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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 10.1901

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Ghirardini, Gherardo: La situla italica primitiva studiata specialmente in Este, [3]
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https://doi.org/10.11588/diglit.9303#0047

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81 STUDIATA SPEC

ventre per ah, o ha ad ogni modo trovato opportuno
trasformarle in ali. Anche queste si attorcono a vo-
lute, ma sono esattamente determinate per ali, avendo
espresse le penne, come le altre ali, che si dispie-
gano sul dorso. Così l'artista ha in ogni modo rag-
giunto l'intento, cui si mirava con lo esprimere
le volute: ha riempito lo spazio sotto al ventre de'
quadrupedi.

L'affinità della rappresentanza di questa situla con
la precedente è anche, oltrecchè nelle figure dei qua-
drupedi alati, ne' motivi sparsi nel campo. 11 motivo
della palmetta combinata con le volute, che abbiamo
veduto nella prima situla, appare anche in questa
pendente dall'alto e capovolto sul dorso de' sin-
goli quadrupedi. Ma non è da per tutto determinato
e trattato allo stesso modo. Nella lamina, che abbiamo
incominciato a considerare (tav. IV, in basso), le
tre doppie volute simmetriche, che spuntano dal-
l' alto, riunite da una fascia incisa hanno in mezzo
una semplice foglia. Sopra alla figura centrale del
leone, anche dal margine di ognuna delle due volute
spunta una foglia.

Nel campo libero non si hanno poi nè riccioli, nè
fogliami, simili a quelli della situla precedente e delle
altre; ma soltanto qua e là alcuni circoletti incisi
irregolarmente a colpi di scarpello.

Un ultimo divario fra questa e la precedente si-
tula sta anche nella tecnica, onde sono condotte le
figure e gli ornati. Il rilievo generale, ottenuto con lo
sbalzo dal rovescio della lamina, l'abbiamo qui, come
nell' altra situla, ma assai più leggero ; nelle parti
del corpo poi più sottili, per es. negli arti e nelle
code, manca interamente. Oltrecciò si è qui completa-
mente tralasciata quella speciale cesellatura a bitor-
zoli e trattini, applicata così copiosamente nella pre-
cedente situla, sia per esprimere certe forti sporgenze
(occhi, zampe), sia per il rilievo delle singole penne
delle ali, sia per il disegno delle volute e dei fogliami.
Nella nostra situla i bitorzoletti e i trattini mancano ;
e le penne delle ali, le volute, le foglie si sono rese
senza rilievo, con le semplici incisioni.

Abbiamo detto che le due metà della rappresen-
tanza della nostra situla non si corrispondono esatta-
mente. Consideriamo infatti la lamina riprodotta supe-
riormente sulla tav. IV. La prima figura gradiente
a destra è di un cavallo similissimo ai due cavalli
Monumenti antichi. — Vol. X.

.MENTE IN ESTE 82

dell' altra lamina in ogni particolare, con le doppie
ali, l'inferiore un po' più lunga delle corrispondenti
ali attribuite alle altre figure della situla. Dalla bocca
dell' animale si spicca una voluta terminante in una
foglia.

Il motivo ornamentale, che sormonta la figura, è
foggiato a vera e propria palmetta: di più da ognuna
delle volute si staccano due foglie simmetriche, per
mezzo delle quali il motivo è sviluppato e allargato.

Gli altri due quadrupedi, invece che esser disposti
in fila cogli altri nella stessa direzione, sono espressi
affrontati, e le loro teste si fondono, toccandosi, in
una sola di prospetto. Questa testa è tondeggiante e
larga ; ha segnati con incisioni gli orecchi, la fronte,
il naso, e con due circoli gli occhi. La estremità del
naso finisce a punta, alla quale si riattacca un cir-
coletto : dal circoletto discende un viticcio terminante
in foglia.

La testa grossa e corta del duplice animale ac-
cenna alla belva feroce, anziché al cavallo; gli artigli,
in cui finiscono le zampe, concorrono a farci ricono-
scere la stessa belva, che è rappresentata nel centro
dell'altra lamina. Trattasi sempre del leone, la cui
giubba ne sormonta il collo, come la criniera sormonta
il collo del cavallo. Sul primo leone a destra, vediamo
pender dall' alto la doppia voluta con semplice foglia
nel mezzo. Sul secondo lo stesso motivo è accresciuto
da due piccole palmette, che fiancheggiano la foglia
centrale. Doppie palmette verticali, che si staccano in
su ed in giù da un circoletto, dividono la coppia de'
leoni dall' ultima figura della zona, una figura umana.
Per questa interpolazione della figura umana nella rap-
presentanza zoomorfica la nostra situla può parago-
narsi a quella C della Palazzina Capodaglio (tav. I).
Anche in essa un uomo apparisce nel lato estremo d'una
delle due lamine componenti il vaso, come nella situla L
Boldù-Dolfin. Il quale fatto induce a credere che le
due interpolazioni delle figure umane siano avvenute
nelle due situle anche per le necessità dello spazio,
che non sarebbe stato sufficiente a contenere una figura
di quadrupede.

L'uomo della situla presente è determinato come
guerriero. Ha in capo un elmo fornito di alta e larga
cresta con una coda, che scende giù dietro il dorso.
Indossa un corsetto o armatura, onde sono ricoperti i
fianchi. Due piccole fasce formate da lineette a spi-

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