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663

IL SEPOLCRETO GALLICO

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alla sommità del manico, la tomba conteneva ancora
molte patere e tazze di color cenerino, parecchi or-
ditoli e frammenti di crateri della medesima terra.

Ma l'oggetto più interessante raccoltovi è una
fibula di bronzo, del tipo detto La Tene (tav. Vili,
n. 3), cioè con lo spillo girato a più spirali legate da
filo traverso e 1' arco curvato ad S, la cui estremità,
rivoltata in su ed ingrossata, si accosta, senza però
ancora aderire, al dorso dell'arco stesso.

Sepp. IV e V. Questo era bisomo, conteneva cioè
due scheletri, amendue di guerrieri, la cui suppel-
lettile, ricca e svariata, venne acquistata dal cav.
Anselmi.

Fra le armi erano due elmi di ferro, di cui uno
frammentato e l'altro ben conservato, col vortice sor-
montato da un pomo, nel quale è ancora infissa un'a-
sticella di ferro (tav. VI, n. 1).

Notevole per la sua enorme lunghezza è una lancia
di ferro a forma di foglia, lunga m. 0,70 e della
massima larghezza di m. 0,10 (tav. VI, n. 14). Era
con essa un'altra lancia più piccola, lunga m. 0,17
col proprio calcio pure di ferro (tav. VI, nn. 6
e 6 a).

Delle due spade, amendue ancora immesse nel pro-
prio fodero, la prima era in frammenti, la seconda,
mancante della punta e della spina, misurava in lun-
ghezza m. 0,53.

La tomba era straordinariamente ricca di vasi
fittili, parte grezzi e parte dipinti. Fra questi ultimi
è notevole un cratere, del tipo detto a campana, sul
quale è dipinto a figure rosse, ma in stile trascurato,
un Erote tra larghi fogliami e volante verso destra
(tav. XII, nn. 6 e 6 a).

Parecchie pure erano le coppe ed i piattelli, i cui
tipi principali veggonsi riprodotti nella tavola XII,
nn. 2, 3, 3 a, 4, 4 a e 5. Le coppe (tipo tav, XII,
n. 4) senza manici e molto concave, hanno basso e
largo piede svasato sotto la pianta, la quale è ornata
di circoli concentrici dipinti a nero: lungo il fusto
girano grosse linee parallele e verticali, che direb-
bonsi imitazioni di baccellature: ed all'interno, presso
l'orlo, corre una grande fascia ripiena ora di spirali
collegate fra loro da curve tangenti ed alternate da
puntini, ora di meandri (tav. XII, n. 4) e talvolta con
spirali formate da tralci ricurvi, terminanti sopra e
sotto in foglie d'edera.

Neil' interno di queste coppe si hanno figure di
Giovani nudi seduti su roccia, sulla quale è piegato
il mantello e che tengono fra le mani una benda
(tipo tav. XII, n. 5) ; Eroti nudi in corsa (tipo tav. XII.
n. 3) ; Eroti nudi accovacciati sopra una specie di cas-
settina (tipo tav. XII, n. 2); Satiri nudi con un piede
sopra un rialzo, tenenti altresì fra le mani una benda,
la quale in alcuni esemplari è ancora chiaramente
visibile, in altri è tutta svanita (tipo tav. XII, n. 4).
In alcune coppe il rialzo del terreno, su cui la figura
posa il piede, sembra una voluta di capitello ionico
(tipo tav. XII, n. 4). Tutte queste figure sono circo-
scritte da una fascia, ora di meandri ricurvi, ora di
ovoli (tipo tav. XII, nn. 2-5): ma tanto gli ornati
quanto le figure sono eseguite con molta negligenza,
e gli oggetti che riempiono gli spazi, non ben si
comprende se siano tamburelli o circoli concentrici.

Le medesime figure, i medesimi ornati si ripetono
su i piattelli, i quali, identici nel piede alle coppe,
differiscono soltanto nel labbro, il quale è convesso e
rivolto all'infuori (tipo tav. XII, nn. 3 e 3').

Tanto le coppe poi quanto i piattelli presentano
grandezze varie da m. 0,17 a 0,10 di diam. e da
m. 0,10 a m. 0,6 di altezza.

La tomba però conteneva anche alcuni vasi, le
cui figure sono dipinte con maggiore accuratezza.

Notevole fra questi è il coperchio di ima larga e ro-
busta tazza, del tipo che suol dirsi Lepaste o Lekane
con manico a nastro orizzontale, e con incastro per
il coperchio stesso, il cui pomo è fatto a largo disco
(tav. XII, n. 7).

Nelle tazze più antiche di questo tipo, di cui belli
saggi pubblicò lo Stephani ('), sono rappresentate,
sempre sui coperchi, per lo più scene della toeletta
femminile con miscela di elemento erotico, come sul
coperchio della nostra tazza, (tav. XII, n. 7 a) in cui
tali scene formano quattro gruppi.

1. Amore nudo alato che presenta un oggetto sfe-
rico ad una donna seduta; in mezzo a loro è posto
in terra un calathos.

2. Donna coperta da lungo chitone dorico, la quale,
tenendo nella destra elevata una cassetta ed una benda,

(') Stephani, Compte-rendu de la Commission Imper. ar-
chéolog. de Petersburg anno 1860 tav. 1; 1861 tav. 1; 1863
tav. 1, n. 3; 1869 tav. IV n. 11 e 14; 1873 tav. Yl e 1881
tav. III.
 
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