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Pasqui, Angiolo: La villa pompeiana della Pisanella presso Boscoreale
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.8557#0264
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LA VILLA POMPEIANA DELLA PISANELLA
512
mente di fabbriche locali (n. 283-236). Nei due angoli
della parete che rimaneva di fronte all' ingresso, erano
disposte, o meglio accatastate, molte anfore vinarie
con i coperchi in forma di callotta, ovvero di sem-
plici dischi ansati nel mezzo. In faccia poi alla fine-
stra, e per buon tratto lungo la parete stessa, erano
addossate le une sulle altre molte lastre di marmo bianco
e colorato, quasi tutte spezzate ed alcune ornate di
cornici. Evidentemente furono là messe come in depo-
sito, e provenivano da una demolizione, perchè nel
lato grezzo erano coperte d'intonaco. Non è improba-
in forma di scatole cilindriche, in uno dei quali rima-
neva un fondo di atramento (n. 331 e 332); una sta-
dera di bronzo che portava i segni da una parte e dal-
l'altra dell'ago (n. 131); un peso a forma di anfora
che poteva appartenere a detta stadera (n. 132); alcuni
aghi di bronzo grandi e piccoli ; frammenti di fusi di
avorio e di altri utensili per lavori donneschi e per
toletta. Insieme a questi si raccolsero poche mone-
tine di rame ed alcune di argento.
La camera b rispondeva sopra la prima celletta as-
segnata ai torcularì, la quale rimaneva in faccia all' in-
Scala dal a 2DD
Fio. 74.
bile che si avesse intenzione di ridurle a pezzetti per
farne pavimenti a mosaico.
Nella metà della parete rimpetto alla grande
finestra si riconobbe l'impronta di un armadietto di
legno con sportelli guarniti di cerniere d'osso e con altri
congegni di bronzo. Conteneva due vasetti di bronzo
grosso della cella vinaria. Vi si accedeva per V aper-
tura praticata presso 1' angolo a manca dell' entrata, e
forse prendeva luce da una finestra corrispondente sopra
al tetto del torculario. Era coperta d'intonaco grezzo,
cioè fatto con calce e mattone pestato, ed era priva di
qualsiasi decorazione. Anche il suo pavimento, situato
LA VILLA POMPEIANA DELLA PISANELLA
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mente di fabbriche locali (n. 283-236). Nei due angoli
della parete che rimaneva di fronte all' ingresso, erano
disposte, o meglio accatastate, molte anfore vinarie
con i coperchi in forma di callotta, ovvero di sem-
plici dischi ansati nel mezzo. In faccia poi alla fine-
stra, e per buon tratto lungo la parete stessa, erano
addossate le une sulle altre molte lastre di marmo bianco
e colorato, quasi tutte spezzate ed alcune ornate di
cornici. Evidentemente furono là messe come in depo-
sito, e provenivano da una demolizione, perchè nel
lato grezzo erano coperte d'intonaco. Non è improba-
in forma di scatole cilindriche, in uno dei quali rima-
neva un fondo di atramento (n. 331 e 332); una sta-
dera di bronzo che portava i segni da una parte e dal-
l'altra dell'ago (n. 131); un peso a forma di anfora
che poteva appartenere a detta stadera (n. 132); alcuni
aghi di bronzo grandi e piccoli ; frammenti di fusi di
avorio e di altri utensili per lavori donneschi e per
toletta. Insieme a questi si raccolsero poche mone-
tine di rame ed alcune di argento.
La camera b rispondeva sopra la prima celletta as-
segnata ai torcularì, la quale rimaneva in faccia all' in-
Scala dal a 2DD
Fio. 74.
bile che si avesse intenzione di ridurle a pezzetti per
farne pavimenti a mosaico.
Nella metà della parete rimpetto alla grande
finestra si riconobbe l'impronta di un armadietto di
legno con sportelli guarniti di cerniere d'osso e con altri
congegni di bronzo. Conteneva due vasetti di bronzo
grosso della cella vinaria. Vi si accedeva per V aper-
tura praticata presso 1' angolo a manca dell' entrata, e
forse prendeva luce da una finestra corrispondente sopra
al tetto del torculario. Era coperta d'intonaco grezzo,
cioè fatto con calce e mattone pestato, ed era priva di
qualsiasi decorazione. Anche il suo pavimento, situato