst, 296 segg. (dichiarati per etruschi). Cf. altri
esemplari (fra cui uno trovato nella Kynuria, ora nell'Antiquario
di Berlino, Inv. n. 7265) presso Milchhofer, Anfànge der Kunst,
p. 212, il quale però nega l'origine calcidese di un siffatto
tipo. Per essa invece cf. Helbig, Ann. d. Inst., 1880, p. 223 segg.
e i predetti.

simbolica di dnoTQÓnaia si dovrà riconoscere in questi
serpenti dall' aria minacciosa, al pari che nelle pro-
tomi di grifoni, che nel n. 2 sporgono così dalle stesse
aste laterali sotto all' arco, come attorno al labbro
del cratere; e promiscuo infatti in questo posto dei
crateri di tipo orientale è l'uso dei grifoni e dei ser-
penti, come appare per questi da un beli' esempio delle
più volte citata tomba prenestina (') e da riprodu-
zioni in pittura sopra due dei va» a f. n. attribuiti
dal Diimmler a fabbrica ionica ^^La presenza di
questi spauracchi era un segno pepite della invio-
labilità di questi tripodi, che furono doni sacri agli
dei all' istessa guisa dell' aureo tripode sorretto dalla
colonna suddetta (3). Nò basta, poiché 1' arnese è occu-
pato addirittura da una folla di bestie, che pare adem-
piano a un ufficio decorativo insieme e ripulsivo. Ciò
vale almeno pei sei leoni, di cui tre spalancano la
bocca, come pure pel toro e per la sfinge; mentre oscuro
resta il significato dei busti di cavallo, qualora un altro
ne abbiano, che non sia quello di meri ornamenti (4).

Ad ogni modo le figure di cavallo, così come i
serpenti delle oinochoai sopra mentovate, sono proprio
uno dei luoghi comuni caratteristici nell' ornamenta-
zione degli oggetti di bronzo della Magna Grecia;
spesso infatti si vedono o come figure intere, talvolta
con ali, poste ad ornamento di urne capuane (5), op-
pure come semplici busti applicati ai manichi di certe
bacinelle delle medesime fabbriche, dove, per altro, come

(') Monum. d. Inst., X, tav. XXXIII, n. 1 ; cf. Annali, 1876,
p. 252 seg. Reisch in Helbig, Filhrer, II, p. 401, n. 23.

(2) Sono i n. VII e X in Ròm. Mitth., II, 1887, p. 174. Per
T origine cf. la bibliografia sopra p. 283, nota 6. Si ricordino
anche i serpenti dell'egida di Athena.

l3) Quali (inorganata son considerati i serpenti di questa
anche da Wolters 1. cit., il quale pure ricorda il tripode di Me-
taponto. Questo si dice trovato tra le ruine di un tempio (cf.
Panofka e Friederichs nei luoghi cit., p. 305) ; pei frammenti
d' Olimpia la cosa è sicura.

(4) Cf. Sittl, Archaeologie der Kunst, p. 230 ; per le figure
bovine si possono ricordare anche le teste di bue nei tripodi
b, c, p. 320, paralelle alle teste leonine in d, e, probabilmente
anche li come ànoTQÓniaa : cf. poi sopra la nota 2 a p. 286. Con
ragione non sufficiente il Friederichs, 1. cit,, disconosce questo
significato nelle dette figure, solo perchè ci è ignoto un senso
analogo per la figura del cavallo. Un busto equino, notevole
anche per uno stile analogo della criniera è in un'anfora a f. n.,
antichissima di Atene, Antike Denkm., I, fase. V, 1891, p. 47.
Quanto alle strane spiegazioni di Panofka, 1. cit., cf. Friede-
richs ibid.

P) P. e., Annali d. Inst, 1879, p. 133, n. 5; p. 134, n. 7
(von Duhn).
 
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