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233

C AMARENA

234

Bull. Corr. mi., XV, n. 43, tìg. 8) e dal deposito
di Megara Hyblaea (inediti).

(234). Altro framm. unico del paro rappresentante
una tìg. muliebre con chitone a trame ed himation,

Fig. 26.

la fiaccola obliqua nella sinistra (salvo variante del
braccio eguale a Granmich., figg. 34-40).

(235-242). Framm. spettanti ad otto.di verse figure
mezzane e piccole di divinità sedute, col corpo piatto

Fig. 27.

geometrico, in alcuni esemplari adorno di pendagli sul
petto ( = Granmich., coli. 43-45).

(243-245). Testoline muliebri di arte nobilissima,
tutte coperte di alto polos ; l'esemplare più bello qui

riprodotto (fig. 27) entra in pieno secolo V ( = Gran-
mich., fig. 36); gli altri hanno la chioma a masse
sulle tempie ( = Granmich., fig. 35), e possono ap-
partenere così a piccoli busti come a statuine ; uno
ha il polos adorno di rosette. A quanto ho descritto
aggiungansi alcune braccia staccate e numerosi pic-
coli frammenti.

Le terrecotte del deposito camarinese abbracciano
un secolo circa di sviluppo artistico, in quanto vanno
dalla fine del VI alla fine del V sec. ; esse costitui-
scono una unità ben determinata, perocché all'infuori
di poche rappresentano tutte figure muliebri col %oìqoc
livffTixóg, una colla teda, simboli che alludono al culto
di Demeter e Cora, culto speciale alle città siceliote,
e basato forse sopra un antico substrato religioso in-
digeno. A corroborare le numerose attestazioni antiche
di esso fornite dai testi, dai titoli e dalle monete (')
vengono opportuni anche i depositi delle terrecotte
che talvolta ci svelano l'esistenza di tale culto in città
dove prima non se ne aveva indizio ; così è del grande
deposito di Granmichele, e di uno inedito di Agri-
gento (2); così quello di Megara Hyblaea in parte
inedito (3), sebbene nella sua composizione si abbiano
tipi che alludono a varie divinità. A Camarilla il culto
di Demeter e Cora era sino qui sconosciuto, ma le
nostre terrecotte sono una prova certa di esso ; nè sor-
prenda la presenza di una statuetta che meglio si
converrebbe al culto di Artemide, perocché questo fosse
intimamente legato a quello di Demeter e Cora in
Siracusa, pei rapporti di parentela fra quelle divinità
intercedenti (4) ; per ciò è spiegabile anche nel depo-
sito megarese la presenza di figurine relative alle
diverse divinità muliebri.

Così io ho pronunciato il giudizio sull'indole e sul
significato del deposito camarinese di terrecotte; esse
derivano o spettano ad un santuario di Demeter e
Cora, che doveva trovarsi in vicinanza del sito dove
si scoprì il piccolo fabbricato rettangolare, nel quale

(') Ciaceri, Il culto di Demeter e Kora nell'antica Sicilia.
Catania, 1895.

(2) Orsi, Di una città greca, ecc. pagg. 49-51, nota 1.

(3) Orsi, Megara Hyblaea, pagg. 232 e seg.

(4) Ciaceri, Contributo alla storia dei culti dell' antica
Sicilia. Pisa, 1894, pag. 29; Preller, Griechische Mythologie
(i'd. Robert), voi. I, pag. 322; in Eleusi Demeter era venerala
come madre di Artemide.
 
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