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PANTELLERIA

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condizioni dall'umido e dallo schiacciamento; addosso
ad esso una lumachella marina, certa per ornamento,
ed a destra e a sinistra del torace il seguente vasel-
lame, il quale per impasto e cottura presenta le iden-
tiche note di quello del villaggio; anche le forme
hanno la più viva reminiscenza con quello di Mursia:
a) Scodellone ansato a cono tronco (tav. XVII, tìg. 31)
entro cui altro vaso, b) Altro simile più basso ed
espanso, in frantumi, c-d) Due scodelle (tav. XVII,
tig. 27 e 32). e) Due scodellini a calotta, diam. cm. 6
(tav. XVII, tìg. 25). — Le altre celle non mi diedero
risultati, tranne l'ultima (E), dove trovai gli avanzi
di un altro scheletro, senza però riuscire a fissarne la
collocazione.

Il risultato precipuo dell' esplorazione di questo
Sese è di aver potuto fissare la maniera del rito, e

(stalla). Anche qui una delle due celle mi diede gli
avanzi di uno dei consueti scodelloni (fig. 30).

Sese n. 36. Sebbene in gran parte distrutto, si
possono stabilirne le dimensioni in m. 10,50 x 8,50 ;
nelle sue viscere nasconde sette celle in parte franate,
tre delle quali vennero da me tentate con vario ma
sempre mediocre risultato. In una potei ancora rico-
noscere lo scheletro con cocci insignificanti ed una
rozza cuspide di ossidiana lavorata. Una seconda cella
diede pure tracce dello scheletro e frammenti dell' or-
mai immancabile scodellone. Da una terza ebbi un
frammento di ossidiana lavorata.

Sese n. 37. Sorge a pochi passi dai precedenti,
ma tutto il contorno ne è stato demolito. Esplorai tre
delle cinque celle, ma solo una con profitto; il suo
diam. era di m. 1,40 e conteneva esili tracce di uno

Fig. 29.

di aver ricuperata della ceramica in tutto eguale a
quella del villaggio di Mursia.

Sese n. 32. Eidotto in un cumulo di mine, senza
un tratto intatto del paramento, con assi di m. 11,70
X 10,90, conteneva otto celle, delle quali sei ven-
nero esplorate con molta fatica, e senza profitto. Ne
unisco la pianta (fig. 28).

Sese n. 33. A breve distanza dai precedenti, com-
pletamente franato, con tre e forse 4 celle; da una di
queste ricavai una tazzina come tav. XVII, fig. 27, ma
più piccola, che giaceva accanto alle reliquie di un
unico scheletro.

Sese n. 34. Piccolo, diruto, con due gallerie, ad
est e ad ovest (tìg. 29) ; una frugata completamente fu
sterile ; nell' altra pervenni invece a riconoscere gli
avanzi di uno scheletro ridotto in poltiglia, e raccolsi i
frammenti di due scodelle a calotta, forma, che deve
esser stata consueta noli' apparato funebre.

Sese n. 35. Piccolo, mediolitico, venne in gran
parte demolito per costruire un vicino « dammuso »

Fig. 30.

scheletro che, e per le osservazioni fatte sopra di esso,
e per l'angustia dell' ambiente è necessario ammettere
fosse rannicchiato. Accanto ad esso giaceva la scodella
o ciotola ventricosa disegnata a tav. XVII, fig. 30 con
alta ansa bicornuta rudimentale, ed i frammenti di
uno dei consueti scodelloni.

Sese n. 38. Trovasi vicino al viottolo che adduce
al Sese Grande; è megalitico, di grandi dimensioni,
ma in buona parte diruto, in parte coperto di massi
estranei ha perduto tutto il suo carattere originario.

Sesi nn. 39 e 40. Lo stesso può dirsi di codesti
due, scoperti a 20-30 metri dal precedente ; nel primo
esplorai invano due celle, sfondate di sopra da altri
esploratori.

Sese n. 41. Prossimo ai precedenti, ed in pessime
condizioni.

Come indicazione topografica faccio notare che i
Sesi un. 30-41 si trovano tutti nel tratto fra « I Cà-
nona » di Mursia ed il Sese Grande. Gli altri 13,
che vengo ora descrivendo, sono sparsi lungo il viot-
 
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