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675 il sepolci

vicino, ma in pezzi e misurava m. 0,65 (tav. VI,
nn. 8 ed Sa) ;

una lancia di ferro, lunga m. 0,45, situata presso
la spalla sin. (tav. VI, n. 9) ;

altra lancia presso i piedi, lunga m. 0,25, e, cosa
veramente strana, una rozza fusaiuola di terracotta,
di tipo conico. Della presenza di essa nel sepolcro
venni accertato dall' impiegato del Museo che sor-
vegliava lo scavo.

Il sepolcro conteneva inoltre un frammento di anel-
lino di argento, un piccolo doglio di terra rossiccia e
parecchie tazzette.

Sep. XIV. A nord-ovest del sepolcro, ora de-
scritto, se ne scoperse un altro contenente uno sche-
letro ben conservato. Dalla suppellettile si dedusse
ch'era femminile. Difatti, oltre i soliti vasi rozzi in
frantumi, vi si raccolsero un'armilla di bronzo di sem-
plice verghetta, quasi piana, del diam. di m. 0,06 e
tre sferette di vetro con tubercoli gialli, le quali, in-
sieme con una ventina di altre più piccole, formavano
una collana. Nelle falange delle dita della mano d.
erano ancora infilati quattro anellini di bronzo, di cui
uno a verga e gli altri a semplice filo di bronzo.

Sep. X V. A nord-ovest del precedente ed in pros-
simità del XII, si rinvenne un altro sepolcro profondo
m. 1,80, lungo e largo m. 1,90, la cui superficie era
tutta coperta da scaglie di tufo.

Conteneva uno scheletro di donna circondato da
poca suppellettile : una striglie, della quale si conser-
vava soltanto il manico finamente inciso; un net-
taunghie di bronzo (tav. X, n. 16); un frammento di
fibula di ferro (tav. VII, n. 7), e vari oggetti proba-
bilmente residui di una collana. Questi sono : un grosso
anello di ambra del diam. di m. 0,04, altri due più
piccoli; un grano di pasta vitrea ed altro di vetro
scuro, lavorato a scanalature.

Sep. X VI. Parecchi metri ad ovest del precedente
e al di sotto di un sepolcro di età romana, se ne
scoprì un altro del periodo gallico, il cui scheletro,
giacente a m. 2,30, pare fosse racchiuso entro una
cassa di legno. Perchè furono trovati undici grossi
chiodi con larga capocchia ed uno ancora con avanzi
di fibre legnose, i quali erano disposti in modo da
formare un rettangolo di m. 2,50 di lunghezza per
1,80 di larghezza. Dentro questo stendevasi lo sche-
letro col capo a levante ed i piedi a ponente. Era

gallico u,v

però circondato da pochi vasetti di terracotta, doglietti,
skyphoi, tazze e piattelli. Uno di questi ultimi con-
teneva ossa di bruti, avanzi del pasto, collocato, come
viatico, al defunto.

I sepolcri fin qui descritti compresi fra i numeri I
e XVI si erano scoperti, nel fondo della signora Al-
bina Marcellini e propriamente in quattro appezza-
menti situati a nord del fondo Giampieri. Ma fra il
primo di questi quattro appezzamenti ed il fondo Giam-
pieri rimaneva ancora un filone di terra, di forma trian-
golare, pure spettante al podere Marcellini (veggasi
tav. II). Esso venne esplorato nella prima metà di
ottobre e vi si scoprirono sei sepolcri (XVII-XXII).

Sep. XVII. Nel primo, lungo m. 2,50, largo 2 e
profondo m. 1, era uno scheletro di guerriero col capo
a sud-est. Vi posava da presso un elmo di bronzo, be-
nissimo conservato, del solito tipo detto gallico e con
le paragnatidi ornate riccamente di tre borchie (tav. VI,
n. 11). Sotto l'elmo era una striglie, conservata
soltanto nel manico (tav. X, n. 5) ornato di stelletta,
di due cervi e di una iscrizione, simile ad altra già
da me pubblicata (').

Al fianco d. era deposta una spada di ferro molto
corrosa, ed ai piedi una lancia di ferro in frantumi.

Sep. XVIII. Il secondo sepolcro, assai grande,
lungo m. 2,50, largo m. 1,80, prof. m. 1,30, aveva
eziandio appartenuto a guerriero, il cui capo posava
a sud-est. Tutta la superficie del sepolcro era coperta
di pietre. Neil' interno si rinvenne un elmo di bronzo
della solita e nota forma, assai ben conservato e sol-
tanto col pomello ed i guanciali staccati. Questi ul-
timi sono fregiati di tre borchiette a sbalzi, framez-
zate da puntini e da tre palinette interposte nello
spazio racchiuso dalle tre borchie (tav. VI, n. 2). La
calotta è ornata di due stupende trecce incise, 1' una
poco al di sopra dell'apertura, l'altra alla base del
vertice, costituito da un grande rosone che si va re-
stringendo e chiudendo al pomello. Il quale era infiue
sormontato da un lophos, fiocchetto o pennacchietto di
ferro. L'elmo adunque è identico a quello eh' era nel
sep. III ed era stato venduto a Eoma, prima che si

(») Brizio, Tombe e necropoli galliche della prov. di Bo-
logna, tav. V, n. 31; Garrocci, Dissertazioni archeologiche di
vario argomento, voi. I, tav. XI, n. 4, p. 137.
 
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