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PANTKMiERIA
l'Africa o dalla Sicilia ; più verosimilmente da questa,
ed io ho già segnalato macinelli identici per forma,
sostanza e dimensioni, provenienti dal villaggio siculo
del secondo periodo, esistente a Camiatello presso Gir-
genti ('). Avremo dunque anche qui un modesto do-
cumento di rapporti commerciali antichissimi fra la
Sicilia e Cossyra, rapporti che mi sembra poter con-
fermare per altre vie.
I macinelli sferici suindicati richiedevano un piano
sul quale dovevasi stendere la materia da frangere;
a tale uopo serviva la lastra elittica in basalte data
alla fig. 12, leggermente concava e levigata nella
parte superiore, per lo sfregamento continuo dei ciot-
ole
Fig. 12.
toli confricatoli; è in sostanza un mulino primitivo,
di cui si conoscevano già molteplici saggi dalle sta-
zioni preistoriche della Sicilia e di fuori (2).
Apparvero a quando a quando dei ciottoloni piatti,
aventi al centro un incavo scodelliforme (diam. cm. 10,
prof. cm. 8), nei quali io preferirei vedere anziché dei
mortai, delle basi o sostegni di vasi a fondo convesso.
Nell'interno delle case erano poi numerose (circa
una dozzina in tutto) delle lastre trapezie o semielit-
tiche di tufo vulcanico, di cui presento due saggi
alle tìgg. 13 e 14; la loro altezza si aggira sempre
intorno al mezzo metro, la larghezza massima va dai
cm. 30 ai 50, lo spessore da cm. 6 a 12; talune di
codeste pietre hanno aperti due fori biconici che le
attraversano in tutto lo spessore. Quale ne era l'uso?
A tutta prima corre la mente ai contrappesi per te-
nere calate le reti, e questa interpretazione malgrado
l1) Bullettino Paletti, hai, 1897, p. 114.
(2) In Sicilia : villaggio di Stentinello, Bullettino Paletti.
Ita!., XVI, p. 184; villaggio di Ca«telluccio, ibidem XIX,
tav. V, fig. 2G; altrove Mortillet, Le Musée Préhistorique,
fig. 587.
qualche dubbio sembrami la più plausibile (') ; i fori
biconici sono ottenuti col sistema primitivo della tra-
panazione.
Dentro e fuori le capanne, anzi anche nel sopras-
suolo, prima ma sopratutto durante gli scavi fu rac-
colta una ingente quantità di scheggio, lame e stru-
menti di Ossidiana, pertinenti agli abitanti del vil-
laggio e da loro ributtati, abbandonati e perduti.
Nulla invece di materiale siliceo, mancante nell' isola
e che si avrebbe dovuto ritirare dalla Sicilia (2); ma
poiché la ossidiana surrogava ottimamente anzi supe-
rava la selce si spiega perchè di questa, di cui non
si sentiva il bisogno, manchi ogni traccia in Pan-
telleria, mentre di quella si hanno sovente saggi nelle
stazioni siciliane, anche a notevole distanza dall'Etna.
La ossidiana deve ossere stata lavorata in sito,
cioè dentro il villaggio di Mursia, perchè non trove-
rebbe altrimenti spiegazione adeguata la presenza di
centinaia di pezzi, i quali non avendo una forma ben
definita sono scaglie di rifiuto e scarto; aggiungasi
ancora che è di valore decisivo la presenza di alcuni
nuclei e pezzi di nuclei.
L'industria litica dei cossyresi primitivi è molto
semplice, monotona, ed ordinaria; come i Siculi del
primo periodo essi non conoscono affatto la tecnica
del ritocco delicato ; pei Siculi la freccia è una rarità
straordinaria, una vera eccezione, ed in Pantelleria
manca affatto. Ma in Sicilia lo strumento più per-
fetto e caratteristico, che si raccoglie in numerosi
esemplari nelle necropoli e nei villaggi, è la lama di
coltello; ora il villaggio di Mursia non ne ha dato
nemmeno un esemplare, e se non possedessi nuclei,
ed altri coltelli estranei a Mursia, dovremmo credere
che quei selvaggi non erano nemmeno pervenuti al
punto di saper staccare dalle matrici le belle e lunghe
lame taglienti.
Tutto ciò dimostra dunque che 1' industria litica
era bassa, anzi soggiungo subito che essa è piena di
reminiscenze archeolitiche. A convincersene, ed a ri-
(') Colossali contrappesi di egual forma, ad uso di ancore,
si ebbero da palafitte svizzere (Nadaillac, Les premiere hommes.
II, 339).
(2) Nel villaggio e nell' officina di Capo Fram raccolsi pic-
coli pezzi di calcedonio impuro che in piccoli nuclei si trova
nell'isola; essi presentano tentativi di lavorazione senza arri-
vare a forme definite. Ma sono pezzi eccezionali, rarissimi, non
sommando insieme a mezza dozzina.
