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STUDIATA SPECIALMENTE IN EST E

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zoletti. I lunghi piedi hanno le punte attorte in su,
ma non si sa se si debbano credere ignudi, o calzati
dei noti calcei repandi.

Figure umane simili ricorrono in parecchie sitale
figurate, a cominciare dalla situla Benvenuti (A) (');
ma l'analogia più diretta, per ciò che concerne la veste,
il portamento, la copertura del capo, il disegno, è of-
ferto da alcune figurine della situla di Watsch (2),
dai frammenti di Matrei (3) e di S. Marein (4), dallo
specchio di Castelvetro (5).

La seconda figura di questa seconda lamina della
situla rappresenta un cerviatto simile al primo della
lamina precedentemente descritta, ma di dimensioni
un po' più grandi e di fattura migliore. Dalla bocca
leggermente aperta escono due de' soliti riccioli ; una
fronda con foglie unilaterali parte dal petto. Il sesso
mascolino è chiaramente determinato. Riccioli spun-
tano da sotto il ventre del quadrupede e dalle zampe,
disposti in modo da occupare i vuoti. Allo stesso fine
si stacca dal margine superiore una foglia capovolta
fra due volute convergenti.

Mentre gli animali analizzati sin qui hanno ca-
rattere realistico, nel mezzo di questa lamina appare
un leone alato, che richiama il leone (?) della prima
zona della situla Benvenuti (fig. 2), il cane (?), la Sfinge,
il Grifone della seconda zona (fig. 3, 4). La corporatura
della belva è del resto affatto sproporzionata : le coscie
e la groppa grossissime, le gambe contorte, il dorso
troppo allungato, il collo eccessivamente sottile ed erto.
Soltanto col rappresentare le fauci spalancate, entro alle
quali appaiono quattro zanne puntute, e gli artigli, si
è messa in chiaro la natura ferina dell'animale. La

('•) Sulla situla Benvenuti indossano una tunica simile due
figure della prima zona: l'uomo dietro al cavallo e l'altro uomo
accanto al telaio, cui sono appesi i vasi. Sulla situla della Cer-
tosa parecchi personaggi della seconda e della terza zona sono
pure così vestiti. I due, che portano apposi a un palo animali
in questa seconda zona hanno anche in capo un berrettino,
mentre gli altri personaggi hanno il cappello a larghe tese
puntute.

(2) Due personaggi della prima zona e due della seconda
hanno l'identico berretto e l'identica tunica, liscia od ornata
di piccoli quadrettini. Per la bibliografia della situla di Watsch
vedi La situla, parte I, col. 189.

(3) Parte I, col. 184, 185. Sono numerose le figure identiche
in quasi tutti i frammenti conservati.

(«) Parte I, col. 189.

(5) Giovannelli, Le antichità rezio-etrusche se. presso Ma-
lvai, tav. I, fig. 8.

criniera, che sormonta il collo, è protratta sino presso
alla coda, nascosta solo parzialmente dall' ala. Que-
st'ala è più lunga di quelle date agli animali della
situla Benvenuti : aderisce per una gran parte al dorso
e si solleva in fondo attorcendosi ad arco. Gli orec-
chi del leone non si distinguono dai ciuffi della
giubba; la coda lunga si rialza sulla groppa, ser-
peggiante. Dalla bocca pende fuori la lingua; pe-
rocché la lingua, piuttosto che una foglia, sembra
certo indicare quella specie di apice in forma di
virgola, che esce dall'apertura della bocca. Il ra-
moscello, che dalla punta del naso si protende in
alto, e l'altro, che parte dal principio dello gambe
anteriori, sono simili ai fogliami sparsi dappertutto.
Abbondano in questa figura leonina i bitorzoli sbal-
zati per designare le sporgenze delle giunture, gli
artigli, la criniera, l'ala e anche delle incisioni si è
fatto qui larghissimo uso.

Sotto al ventre della belva sta come accovacciato un
altro piccolo quadrupede senza corna. Delle gambe pie-
gate è espressa solo una anteriore ed una posteriore.
Vedremo animaletti simili in tre situle di piccole di-
mensioni trovate in questa stessa tomba ed in una
situla grande della tomba n. 105; animaletti, che
sembrano talora cerviatti, talora lepri.

Dall'alto spunta il motivo della foglia, con le vo-
lute rientranti.

L'ultima figura è di un cervo col corno biforcato
in cima. Dalla bocca semiaperta, dalle estremità del
corno e dal suolo spuntano e si propagano da per
tutto i soliti ricciolini.

È in questa situla da osservare la precisione accu-
rata del lavoro così dello sbalzo, come dell'intaglio, e
la disposizione delle figure e de' motivi vegetali, fatta
in guisa da occupare armoniosamente lo spazio della
zona decorativa. Per la profusione di codesti motivi
e per il loro peculiare carattere è questa una delle
più ragguardevoli situle, che si siano raccolte non solo
nella necropoli di Este, ma altrove.

Il coperchio imposto al vaso n. 2621 (D), offerto
dalla fig. 16 (') ha il diametro di m. 0,265. Un'an-
setta inchiodata nel mezzo è rotta e mancante di una

(') Fu pubblicato a contorni lineari con una riproduzione
estremamente rimpicciolita dal Prosdocimi; cfr. parte I, col. 17G,
e più tardi dal Montekus, op. cit., p. I, s. B, tav. 55. fig. G c.
 
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