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l'ANT AIjIC A

52

mento del collo diventano dei veri fiaschi, dell' al-
tezza media di cm. 34; tav. IX,*fig. 5.

Due bacinetti globarì, eguali per forma all'esem-
plare colossale, muniti delle stesse anse acuminate,
pure a stralucido rosso, ma senza baccella iure, ed alti
solo cm. 28 e 34; tav. IX, fig. 1.

a Pantalica, che ne novera qualche centinaio, ed in
tutta la parte Sud-est dell' isola. Questi ultimi si tro-
vano in luoghi relativamente comodi, a Pantalica sem-
pre sul dorso del monte: hanno forma molto irrego-
lare, comunicano per lo più 1' uno coli' altro, e l'opera
di escavazione ne è molto imperfetta; quelli invece,
di taglio netto e preciso, pronunciatamente rettango-
lari, trovansi per lo più sulV orlo di precipizi, in luoghi
impervii e pericolosi, prossimi o commisti ai consueti
sepolcri ; solo taluno di essi, posto in sito meno disa-

Pig. 8.

Fig. 9.

Esemplare minuscolo dello stesso vaso, alto mil-
lim. 135.

Tre piattelli a calotta in creta rustica, diam. cm. 11
simili a tav. IX, fìg. 13. Durante gli scavi del 1895
io raccolsi ancora in quel sepolcro una quantità di
rottami fittili, pertinenti ad anfore, al grande bacino,
e ad un altro che dalle dimensioni dei frammenti ri-
sultò fosse ancora più colossale del suddescritto.

La necropoli Nord-ovest ed il margine occidentale
della grande necropoli di Nord sono le più ricche di
codeste grandiose stanze funebri, che costituiscono una
specialità di Pantalica, in quanto mancano affatto nella
necropoli sincrona di Cassibile, nelle altre montane
dello stesso periodo, non meno che in quelle costiere,
dove sembrano supplite dalle tombe a &ólog o cu-
pola, che alla loro volta non si conoscono punto nei
monti ; è dunque chiaro ed indiscutibile che le D-óXol
sono dovute all'influenza micenea. Io ho poi studiato
con ogni attenzione i cameroni funebri di Pantalica,
e posso assicurare che si differenziano assolutamente
dai numerosi cameroni bizantini di abitazione, ovvii

giato, venne in età bizantina trasformato e ridotto ad
abitazione, ma i segni di tale trasformazione sono evi-
denti nelle pareti e nell' ingresso ampliato.

Grande necropoli Nord. Dalle balze precipiti, ai
cui piedi sgorga la fonte, ricca d' acque, della Botti-
glieria, fino alle maestose roccie pertugiate, che per
lungo arco soprastano al Molino, si stende la più vasta
di tutte le necropoli di Pantalica ; i gruppi più pitto-
reschi sovrastano al baratro del Molino e sono centi-
naia di celle aperte tino a sei o sette ordini in roccie
quasi verticali, le quali possono ammirarsi nella tav. IV,
fig. 1 (') ; un po' più a ponente il monte forma un
ampio e ripido sperone a basse gradinate, nelle quali
si annidano, in parte nascoste, altre centinaia di se-
polcri; dalla grotta del Crocefisso sino alla Cavetta
si possono computare altri dugento sepolcri sparsi a
gruppi e gruppetti. Il numero complessivo dei sepolcri,

(M Le fototipie delle tav. IV e V sono tratte da fotografie
espressamente eseguite in Pantalica nel 1895, dal mio amico
Dott. G. Fiihrer, il noto illustratore della Siracusa sotterranea,
che qui pubblicamente ringrazio della sua amabilità.
 
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