PANTKMiERIA
l'Africa o dalla Sicilia ; più verosimilmente da questa,
ed io ho già segnalato macinelli identici per forma,
sostanza e dimensioni, provenienti dal villaggio siculo
del secondo periodo, esistente a Camiatello presso Gir-
genti ('). Avremo dunque anche qui un modesto do-
cumento di rapporti commerciali antichissimi fra la
Sicilia e Cossyra, rapporti che mi sembra poter con-
fermare per altre vie.
I macinelli sferici suindicati richiedevano un piano
sul quale dovevasi stendere la materia da frangere;
a tale uopo serviva la lastra elittica in basalte data
alla fig. 12, leggermente concava e levigata nella
parte superiore, per lo sfregamento continuo dei ciot-
ole
Fig. 12.
toli confricatoli; è in sostanza un mulino primitivo,
di cui si conoscevano già molteplici saggi dalle sta-
zioni preistoriche della Sicilia e di fuori (2).
Apparvero a quando a quando dei ciottoloni piatti,
aventi al centro un incavo scodelliforme (diam. cm. 10,
prof. cm. 8), nei quali io preferirei vedere anziché dei
mortai, delle basi o sostegni di vasi a fondo convesso.
Nell'interno delle case erano poi numerose (circa
una dozzina in tutto) delle lastre trapezie o semielit-
tiche di tufo vulcanico, di cui presento due saggi
alle tìgg. 13 e 14; la loro altezza si aggira sempre
intorno al mezzo metro, la larghezza massima va dai
cm. 30 ai 50, lo spessore da cm. 6 a 12; talune di
codeste pietre hanno aperti due fori biconici che le
attraversano in tutto lo spessore. Quale ne era l'uso?
A tutta prima corre la mente ai contrappesi per te-
nere calate le reti, e questa interpretazione malgrado
l1) Bullettino Paletti, hai, 1897, p. 114.
(2) In Sicilia : villaggio di Stentinello, Bullettino Paletti.
Ita!., XVI, p. 184; villaggio di Ca«telluccio, ibidem XIX,
tav. V, fig. 2G; altrove Mortillet, Le Musée Préhistorique,
fig. 587.
qualche dubbio sembrami la più plausibile (') ; i fori
biconici sono ottenuti col sistema primitivo della tra-
panazione.
Dentro e fuori le capanne, anzi anche nel sopras-
suolo, prima ma sopratutto durante gli scavi fu rac-
colta una ingente quantità di scheggio, lame e stru-
menti di Ossidiana, pertinenti agli abitanti del vil-
laggio e da loro ributtati, abbandonati e perduti.
Nulla invece di materiale siliceo, mancante nell' isola
e che si avrebbe dovuto ritirare dalla Sicilia (2); ma
poiché la ossidiana surrogava ottimamente anzi supe-
rava la selce si spiega perchè di questa, di cui non
si sentiva il bisogno, manchi ogni traccia in Pan-
telleria, mentre di quella si hanno sovente saggi nelle
stazioni siciliane, anche a notevole distanza dall'Etna.
La ossidiana deve ossere stata lavorata in sito,
cioè dentro il villaggio di Mursia, perchè non trove-
rebbe altrimenti spiegazione adeguata la presenza di
centinaia di pezzi, i quali non avendo una forma ben
definita sono scaglie di rifiuto e scarto; aggiungasi
ancora che è di valore decisivo la presenza di alcuni
nuclei e pezzi di nuclei.
L'industria litica dei cossyresi primitivi è molto
semplice, monotona, ed ordinaria; come i Siculi del
primo periodo essi non conoscono affatto la tecnica
del ritocco delicato ; pei Siculi la freccia è una rarità
straordinaria, una vera eccezione, ed in Pantelleria
manca affatto. Ma in Sicilia lo strumento più per-
fetto e caratteristico, che si raccoglie in numerosi
esemplari nelle necropoli e nei villaggi, è la lama di
coltello; ora il villaggio di Mursia non ne ha dato
nemmeno un esemplare, e se non possedessi nuclei,
ed altri coltelli estranei a Mursia, dovremmo credere
che quei selvaggi non erano nemmeno pervenuti al
punto di saper staccare dalle matrici le belle e lunghe
lame taglienti.
Tutto ciò dimostra dunque che 1' industria litica
era bassa, anzi soggiungo subito che essa è piena di
reminiscenze archeolitiche. A convincersene, ed a ri-
(') Colossali contrappesi di egual forma, ad uso di ancore,
si ebbero da palafitte svizzere (Nadaillac, Les premiere hommes.
II, 339).
(2) Nel villaggio e nell' officina di Capo Fram raccolsi pic-
coli pezzi di calcedonio impuro che in piccoli nuclei si trova
nell'isola; essi presentano tentativi di lavorazione senza arri-
vare a forme definite. Ma sono pezzi eccezionali, rarissimi, non
sommando insieme a mezza dozzina.