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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Editor]
Monumenti antichi — 10.1901

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Ghirardini, Gherardo: La situla italica primitiva studiata specialmente in Este, [3]
DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.9303#0033

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STUDIATA SPECIALMENTE IN ESTE

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menti un esemplare ben conservato, scoperto recente-
mente ('). Pugnali simili finalmente apparvero nel
Bellunese e nel Cadore (2).

N. 2646. Frammento di altro pugnale del mede-
simo tipo; resta una porzione inferiore col fodero rotta
in due pezzi, lunga m. 0,26. Conserva tracce di un
tessuto, che lo avvolgeva.

coltelli e finalmente dalle ciotole d'argilla giallognola
estranee alle tombe de' periodi anteriori e anche del
primo stadio del terzo.

Sempre più chiara del resto e determinata appa-
rirà l'età di questa tomba, dopo che avremo preso in
esame la suppellettile delle due tombe coeve n. 105, da
una delle quali tornò in luce un' altra situla figurata.

Fig. 19 (da fotografìa).

N. 2647. Frammento di altro pugnale col fodero
in tre pezzi, lungo m. 0,40.

N. 2651. Due alari frammentati, specialmente uno.
11 meglio conservato è lungo m. 0,55, alto 0,14.

E chiaro dalla analisi della suppellettile della
tomba 103, che essa è decisamente posteriore alla
tomba 72 di Villa Benvenuti col coperchio figurato.
Siamo oramai nel pieno processo del terzo periodo,
contemporaneo al pieno processo della civiltà etni-
sca bolognese della Certosa. Le fibule infatti del
tipo della Certosa dominano in questa tomba da sole.
L'inoltrata età di essa tomba è poi dimostrata dal-
l' abbondanza di utensili di ferro, segnatamente dai

(!) Cfr. Prosdocimi, Notizie 1896, p. 307, fig. 3.

(2) Ghirardini, Notizie 1883, p. 42, 68 (= Necrop., p. 23,
34). Il primo fu poi pubblicato da me nelle Notizie 1888,
p. 357 (=Z« coli. Barat., p. 186).

È questa la situla segnata con n. 2757 (H) (1).
Raccolta tutta frammentata e mancante di varie parti,
fu ricomposta e fissata su di uno scheletro fatto di
rete di ferro (fig. 19). La costruzione tecnica del
vaso è la consueta: esso è fatto di due lamine di
bronzo martellate e congiunte con chiodi ; un' altra
lamina forma il piede. Ma la forma è degnissima di
nota per la sua singolarità ed eleganza. Il tronco di
cono rovescio costituisce sempre lo schema fondamen-
tale ; ma nella parte inferiore esso rientra e si assot-
tiglia assai con una curvatura graziosa (una specie di
echinus), da cui in fondo si forma, leggerissimamente
allargandosi, il piede. L'orifizio si sviluppa dal collo

(») Cfr. per la bibliografìa, parte I, col. 176. Fu dato dal
Prosdocimi solo un piccolo disegno lineare di porzione della
zona figurata. Più tardi lo ripeterono il Montelius, op. cit.,
]). I, s. B, tav. 55, fig, 1 ; il Bertrand e il Reinach, op. cit., p. 104,
tìg. 63.
 
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