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maiia l'Acropoli, ed anche la città, perdono ogni va-
lore militare, ed il più delle piccole reliquie che an-
cora si raccoglie nei campi spetta a questa epoca di
decadenza.

Fig. 60.

Mascheroncino in calcare con eosso.

Il santuario di Bagno dell'Acqua.
La Campagna.

Col nome di Bagno dell'Acqua è conosciuto un
piccolo bacino acqueo, o laghetto, posto a brevissima
distanza della costa settentrionale verso il capo Spa-
dino ; l'acqua ne è leggermente termale, e siccome
trovasi ad un livello alquanto più basso del mare, è
anche un poco salmastra. I contorni di questa pic-
cola conca prodotta da uno sprofondamento geologico
sono molto pittoreschi e la Montagna Grande, che si
disegna sullo sfondo, produce un effetto imponente.

Mi era stato riferito che sulle rive del laghetto
fossero avvenute delle scoperte, ed essendomi recato
più volte in quella località potei constatare, come sul
lato settentrionale di esso nelle terre di certo Vito
Boccanera, riducendole a vigneto nell'autunno del 1894,
s' erano fatte delle importanti scoperte, che io inclino
a riferire ad un piccolo santuario, forse di divinità
salutari delle acque, che doveva colà esistere. Per di-
sgrazia, come è consuetudine, ogni cosa era stata di-
strutta ed io non posso qui riferire che sulle scarse e
sparse reliquie segnalate sul sito. Nella parete roc-
ciosa, che forma lo sbarramento settentrionale del lago
è incavato un nicchione quadro, largo m. 1,77, prof,
m. 0,85, alto 1,15, rivestito ancora di malta e di
ottimo stucco ; certo un' edicola per deporvi anathe-
mata e sacri ricordi. E tutto il breve terreno inter-
posto fra questa ed il lago è pure cosperso di reliquie
archeologiche; numerosi massi squadrati ed in parte
rivestiti di intonaco, facevano parte di un edifìcio di-
strutto, del quale nemmeno si seppe darmi la forma

u.eria

approssimativa. Alla decorazione superiore di esso do-
vevano spettare cornici di ottimo stucco, anche colo-
rate (nero, rosso, giallo) raccolte da me in quel sito;
mi si parlò dell'esistenza di colonne, ed in fatto io
notai un tamburo in trachite di modeste dimensioni,
una base della stessa pietra (diam. cm. 57) con in-
cavo superiore appunto per innestarvi l'imoscapo della
colonna, il nucleo di un piccolo capitello corinzio in
pietra-lava, la cui ornamentazione doveva essere in
stucco, a giudicarlo anche dalle traccie superstiti ; di
più le volute (a. cm. 29) di un grande capitello io-
nico, pure in trachite, con avanzo del rivestimento in

0.02

Fig. 61.

stucco. Tutto ciò allude troppo chiaramente alla esi-
stenza di un edificio di qualche considerazione ; ma non
avrei pronunciata la parola santuario, se altri dati
non mi inducessero a pensare ad un luogo di culto.
Nel terreno del sig. Boccanera e nella contigua spiaggia
del laghetto erano sparsi frammenti di vasi grezzi in
quantità, di etrusco-campani, di aretini ; ivi raccolsi
pure il labbro di un cratere a campana decorato di
foglie, probabilmente attico del IV sec. Ma ciò che
parla espressamente di un edificio sacro sono le poche
terrecotte che qui produco, facenti parte di un assai
più ricco deposito che andò disperso.

Testa disegnata qui sopra in prospetto ed in pro-
filo, egittizzante nelle fattezze e nella chioma ('), che

(') Nel VII sec. la coroplastica e la statuaria fenicia erano
profondamente influenzate dall' Egitto (Pottier, Bull. Corr. IMI.
1895, p. 413).
 
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