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319

RICERCHE ARCHEOLOGICHE CRETESI

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che evidentemente erano destinate a rimanere all'aperto.
È la prova del fatto, già segnalato dallo Spratt, del
lento abbassamento della costa dell'isola nel centro
e nella parte orientale, mentre emergono le coste
occidentali.

Alla cisterna, come alla restante città, l'acqua
era recata da un acquedotto, che scendeva dalle bo-
scose falde orientali dello Strumbula; io ne rinvenni le
traccie a poca distanza dalla chiesa di H. Panagia.
a mezz'ora di distanza dalla baia. L' acquedotto è,
come risulta dallo schizzo (tìg. 10), conservato per

Fig. 10.
La rada di Diurn.

un notevole tratto e scavato nella roccia assai fria-
bile, ed internamente rivestito di malta e coccio
pisto; questo acquedotto, come quelli di Gortyna,
di Lebena, di Lyttos, di Chersonisos ed altri di
cui restano le traccie in Creta, mostra la cura con
cui nell' età romana si cercò di provvedere le città
situate alla costa o nel piano colle pure acque del monte.

Attualmente le rovine di Dion sorgono in un luogo
deserto, dov' è una misera cappella, dedicata a S. Pela-
gia : poco più all' interno è la chiesa della S. Panagia,
che dipende dal borgo di Acblada, situato più ad
ovest, a cavaliere di un contrafforte dello Strambala;
anche in questo punto la costa, per ragione della ma-

laria e per la poca sicurezza nelle epoche andate,
venne abbandonata e tutti i villaggi ed i monasteri,
tra cui quello assai rinomato dell' H. Panteleimon,
sono ritirati sull'alto dei monti, in mezzo alle fitte
boscaglie che rivestono queste valli, nelle quali da poco
tempo si riprende la cultura del suolo, specialmente
per cura dei religiosi del ricordato convento (').

Nel regno di Cnossos.

Fittamente abitata sia in età greco-romana, che in
età micenea, era tutta la regione formata dalle falde
orientali del grappo dell' Ida, come le valli che da
questo lato si addentrano e la regione collinosa che
le si stende d'innanzi, formando una zona prealpina
ferace ed amena.

Questa zona di vallate, che vanno a finire nella
valle del fiume di Gazi, affluente del golfo di Candia,
ebbe numerosi stanziamenti, come li ebbe anche la
catena di colline che limita ad oriente la valle di
Gazi, e sulla quale si allineano H. Miron, Pentamodi,
Petrokefala, località ricche di avanzi archeologici e
che corrispondono ad antiche sedi, variamente deno-
minate dai diversi studiosi.

Quasi, all' inizio della valle del Gazi, sul versante
occidentale di essa, sopra un colle di mediocre altezza
è Tylissos, presso il villaggio di Karm Tvfaaaog, vi-
sitato dallo Spratt, dal Pashley e recentemente dal
Mariani (-), che vi rinvenne scarso traccie di abitato an-
tico, le quali dettero a lui ragione di pensare che tale
città non fosse di epoca molto remota.

f) Lo Svoronos ritiene che il m. .Strumbula sia l'antico
Styrakion, in causa del nume di Astyraki, conservato ancora oggi
in un paesello vicino. Qui adunque sarebbe stata la sede del
culto all'Apollo Styracita, venerato a Tylissos, Eleutlierna, Axòs,
Apollonia e Ivyteon. L'ipotesi dello Svoronos può anche essere
accettabile, ma il suo valore in quanto alla ubicazione delle
sopraccennate città è molto relativo, come dirò più innanzi. Io
non ho che attraversato, in un momento di grande stanchezza,
la in issa dello Strumbula, senza rinvenire nulla. È però pos-
sibile che una ricerca più diligente dia risultati migliori.

(2) Mariani, op. cit., p. 83 e sg. Vedi in Halbherr, Iascriptions
fromvarious Gretan cities {American Journal of Archaeol.,XI
(1896), p. 576, una iscrizione del 4° secolo contenente un fram-
mento di trattato tra Tylisso ed Axòs.
 
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