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e di una classe di tripodi di tipo greco-orientale

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dire, malgrado qualche differenza nell'esecuzione, anche
per quegli esemplari, dei quali mi stan dinanzi buone
immagini, mentre le insufficienti pubblicazioni degli
altri consigliano il riserbo. Di lavoro etrusco potrebbe
forse ritenersi il frammento n. XI, più scadente; ma,
senza volere assolutamente escludere che qualcuno degli
esemplari sia stato lavorato in Etruria, non basta
un' esecuzione grossolana e negletta, quando non vada
unita ad altri indizi, per contrastare la provenienza
greca d'un oggetto : e questo ce lo può insegnare,
per restare nel campo della metallurgia e delle arti
industriali, un semplice sguardo alle collezioni di
bronzi d' Atene e d' Olimpia.

Ora alla serie fin qui nota dei rappresentanti del
tipo, rinvenuti tutti, tranne quello di Durkheim, in
Italia, si aggiunge, col frammento dell'Acropoli, un
esemplare, che fu scoperto nella Grecia non solo (il
che di per sè non sarebbe di un valore decisivo), ma che,
pur connettendosi assolutamente colla serie medesima,
è schiettamente greco per il sentimento artistico e per
la freschezza del lavoro, e che nella purezza genuina
de' suoi ionismi e persino in qualche particolare, come
l'uso ben consapevole delle protomi d' « Acheloo », ci di-
mostra quanto la sua concezione stia vicina alla stessa
creazione di quel motivo architettonico. Sia esso uscito
da un' officina ionica dell' Oriente o dell' Occidente, o
sia opera attica od anche d' un artista greco stabili-
tosi nell' Etruria, esso vale a determinare e a lumeg-
giare sempre più il carattere originariamente greco

di tutta la serie. E se, tanto per la statistica delle
scoperte, quanto per le strette relazioni con i bronzi
campani, saremo propensi, allo stato presente delle
nostre cognizioni, a cercare la sedo di quest' industria
nelle colonie italo-greche piuttosto che altrove ('),
è da credere che col presente studio siasi aggiunto un
nuovo gruppo di oggetti a quelli di già ammessi nel
ciclo dell' industria medesima. Giova poi sperare che,
pei molteplici addentellati nuovi che un tal gruppo in
sè e indipendentemente dagli altri ci ha offerti col-
1' Oriente, siasi ampliata la base per le ricerche da
farsi ancora, colla scorta delle nuove scoperte di Grecia,
intorno alle origini di tutto un vasto complesso di
opere, le quali noi dobbiamo principalmente, se non
all' arte, certo alla ricchezza e alla pietà degli Etruschi
e alla propizia terra d'Italia.

Luigi Savignoni.

Roma, autunno del 1895.

(') Per le relazioni commerciali tra la Campania e Vulci
cf. v. Duhn, Annali, 1879, pag. 135, nota l.Helbig, ibid., 1880,
pag. 227 seg., e pag. 236 (bronzi analoghi a quelli della Cam-
pania, trovati a Vulci) ; per quelle in genere tra la Sicilia e
l'Etruria cf. Helbig, Rendiconti dell' Acc. d. Lincei, 1889,
pag. 79 segg. Esempì di tali bronzi trovati in Sicilia : Furtwan-
gler, Olympia, IV, pag. 144, n. 897 (idria calcidese). Kaibel,
Inscr. gr. Siciliae, 263 (manico con iscrizione calcidese). Un
gruppo di bronzi calcidesi, presentemente in possesso di un
privato, fu, secondo che m'è stato riferito, non ha guari rin-
venuto nell'agro di Lentini.

NOTA

Quando era già stampata la presente Memoria, ho
veduto che il frammento di Atene, di cui ho trattato
nel cap. I, è stato descritto nella recentissima opera
del sig. A. De Ridder, intitolata Catalogue des bron-
ses trouvés sur l'Acropole ci' Athènes, Paris, 1896.
Quivi è stato anche riprodotto tanto di prospetto (tav. V)
quanto nella veduta del rovescio (pag. 284, fig. 269 sotto
il n. 760). Secondo il eh. a., dei quattro personaggi,
che compongono ivi la rappresentanza, due sono virili
e cioè « Hermes (?) ed Herakles », e due femminili,
vale a diro « Iole (?) e una suonatrice di doppio

flauto » ; il soggetto sarebbe 1' apoteosi di Eracle. Per
parte mia io non ho nulla da mutare a quanto ho
scritto nel primo capitolo, sombrandomi sicura la de-
nominazione di Dioniso, da me data al personaggio
colla barba. Del resto la spiegazione del De Ridder
è già contradetta da ciò, che questo personaggio non
è condotto, ma conduce egli un' altra persona, e che
invece di questa e della suonatrice, le quali non
hanno che fare con una tale rappresentanza, non vi
potrebbe mancare Athena, la sua guida all' Olimpo ;
veggansi perciò gli esempì presso Roscher, Lexìkon
 
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