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7g7 IL SEPOLC

fra le mani una corona la porge ad una donna seduta,
della quale ancor si scorge la veste dal ginocchio al-
l'ingiù. Sulla kylix un Eros aggiusta la corona sulla
testa di altra donna.

i gallico «°°

L'importanza di questi pochi vasi attici di Mon-
tefortino sta in ciò eh' essi dimostrano come l'impor-
tazione di stoviglie dipinte dall'Attica in Etruria du-
rava ancora nel IV secolo av. Cristo.

Fig. 31. i : a

Amendue i soggetti trovano riscontro nelle rappre-
sentazioni di vasi attici del IV secolo, le cui figure
hanno tracce di dorature. 11 primo gruppo ricorre so-
pra una pisside di Eretria, recentemente pubblicata dal
Duebner ('), il secondo sopra un frammento di vaso
posseduto da un privato in Atene e da tempo pub-
blicato dal Benndorf (2).

(') Duebner, in Jahrbuch d. kais. deuts. archaeol. Inst,
1900, taf. 2, p. 144.

(2) Benndorf, Griech. unii Sicil. Vasenbilder,taf.XXXVII, 7
e Wiener Vorlegeblàtter, 1888, taf. VII, n. 3.

Al contrario dal sepolcreto gallico felsim
più uscito alcun vaso greco dipinto a figure,
si ebbero soltanto crateri etruschi con disegni J
fogliami e di losanghe, oinochoai decorate c<
desimi tipi di larghi fogliami e skyphoi co
palmette e spirali dipinte a color rosso e u

Questa differenza nelle stoviglie dipinte
sepolcreti perfettamente s'intende consider;

(') Brizio, Tombe e necropoli galliche della p
logna, tav. V, n. 4, 5, 7.
 
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