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671 IL SEP0LC1

foglia, dalla quale spunta e s'innalza il fusto liscio
del candelabro, tìniente alla sommità in un piattello
con cavità circolare nel mezzo (tav. IV, n. 11). Sopra
il fusto erano originariamente saldate due figurine di
bronzo, che si raccolsero cadute a terra, l'ima di gatto,
l'altra di galletto. Erano senza dubbio collocate lungo
il fusto in maniera che il gatto di sotto inseguiva il
galletto di sopra, come osservasi in altri candelabri
simili (').

Per compiere la descrizione di questa ricchissima
tomba, la più importante di tutto il sepolcreto, debbo
aggiungere che si rinvennero ancora molti grossi chiodi
di ferro e due maniglie, pure di ferro, a punta bi-
forcata con relativo anello, una delle quali è dise-
gnata nella tav. IV, n. 15. Siccome a queste maniglie
aderivano ancora, all'atto della scoperta, avanzi di le-
gname fradicio, così il cav. Giampieri aveva supposto
che il cadavere della ricca defunta fosse stato deposto
in ima grande cassa di legno.

Questa opinione è molto probabile, inquantochè, an-
che per altri esempì del medesimo sepolcreto, si è po-
tuto constatare l'uso di deporre i cadaveri entro grosse
casse di legno. In questo caso però le due grosse ma-
niglie non possono avere appertenuto che al coperchio
della cassa, il quale doveva essere di considerevole
grossezza, anche per sorreggere il peso dei sassi che
erano stati in seguito adunati sulla cassa stessa.

Sep. IX. Si scoperse 1' 11 settembre nel fondo
della signora Marcellini e quasi sul ciglio del fosso.

Alla profondità di m. 0,30 dal suolo si avvertì
una massicciata irregolare di scaglie di tufo, miste con
altre di breccia, dello spessore di m. 1,40, la quale
si estendeva per tre metri di larghezza e cinque di
lunghezza. Sotto tale massicciata e dopo uno strato di
terra di circa 40 cent., apparve uno scheletro di donna,
ma così guasto che non riuscì possibile prenderne le
misure. Si potè soltanto constatare che giaceva col
cranio ad est ed i piedi ad ovest, ed era circondato
da grande numero di vasi in terra cotta, di varie forme
e grandezze, patere, skyphoi, crateri, ma tutti in pezzi.

Di bronzo eranvi gli oggetti seguenti :

Presso la spalla destra una fibulina mancante dello
spillo e della parte inferiore dell'arco, in modo che

(') Museo Gregoriano, tomo I, tav. XLVII; Reisch. nella
Guida di Helbig, voi. II, p. 316 dell'ediz. francese.

GALLICO Uiù

non si può decidere se sia una fibula di tipo Certosa
o di tipo La Tene (tav. VII, n. 2) ; la metà di un
anellino a verghetta d'argento presso le falangi delle
dita della mano destra; una strigile, rotta in tre
pezzi, situata anch' essa presso la mano destra.

Sempre a destra dello scheletro, ma più verso l'an-
golo della tomba, erano un bellissimo balsamario
di alabastro, perfettamente conservato, alto m. 0,20
(tav. XII, n. 12) e due altri di pasta vitrea variegata,
il primo anch'esso in forma di alabastro (tipo tav. XII,
n. 11), con cinque fascie orizzontali, il secondo in forma
di anforetta (tav. XII, n. 10), e dappresso un fram-
mento di lamina di ferro con tre chiodetti : forse era
parte di un coltellino.

Presso la sommità del cranio posava una grossa
capocchia ovoidale e traforata di pasta vitrea, ornata
di quattro grossi tubercoli e di altri due giri di tu-
bercoletti (tav. VII, n. 4). Era probabilmente attraver-
sata da un fusetto di osso che vi fu raccolto vicino
(tav. VII, n. 12), perchè altra simile capocchia sferica
traforata, di pasta vitrea, insieme con un fusetto d'osso,
si rinvenne presso l'anca destra dello scheletro, insieme
con due perline di vetro ed un anello di ambra del
diam. di 3 cent. (tav. VII, n. 26).

La tomba conteneva inoltre numerosi vasi fittili,
la maggior parte grezzi, taluni anche dipinti. Fra i
grezzi erano una trentina di calici del tipo riprodotto
a tav. X, n. 8, e qualche askos (tipo tav. X, n. 17);
fra i dipinti uno skyphos con orlo ornato di ovoli ed
una figura ammantata fra due grandi foglie (tav. XII,
n. 1) ed un cratere (tipo tav. XII, n. 6) con tre
figure ammantate, rozzamente dipinte.

Sep. X. Lungo m. 2,50, largo m. 1,80, prof. m. 1,40,
conteneva uno scheletro di donna col capo a sud-ovest,
ma con le ossa schiacciate dalle scaglie di tufo e dalla
breccia, ond'era stata ricoperto.

Lo scheletro aveva al lato sinistro una strigile di
bronzo frammentata, ed al destro parecchi vasetti di
terra scura, una sferetta di vetro, una grossa sfera di
ambra traforata, ed altra piccola sferetta di terracotta.

Sepolcri anteriormente frugati. Come dimostra
la tav. 11, fra il sepolcro 9° ed il 10° appare un
grande spazio vuoto, privo affatto di sepolcri. Parecchi
però vi esistevano ed erano stati frugati prima che
cominciassero regolarmente le esplorazioni sotto la
sorveglianza dell' impiegato del Museo, Luciano Proni.
 
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