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IL SEPOLCRETO GALLICO
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figure ('). Questa rappresentazione però si scosta troppo
dalle altre di Peleo e Tetide, fin qui note dagli specchi,
per crederla sicura.
Dalla parte in cui riflettevasi l'immagine, osser-
o di osso, come altri specchi di questa età, rinvenuti
altresì in tombe galliche (').
Più verso la parete posava una grande caldaia di
bronzo, con manico semicircolare di ferro.
Finalmente appoggiato alla parete meridionale della
fossa si rinvenne un fascio di otto spiedi di ferro, infi-
lati in maniglia quadrangolare di ferro,
con appendice per sospenderla e tenuta
stretta fra loro da tre fascette poste
ad egual distanza fra loro (tipo tav. IV,
n. 1; tav. IX, n. 13).
Sep. XL. Einvenuta il 16 novem-
bre, pochi metri ad est dalla prece-
dente, era lunga m. 3,25, larga m. 2,35
e profonda m. 1. Conteneva uno sche-
letro di donna di alta statura, il cui
femore misurava m. 0,42, con la testa
ad est ed i piedi ad ovest, circondato
da poca e povera suppellettile. Lo sche-
letro conservava attorno al collo radi
grani di ambra e di pasta vitrea che
componevano la collana. Presso la mano
d. un anellino a semplice verga di ar-
Fig. 26.
vasi presso il manico il disegno di una elegante pal-
metta incisa. La spina piatta con avanzi di due
fori in cui termina inferiormente lo specchio, dimo-
stra che il manico era introdotto in tubo di legno
(') Gerhard, Etruskische Spiegai, voi. IV, tav. 386, 387.
gento, cioè una fede. Nelle falangi delle dita della
mano sinistra erano al contrario tre anelli di argento ;
C1) Brizio, Tombe e necropoli galliche della prov. di
Bologna, tav. V, n. 41 ; Montelius, La civilisation primitive
en Italie, pi. Ili, flg. 5: si confronti altresì la tav. VII, n. 13
del presente lavoro.
IL SEPOLCRETO GALLICO
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figure ('). Questa rappresentazione però si scosta troppo
dalle altre di Peleo e Tetide, fin qui note dagli specchi,
per crederla sicura.
Dalla parte in cui riflettevasi l'immagine, osser-
o di osso, come altri specchi di questa età, rinvenuti
altresì in tombe galliche (').
Più verso la parete posava una grande caldaia di
bronzo, con manico semicircolare di ferro.
Finalmente appoggiato alla parete meridionale della
fossa si rinvenne un fascio di otto spiedi di ferro, infi-
lati in maniglia quadrangolare di ferro,
con appendice per sospenderla e tenuta
stretta fra loro da tre fascette poste
ad egual distanza fra loro (tipo tav. IV,
n. 1; tav. IX, n. 13).
Sep. XL. Einvenuta il 16 novem-
bre, pochi metri ad est dalla prece-
dente, era lunga m. 3,25, larga m. 2,35
e profonda m. 1. Conteneva uno sche-
letro di donna di alta statura, il cui
femore misurava m. 0,42, con la testa
ad est ed i piedi ad ovest, circondato
da poca e povera suppellettile. Lo sche-
letro conservava attorno al collo radi
grani di ambra e di pasta vitrea che
componevano la collana. Presso la mano
d. un anellino a semplice verga di ar-
Fig. 26.
vasi presso il manico il disegno di una elegante pal-
metta incisa. La spina piatta con avanzi di due
fori in cui termina inferiormente lo specchio, dimo-
stra che il manico era introdotto in tubo di legno
(') Gerhard, Etruskische Spiegai, voi. IV, tav. 386, 387.
gento, cioè una fede. Nelle falangi delle dita della
mano sinistra erano al contrario tre anelli di argento ;
C1) Brizio, Tombe e necropoli galliche della prov. di
Bologna, tav. V, n. 41 ; Montelius, La civilisation primitive
en Italie, pi. Ili, flg. 5: si confronti altresì la tav. VII, n. 13
del presente lavoro.